Data di nascita

14??

Periodo di riferimento

1431-1473

Data della morte

𝓅.1473
  DYG 1

Cosa si sa

Antonio Giudici nasce a Giornico (CH-TI) verso l'inizio del XV secolo da Romerio. Non conosciamo il nome della madre. Uno di tre figli: Antonio, Pietro e Giacomo. Sposa una Molo, figlia di Mainolo. La coppia ha avuto i seguenti figli:

  • Romerio (𝒸𝒶.1483),
  • Mainino1 (❀𝒶.1466-1505/6✟).

Mercante, commerciante di formaggio, lo troviamo citato in vari atti, a partire dal 1431. È anziano di San Michele nel 1444 e membro del Consiglio di Valle nel 1459. Viene delegato dal balivo a Biasca (CH-TI) per raccogliere i soldi della comunità. Inoltre effettua varie missioni per conto di quest'ultimo, fra cui una particolarmente delicata nel 1459 per accertare un possibile attacco alla Leventina da parte del Ducato di Milano.

Muore presumibilmente a Giornico (CH-TI) fra il 1505 e il 1506.


1 Mainino è il diminutivo di Maino, il nome del nonno, detto anche Mainolo Molo. Si tratta di un nome alquanto raro che compare per la prima volta, in quest'occasione, in seno al casato dei Giudici.

Fonti

Tre figli maschi di Romerio Giudici sono attestati dalle fonti, ma uno solo assicurò la perennità del casato. Senza più ricoprire l'avita funzione di giudice, ormai caduta in disuso, essi rinforzarono la loro posizione sociale, tessendo strettissime relazioni con alcune famiglie di Bellinzona, il loro naturale borgo di riferimento.

…[omissis]…

Giacomo, il figlio più documentato di Romerio, compare quale testimone nel 1431. A partire dal 1444, rivestì la funzione di anziano di San Michele. Membro del Consiglio di Valle almeno nel 1459, Giacomo non svolse tuttavia funzioni di grande prestigio. Gravitava però nella stretta cerchia dei fedeli del balivo urano Hans Imhof ed eseguì missioni fuori valle. Fu delegato a Biasca e ricevette denaro dalla comunità a nome del balivo. Particolarmente delicata fu la missione compiuta nel 1459 nel Ducato di Milano per accertare la veracità di voci che lasciavano presagire un prossimo assalto alla Leventina. Si trattava di una tipica mansione che si affidava ai mercanti, una professione particolarmente adatta per raccogliere informazioni in modo disinteressato; ed egli era probabilmente più impegnato in simili attività come il commercio del formaggio, che in politica. Ad esempio, nel 1473 acquista 163 libbre e mezzo di formaggio, un quantitativo notevole per il suo semplice uso personale, probabilmente destinato all'esportazione — unitamente al formaggio da lui prodotto — verso Bellinzona oppure forse verso Milano.

Il suo matrimonio, pressoché certo, con una figlia del consigliere Mainolo Molo di Bellinzona, fu utile a rinforzare il legame con quest'importante casato mercantile. Infatti, i Molo erano tra i più importanti mercanti dello strategico borgo, distribuendo le loro attività su vari fronti: commercio regionale di prodotti agricoli (segnatamente in Valle Leventina), credito e sfruttamento delle risorse locali.

Leonardo Broillet,
«A Cavallo delle Alpi»,
FrancoAngeli, 2014,
pagg. 319-320.

Materiali e Documenti Ticinesi,
I/23, n. 638, 26 marzo 1431.
I/30, n. 754,3, 17 aprile 1444.
I/32, n. 797, 18 marzo 1448.
I/35 , n. 850, 15 febbraio 1451.
I/44, n. 971, 28 novembre 1459.
I/41, n. 948, Conti della Comunità, 4 dicembre 1458-22 aprile 1459.
I/51, n. 1090, 3 maggio 1473.