Introduzione

Putignano-Barletta

Parlando della diocesi di Marsico, risulta da antiche fonti un legame fra le case di Putignano-Barletta e quella di Saponaraa. Nel priorato di Barletta, in particolare a Putignano, si trovano difatti vari Giliberti. Il cognome viene riportato in genere al singolare, ovvero Giliberto o Giliperto. A Barletta sembra invece esistere una casa Galiberta che viene ipotizzata essere collegata ai Giliberti.

Ottavio Beltrano di Terranoua di Calabra Citra,
«Breve descrittione del Regno di Napoli Diuiſo in dodeci Provincie»,
Napoli, 1644,
apagg. 160, 173.

«L'antica casa Giliberti che altri dicono Galiberti, la quale non si sapere se habbia origine da Barletta o pure quella habbia principio da codesta, però che sia tutta una Casa con la Galiberta di detta città di Barletta è molto chiaro per diverse ragioni — have avuto sempre huomini eminenti in tutte le scienze e in ogni tempo e fra gli altri Padre D. Vincenzo Giliberto Teatino che diede alla luce quella opera chiamata La città di Dio tanto celebrata da' dotti, per il che meritò d'esser Generale della sua Religione, il che è stato di non poco onore alla Casa e alla Patria.»

Zingarelli,
«Cenni sulla diocesi di Marsico»,
pag 51, 1849.

Monte Sant’Angelo

Nell'opera del Beltrano1 sulle dodici province “napoletane”, si menzionano i Geliberti tra le famiglie nobili di Monte Sant’Angelo in provincia di Foggia.

DEL MONTE DI S.ANGELO

ESſendo la città del Monte Gargano, detta volgarmente il Monte di S.Angelo metropoli di quella provincia, & hauendo l'iſteſſa Prouincia il nome tra ſacri, e l'arme, ſeu inſegne di queſta città, è di ragione, che da queſta cominciamo.
…[omissis]…
In queſta città ſono le quì ſeguenti famiglie nobili.

  Eſtinte.
GelibertiPerutijCorradi
Giorgi della ScalaDel RaſoFidi
MutijSereniGalgani
MorelliToniHenrichelli
Palombi del DottorTontoliIacobuzzi
  FederigoViſchi, & altri.Malateſta, & altri.

Ottavio Beltrano di Terranoua di Calabra Citra,
«Breve descrittione del Regno di Napoli Diuiſo in dodeci Provincie»,
Napoli, 1644,
pagg. 303-309.


1 L’opera in questione è del 1644, dunque antecedente all’infeudamento dei Giliberti di Solofra in Celenza e Carlantino, che pure si trova a breve distanza da Monte S. Angelo, per cui probabilmente trattasi di altro ramo diverso e pre-esistente. [Avv. Giovanni Giliberti]