Data di nascita

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Periodo di riferimento

5 luglio 1495

Data della morte

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Cosa si sa

Il 5 luglio 1495, alla vigilia della battaglia del Taro, Giovanni II Grimaldi principe di Monaco, col cognato Luca D'Oria di Dolceacqua e Paolo Fregoso, assedia Ventimiglia con ingente truppa in nome del re di Francia, minacciando il saccheggio in caso di resistenza. I sindaci Giuliano de' Giudici e Marcello Galleani vanno a parlamentare con il Grimaldi, ma le condizioni sono così gravose che la città decide di resistere.

La smodata ambizione e l’infame politica stavano maturando al Moro condegni frutti. E mentre Carlo VIII re di Francia, che egli aveva chiamato alla conquista del regno di Napoli, fuggivasene a rompicollo per non incontrare l'esercito della Lega, che il Moro stesso aveagli poco dopo suscitato, il giorno 5 di luglio del 1495, vigilia della celebre battaglia del Taro, presentavansi alle mura di Ventimiglia Giovanni Grimaldi signore di Monaco, Luca Doria signore di Dolceacqua suo cognato, e Paolo Fregoso nobile genovese, accompagnati da numerosa soldatesca, e chiesero la remissione della città a nome del re di Francia, minacciando il sacco se frapponevano indugi. Adunatosi in fretta il Consiglio generale, vennero delegati per trattare con questi capitani i nobili Marcello Galliano e Giuliano De-Giudici1.


1 Archivio di Stato di Torino, Confini, fogliazzo n°153

Girolamo Rossi,
«Storia della Città di Ventimiglia
dalle sue origini sino ai nostri tempi»,
Torino, 1839, Tip. Cerutti, Derossi e Dusso,
pag. 162.

…[omissis]…
ora il 5 luglio 1495 si presentarono alle mura della città con numerosa soldatesca Giovanni II° Grimaldi, signore di Monaco, il cognato di lui Luca D'Oria, signore di Dolceacqua e Paolo Fregoso chiedendo la consegna della città a nome del re di Francia, minacciando il sacco in caso di resistenza. Si portarono a parlamentare con loro i nobili Marcello Galleani e Giuliani De-Giudici. Ma essendo troppo gravose le condizioni imposte e prevalendo in città il partito degli Adorno, rimasero chiuse le porte e si resistette alle minacce.

Nicolò Peitavino,
Intemelio
«Conversazioni storiche, geologiche e geografiche
sulla città e sul distretto Intemeliese»
Savona, Stab. Tipografico Ricci, 1923,
pag. 178.