Data di nascita

14??

Periodo di riferimento

1466-1506

Data della morte

1505/6
  DYG 2

Cosa si sa

Mainino Giudici nasce a Giornico (CH-TI) nella prima metà del XV secolo da Giacomo e una donna della famiglia Mola. Non conosciamo il nome proprio della madre. Uno di due figli: Romerio e Mainino. Studia presso la scuola comunale di Bellinzona e si dà al commercio del legname. Sposa una Cusa, figlia di Giovanni. Non conosciamo il nome della moglie. La coppia ha avuto i seguenti figli:

  • Giacomo (❀14??-1515✟),
  • Antonio (𝒸𝒶.1507-1522),
  • Pietro (𝒸𝒶.1534-1556),
  • Ambrogio (𝒸𝒶.1528-1545).

Nel 1483 è console generale della Degagna di Anzonico. Ha particolarmente successo col commercio del legname e diventa uno degli uomini più ricchi della Levantina1.

Muore a Giornico (CH-TI) fra il 1505 e il 1506.


1 La levantina è un piccolo distretto del Canton Ticino attualmente al confine fra Svizzera e Italia.

Fonti

I due fratelli Mainino e Romerio Giudici, figli del precedente Giacomo, furono formati nella scuola comunale di Bellinzona, alloggiando probabilmente presso la famiglia materna.

…[omissis]…

Dopo essersi formato a Bellinzona, Mainino (Maynino notario) diventò al più tardi nel 1466 notaio — una professione che non sembra aver esercitato — ed era già una personalità pienamente affermata quando convolò a nozze. Infatti, già console generale della Degagna di Anzonico, nel 1483, l'anno seguente era reputato il più ricco tra tutti i Leventinesi. Sposandosi con la figlia del notaio Giovanni Cusa, si inserì in una rete di parentele appartenenti alle prime famiglie del Sopraceneri. Oltre ad imparentarsi con la potente parentela dei Cusa — suo suocero era stato vice podestà di Bellinzona —, si legò per relazioni cognatizie con personalità di spicco non solo della realtà politica regionale ma anche di quella economica e commerciale. Per via della madre di sua moglie, Elisabetta Bologna da Locarno, s'imparentò anche con i Ghiringhelli di Bellinzona, grandi mercanti e influenti politici nel periodo di transizione tra il tardo Quattrocento e il primo Cinquecento. Per via dei Cusa, Mainino si legò anche ai ricchissimi e nobili negozianti Magoria di Locarno e Bellinzona e, di conseguenza ancora una volta ai Molo.

Mainino è il primo di una lunga lista di Giudici di Giomico il cui coinvolgimento nel commercio del legname è accertato. Come la maggior parte dei notabili del Sopraceneri, Mainino si lanciò in tali traffici. Questi commerci erano redditizi ma necessitavano un capitale notevole e per questa ragione erano legati al successo economico di molte famiglie del locarnese, del bellinzonese e delle valli nel corso del Quattrocento e del Cinquecento. Nel caso di Mainino, come pure in quello di molti agiati mercanti, è difficile capire se la sua ricchezza fosse dovuta al successo di quest'attività oppure se fosse la sua agiatezza a permettergli di investire denaro nel settore. Non si può quindi escludere che Mainino fosse unicamente il primo Giudici documentato quale mercante di legname e non il primo a esercitarne il commercio. Purtroppo, la notizia del suo coinvolgimento in quest'avventura è documentata poco tempo dopo la sua morte, avvenuta probabilmente nel corso del 1505 o 1506, poiché i suoi eredi dovettero pagare un dazio al Comune di Bellinzona per aver fatto condurre sul fiume Ticino e transitare una quantità imprecisata di legnami.

Leonardo Broillet,
«A Cavallo delle Alpi»,
FrancoAngeli, 2014,
pagg. 320-321.

Materiali e Documenti Ticinesi,
I/54, n. 1159, 25 gennaio 1483.
I/28, n. 622, 13 ottobre 1466.

Archivio di Stato del Cantone Ticino,
Archivio Comunale di Bellinzona,
elenco maggio-giugno 1463 e 2 aprile 1468.
Provvisioni, 1501-1514, f. 104-105, 15 gennaio 1507.