Data di nascita

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Periodo di riferimento

1198

Data della morte

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Cosa si sa

Ottone Iudex, console di Ventimiglia, assieme a Ottone Nolasco e a Lercario, spinto dalla popolazione, si reca a Genova per offrire un trattato di sottomissione al podestà e al consiglio degli anziani della repubblica. Su incarico riservato del conte di Ventimiglia suo omonimo, egli approfitta dell'occasione per chiedere ai genovesi anche alcune modifiche al trattato segreto del 1192. Genova fa qualche concessione, anche per le parallele pressioni di Guido, vescovo di Ventimiglia, ma al rientro della delegazione in città, la popolazione rigetta il trattato e insorge.

«Liber Iurium Ianuenses»,
Doc. CCCCXVI.

Non conosciamo il luogo e la data della morte.

Fonti

Appena i consoli Ottone De Giudici, Ottone Nolasco e Lecario ebbero sentore di tali ostili intenzioni, nel 1198, si portarono a Genova, per chiedere a quel podestà e al Consiglio degli Anziani di venire a trattative per la sottomissione della nostra città a Genova. Le condizioni proposte dai Genovesi furono le seguenti: 1°) che i Ventimigliesi giurassero di obbedire a tutti gli ordini del Podestà genovese; 2°) che a risarcimento delle spese fatte nell'ultima guerra sborsassero la somma di 400 lire genovesi; 3°) che distruggessero tutte le fortezze erette dall'epoca dell'ultima guerra sino al presente. Queste dure e umilianti condizioni produssero un'indignazione generale fra i cittadini Ventimigliesi, i quali preferirono combattere che arrendersi così vilmente.

Nicolò Peitavino, Intemelio
«Conversazioni storiche, geologiche e geografiche
sulla città e sul distretto Intemeliese»,
Savona, Stab. Tipografico Ricci, 1923,
pag. 121


Una mena segreta ordita in Ventimiglìa dai De-Giudici, amici dei Conti e dei Genovesi, poco mancò che non rovinasse ogni buon proposito. Era console nel 1198, Ottone membro di questa famiglia. Costui, carpito il voto ad alcuni suoi debitori e partigiani, fu a Genova a chiedere pace e convenzioni. Il podestà e il consiglio degli anziani accondiscesero di buon volere, imponendo per condizioni: 1° che i Ventimiglìesi giurassero di ubbidire a tutti gli ordini del podestà genovese; 2° che a risarcimento delle spese occorse nell'ultima guerra pagassero tosto 400 lire genovesi3; 3° che distruggessero tutte le fortezze costruite dalla nascita delle ultime discordie in poi4. Era presente a queste convenzioni.il vescovo di Ventimiglia Guidone, ed era il giorno 8 di settembre. Non tosto si sparse di ciò la notizia in Ventimiglia, che sorse un grido generale dì indignazione, e il Parlamento ordinò severamente ai consoli di non apporre il sigillo a così umilianti condizioni.


3 La Genovina d'oro, januinus in lingua latina, venne coniata in Genova verso la metà del XII secolo dietro privilegio di Corrado II. Era di un'oncia di peso, di carati 21 in bontà, e di valor pari alla lira. — La Lira era da lunghissimo tempo in Europa una moneta ideale, norma e unità principale nel conteggiare, divisa in soldi e denari.
4 Archivio reale di Torino.


Il podestà genovese non tolse questa dimostrazione ostile che con grande asprezza; e indignato diè incominciamento a formare una crociata generale di tutte le città della Liguria contro l'ostinata avversaria. Albenga (19 e 23 settembre 1199), Lingueglia (19 e 29 settembre), Diano (20 e 24 settembre), Oneglia (29 settembre), San Remo (16 ottobre) e Porto Maurizio (24 gennaio 1200), segnando trattati speciali di pace e di amicizia col Comune Genovese, convennero tutti colla clausola: «guerram vivam contra Vintimilienses faciemus, nec mercatum ei dabimus, nec dari faciemus, nec consentiemus»1, e, come se tanta forza non bastasse, comprata dai Conti di Ventimiglia, Guglielmo ed Enrico, la metà della città e dei castelli di Penna, di Castiglione, di Perinaldo, di Gorbio, di Bussana, di Dolceacqua, di Roccabruna e di Poipino, vollero in pari tempo la promessa del loro aiuto nella prossima guerra che andavano a imprendere contro dei Ventimigliesi2.


1 Liber Jurium, tom. 1, Docum. 427-28-29-30-3l-32.
2 Idem, Docum. 433-34.

Girolamo Rossi,
«Storia della Città di Ventimiglia
dalle sue origini sino ai nostri tempi»,
Torino, 1839, Tip. Cerutti, Derossi e Dusso,
pagg. 59-60.