Motti ed Epigrafi

Questa sezione riporta una serie di motti ed epigrafi così come sono state riportate da storici e studiosi di varie epoche. La maggior parte erano incise su lapidi o su lastre di pietra poste all'interno di chiese o palazzi. Alcune sono tuttora esistenti, altre furono distrutte nel corso dei secoli.

Motti

Contenuti della sezione

Questa sezione riporta i motti relativi a questo ramo della famiglia.

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XIIMotto del XII secoloHIC MANEBVNT IVDICES DONEC IVDICENTVR
XVIMotto del XVI secoloDONEC JVDEX ADVENIAT

Motto del XII secolo

HIC MANEBVNT IVDICES DONEC IVDICENTVR

Non sappiamo con certezza se il motto più antico degli Iudex ventimigliesi, ovvero:

HIC MANEBVNT IVDICES
DONEC IVDICENTVR

venisse utilizzato anche dai primi Giudice genovesi. Sappiamo tuttavia che questo è anche il motto dei de' Giudici Cellamare di Napoli: una fonte infatti riporta per uno dei rami napoletani il motto in oggetto anche se usa JVDICANTUR invece di JVDICENTVR, ma si tratta quasi certamente di un errore di trascrizione. E dato che noi sappiamo che i Del Giudice napoletani derivano direttamente da quelli genovesi, deve essere arrivato loro tramite quest'ultimi.

Motto del XVI secolo

DONEC JVDEX ADVENIAT

Anche per quanto riguarda il motto più tardo, quello che si troba nella cappella dell'Assunta nella cattedrale di Ventimiglia, ovvero

DONEC JVDEX ADVENIAT

non sappiamo se venisse usato anche a Genova, ma essendo appunto tardo, ovvero successivo al XVI secolo, non sarebbe improbabile che lo fosse.

Epigrafi

Contenuti della sezione

Questa sezione riporta le epigrafi relative a questo ramo della famiglia.

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1543Epigrafe del 1543Porzia a Judicibus
1570Epigrafe del 1570Giustina de Judicibus
1636Epigrafe del 1636Francesco e Angela de Judicibus
XVIIEpigrafe del XVII (?)Agostino de Judicibus

Epigrafe del 1543

Porzia a Judicibus

Epigrafe del 1543 che si trova su una lapide nella chiesa di San Lorenzo in Damaso, a Roma. Questa lapide venne posta da Porzia a Judicibus, moglie di un tal Antonio Viccaro e sua esecutrice testamentaria.

D.  O.  M.
ANTONIO VICCARO ... PICCINIO
VIRO SUMMA TU MOR
INTELLIGENTIA INGENII DEXTERI
TATE INCREDIBILI ATQVE ME
RENDI SIBI PRINCIPV VIROR. FA
VORIS GRATIÆQUE COCILIANDI
... PERITISS. QVI AN
AGENS XXXVI . M . D .XLIII
NO SINE OIVM DOLORE OBIIT.
PORCIA A IVDICIB. CONIVX
MÆSTISS. COIVGI CHARISS.
ET EXECVT. EX TEST. POSVERE

Vincenzo Forcella
"Iscrizioni delle Chiese e d'Altri Edificii di Roma dal Secolo XI fino ai Giorni Nostri"
Vol V, pag. 175, iscr. n°492
Roma: Tipografia delle Scienze, Matematiche e Fisiche, 1869-1884

Epigrafe del 1570

Giustina de Judicibus

Epigrafe del 1570 che si trova nella basilica dei S.S. XII Apostoli, a Roma.

HERMINIÆ ET MAVRITIÆ DIONISIIS
SOR. VIRG. QVI VNO ET EO ANNO
PRESENTI M.D.LXX. OBIERUNT
VIXERUNT H. AN. XVII MAV. XV
IVSTINA DE IVDICIBVS MAT.
MERENS NON SINE LACHR. POS.

A Erminia e Mauritia Dionisi
sorelle vergini, che in questo stesso
anno 1570 morirono
Vissero rispettivamente 17 e 15 anni.
La madre Giustina de Judicibus
che non meritava tanto, senza più lacrime pose.

Vincenzo Forcella
"Iscrizioni delle Chiese e d'Altri Edificii di Roma dal Secolo XI fino ai Giorni Nostri"
Vol. II, pag. 246, iscr. n°743
Roma: Tipografia delle Scienze, Matematiche e Fisiche, 1869-1884

Nota: si tratta probabilmente delle giovani vittime di una delle tante epidemie, peste o colera, che hanno ripetutamente afflitto l'Italia sino al XX secolo.

Epigrafe del 1636

Francesco e Angela de Judicibus

Epigrafe del 5 settembre 1636 che si trova nella chiesa di Sant'Andrea della Valle, a Roma.

D.  O.  M.
... DE IVDICIBVS I. V. D.
... INGENVO
MORVM PROBITATE
... AVLA CONSPICVO
... CLEM. VIII PONT. MAX.
HONORIFICIS INSIGNITO MVNERIBVS
SANCTI OFFICII ANNOS XXX
CONSVLTORI INTEGERRIMO
MAIOREM ADHVC NI RENVISSET
DIGNITATEM CONSECVTVRO
QVI DEO TANDEM OBDORMIENS
DIE V SEPTEMBRIS A.D. MDCXXXVI
ÆTATIS VERO SVÆ LXXII
HIC CVM OVIDIO FRATRE V.I.D.
VBIQUE CLARIS ONERIBUS FUNCTO
QVISQVE GLORIOSVS FATO CESSIT
MEN. DECEMBRIS A.D. MDCXI
HVMARI VOLVIT
FRANCISCVS ET ANGELA DE JVDICIBVS
CONIVNTISS. NEPOTES ET HÆREDES
MM. PP.

Vincenzo Forcella
"Iscrizioni delle Chiese e d'Altri Edificii di Roma dal Secolo XI fino ai Giorni Nostri"
Vol VIII, pag 261, iscr n°659
Roma: Tipografia delle Scienze, Matematiche e Fisiche, 1869-1884

Nota: a causa del danneggiamento o dell'usura della lapide, non possiamo sapere di chi fossero nipoti ed eredi Francesco e Angela de Judicibus. Il nome dell'intestatario dell'epigrafe è infatti mancante. Comunque, l'epigrafe ci dice che il sepolto è stato per ben trent'anni consigliere del Santo Uffizio, che ha ricevuto onori e cariche da papa Clemente VIII, che è morto il 5 settembre 1636 all'età di 72 anni e che nella stessa tomba è sepolto anche suo fratello Ovidio, morto nel dicembre del 1611, gloriosus fato, quindi probabilmente in un qualche episodio bellico. Si noti come il cognome del defunto abbia la "I" normale, mentre quello dei nipoti è scritto con la "J".

Epigrafe del XVII (?)

Agostino de Judicibus

In un'epigrafe in onore di un certo Bartolomeo Persicerio, forse del XVII secolo, che si trova nella chiesa di Santa Maria dell'Orto, in Trastevere a Roma, compaiono i nomi di coloro che la posero. Tra questi vi è anche un Agostino de Judicibus.

Vincenzo Forcella
"Iscrizioni delle Chiese e d'Altri Edificii di Roma dal Secolo XI fino ai Giorni Nostri"
Vol XIII, pag 471, iscr n°1149
Roma: Tipografia delle Scienze, Matematiche e Fisiche, 1869-1884