Il cognome

Il cognome deriva dal nome di un cavaliere normanno dell'XI secolo, appartenente alla famiglia Drengot, ovvero Gilbert Drengot Quarrel. Il cognome si forma quindi come patronimico, ovvero Giliberto.

Un altro aspetto riguarda la forma: all'epoca questo genere di cognomi si declinava, per cui se avevamo due fratelli, ad esempio Pasquale Giliberto e Giovanni Giliberto, se vengono nominati insieme, la forma cambia in Pasquale e Giovanni Giliberti. La declinazione viene spesso applicata anche al genere, come nel caso di Elena Giliberta.

A parte questi aspetti relativi alle declinazioni, il cognome subisce pochissime varianti e solo in epoca moderna, stabilizzandosi già nel XVII secolo in Giliberti.

Si ritiene che tutti i Giliberti siano in qualche modo imparentati. Si tratta di una famiglia che si è diffusa molto sia in Italia che all'estero, al contrario dei de Judicibus, ma non si ritiene ci siano famiglie Giliberti non legate in qualche modo al ceppo normanno.

Se nell'antichità le varianti del cognome erano da attribuire al fatto che il cognome era un qualificativo e non parte integrante dell'identità di un individuo, come è oggi, in epoca moderna la maggior parte delle varianti deriva da errori di trascrizione. In particolare gli errori di trascrizione dei funzionari dell'immigrazione che spesso hanno modificato la scrittura del cognome, soprattutto negli Stati Uniti d'America e in Sudamerica.