Proprietà

In questa sezione è riportata una lista delle proprietà dei Giliberti, con la storia, i prospetti, le piante e le fotografie. Per quanto riguarda il Palazzo Giliberti-Murena, si ringraziano Luca Penna e Francesco Sorrentino per aver messo a disposizione il materiale che hanno raccolto ed elaborato sul Palazzo di “don Massenzio”, un lavoro di grande qualità e spessore.

Luoghi

Contenuti della sezione

Regioni, città e paesi relativi alla famiglia o al ramo familiare qui trattato.

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Palazzo Giliberti-Murena
StoriaPalazzo Giliberti-MurenaLa storia del Palazzo Giliberti-Murena di via Forna
PosizionePalazzo Giliberti-MurenaLa posizione del Palazzo a Solofra
PiantaPalazzo Giliberti-MurenaI tre livelli del Palazzo a Solofra
ProspettiPalazzo Giliberti-MurenaI quattro prospetti del Palazzo a Solofra
CappellaPalazzo Giliberti-MurenaLa Chiesa di Santa Caterina
EsterniPalazzo Giliberti-MurenaAlcune foto dall'esterno
InterniPalazzo Giliberti-MurenaAlcune foto all'interno

Palazzo Giliberti-Murena

La storia del Palazzo Giliberti-Murena di via Forna

La storia del Palazzo Giliberti-Murena inizia verso la metà del XVI secolo. È infatti nel 1551 che viene eretta nel casale della Forna la chiesa di Santa Caterina, poi donata alla comunità da Giacomo Giliberti, detto il Carosiello, che abitava in una cortina palaziata sulla quale poi verrà eretto il restante edificio. A fianco della chiesa ci sono delle botteghe che rappresentano appunto, con quest'ultima, il primo blocco del palazzo in questione.

Copia del 1739 di un atto del notaio
Nicola Palumbo, Solofra, 1551.
Archivio privato della famiglia Garzilli, Napoli.

Copia del 1775 del testamento di Giacomo Giliberti,
notaio Claudio Guarino Ronca, Solofra, 1562.
Archivio privato della famiglia Garzilli, Napoli.

Nel 1562 Giacomo lascia la proprietà del palazzo al nipote, Angelo Giliberti. E qui che nasce, agli inizi del XVII secolo, il drammaturgo solofrano Onofrio Giliberti. Nell'aprile del 1656 la peste inizia a diffondersi nel Regno di Napoli. Così, il 28 giugno 1656 Onofrio stila un testamento e, non sapendo chi sarebbe sopravvissuto all'epidemia, lascia i suoi beni, fra cui la proprietà del palazzo, a una lunga lista di possibili eredi, fra cui i nipoti Livia e Francesco Murena, che prenderanno tuttavia possesso solo di una parte dell'edificio. Da quel momento, tuttavia, il palazzo viene denominato Giliberti-Murena, sebbene resti di fatto proprietà dei Giliberti, come risulta dagli atti quando il testamento viene aperto nel marzo del 1666. Fra gli eredi, anche la stessa Chiesa di Santa Caterina.

Item lascio alla Chiesa di S. Caterina di Solofra tre case scoverte congiunte a detta chiesa con un poco di giardino, quali beni se li piglino subito seguita la mia morte li procuratori di detta Chiesa senza cercarle agli heredi miei con conditione po', che detta Chiesa non possa cercare li annui carlini quinque che rendo ogni anno a detta chiesa per lo legato del quondam Iacono Giliberto, ma resti detto annuo reddito incorporato a detti beni lasciati a detta Chiesa, et anco detta Chiesa se debbia pagare l'annuo reddito di grane una l'anno, che rende detto giardinotto alla Corte.

Testamento di Onofrio Giliberto, Solofra, 1656 Luglio 28,
Archivio di Stato di Avellino, Notai, Aniello Ronca,
busta B 6656, f 43r e v.

Il 5 giugno 1688 un terremoto di oltre il X grado della scala Mercalli colpisce il Sannio. Il palazzo subisce parecchi danni per cui si procede a una profonda ristrutturazione che vedrà l'edificio ampliarsi con la formazione di un cortile completamente circondato da una struttura a base quadrilatera. Viene inoltre eretto un ulteriore piano. La ristrutturazione si protrae fino ai primi del XVIII secolo. Un portone d'ingresso viene aperto sulla facciata orientale, quella che oggi dà su Piazza S. Caterina.

Nel 1731 Francesco Giliberti, figlio di Orazio, affida la gestione della Cappella di S. Caterina agli Agostiniani. Nel 1773 viene stilato un compromesso per la vendita del palazzo a don Massenzio Garzilli (❀1718-1794✟).

…[omissis]… di una casa palaziata in più guazzi, stalla, rimessa, vani sottani, pozzo di acqua sorgiva, giardino vitato, fruttato, ed in tutto murato, Chiesa sotto il titolo di Santa Caterina sotto della medesima casa …[omissis]…

Compromesso di vendita a Don Massenzio Garzilli,
notaio Felice Antonio Grimaldi, Solofra, 27 giugno 1773.
Archivio privato della famiglia Garzilli, Napoli.

Nel 1778 viene stilato l'atto definitivo di acquisto a favore di don Massenzio Garzilli.

…[omissis]… di una casa palaziata con vari membri, giardino, largo avanti di essa, fontana d'acqua fluente, con Chiesa sotto la casa suddetta che affaccia nel largo detto di Santa Caterina, nel casale della Forna.

Atto definitivo di acquisto a favore di Don Massenzio Garzilli,
notaio Donato Caputo, Solofra, 26 giugno 1778.
Archivio privato della famiglia Garzilli, Napoli.

II Vescovo Francesco Giliberti, tuttavia, conserva la proprietà della Chiesa. Da questo momento il palazzo verrà conosciuto come il “Palazzo di don Massenzio”. Nel 1857 la proprietà passa al sacerdote Paolo Garzilli, figlio di Francesco e Maddalena Santamaria. Nel 1919 suo nipote, Vito Garzilli, riceve dai Giliberti il permesso di aprire tre finestre nel muro che affaccia sul cortile di loro proprietà. Infine, nel 1968, l'intero palazzo diventa proprietà del conte Francesco Garzilli, che tuttavia non andrà mai ad abitarci.

L'11 giugno 1980 il Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali decreta che il palazzo vada vincolato ai dettami della legge 1089 del 1939. Pochi mesi dopo, il 23 novembre 1980, una scossa di terremoto di magnitudo 6.9 Richter e X grado della scala Mercalli interessa la zona per 90 secondi procurando ingenti danni all'edificio.

Dopo il terremoto il conte affida all'ing. Magistrelli il progetto di consolidamento dell'edificio, dopo aver ricevuto dal Ministero circa 200 milioni di lire per eseguire le opere. I lavori iniziano nel 1986, con alterne vicende. Nel 1992 dei ladri portano via le pregiate porte e l'incuria favorisce la caduta di alcune tegole. Nel 2000 il palazzo viene preso in consegna dal Comune di Solofra, poco prima della morte del conte.

Palazzo Giliberti-Murena

La posizione del Palazzo a Solofra

Planimetria catastale del 2011
Planimetria catastale del 2011
Vista dall’alto del complesso nel 2014
Vista dall’alto del complesso nel 2014

Luca Penna, Francesco Sorrentino,
Palazzo di “don Massenzio”, Solofra (AV),
Laboratorio di Restauro, Facoltà di Architettura,
Università degli Studi di Napoli “Federico II”.

Palazzo Giliberti-Murena

I tre livelli del Palazzo a Solofra

Planimetria: Livello -1
Planimetria: Livello -1
Planimetria: Livello 0
Planimetria: Livello 0
Planimetria: Livello 1
Planimetria: Livello 1

Luca Penna, Francesco Sorrentino,
Palazzo di “don Massenzio”, Solofra (AV),
Laboratorio di Restauro, Facoltà di Architettura,
Università degli Studi di Napoli “Federico II”.

Palazzo Giliberti-Murena

I quattro prospetti del Palazzo a Solofra

Prospetto EST
Prospetto EST
Prospetto SUD
Prospetto SUD
Prospetto OVEST
Prospetto OVEST
Prospetto NORD
Prospetto NORD

Luca Penna, Francesco Sorrentino,
Palazzo di “don Massenzio”, Solofra (AV),
Laboratorio di Restauro, Facoltà di Architettura,
Università degli Studi di Napoli “Federico II”.

Palazzo Giliberti-Murena

La Chiesa di Santa Caterina

La cappella di S.Caterina rappresenta il nucleo principale della formazione del Palazzo Giliberti-Murena ed è stat la prima ad essere costruita nel XVI secolo. E tuttora proprietä della famiglia Giliberti.

[N.d.A.] Maria Teresa Giliberti, madre di uno degli autori di questa ricerca, è tuttora co-proprietaria della cappella assieme ai cugini.

L’abside con la volta a crociera
L’abside con la volta a crociera
L’altare ligneo del XVIII secolo
L’altare ligneo del XVIII secolo

Luca Penna, Francesco Sorrentino,
Palazzo di “don Massenzio”, Solofra (AV),
Laboratorio di Restauro, Facoltà di Architettura,
Università degli Studi di Napoli “Federico II”.

Palazzo Giliberti-Murena

Alcune foto dall'esterno

L’ingresso che dà su Piazza Santa Caterina
L’ingresso che dà su Piazza Santa Caterina
Cortile interno
Cortile interno
Panorama dalla terrazza
Panorama dalla terrazza
Lavatoi nel cortile interno
Lavatoi nel cortile interno

Luca Penna, Francesco Sorrentino,
Palazzo di “don Massenzio”, Solofra (AV),
Laboratorio di Restauro, Facoltà di Architettura,
Università degli Studi di Napoli “Federico II”.

Palazzo Giliberti-Murena

Alcune foto all'interno

L’ingresso visto dall’interno del palazzo
L’ingresso visto dall’interno del palazzo
Affresco sul soffitto: Adamo ed Eva nell’Eden
Affresco sul soffitto: Adamo ed Eva nell’Eden

Luca Penna, Francesco Sorrentino,
Palazzo di “don Massenzio”, Solofra (AV),
Laboratorio di Restauro, Facoltà di Architettura,
Università degli Studi di Napoli “Federico II”.