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Data di nascita 27 marzo 1785 |
Periodo di riferimento 1785-1844 |
Data della morte 29 gennaio 1844 |
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Cosa si sa
Filippo Giudice Caracciolo nasce a Napoli (NA) il 27 marzo 1785 da Francesco e Maria Vittoria Palma Artois. Ultimo di quattro figli: Luigi, Giuseppe, Maria Francesca e Filippo. Intraprende la carriera ecclesiastica e diventa, fra l'altro, vescovo di Molfetta e successivamente di Napoli.
Muore a Napoli (NA) il 29 gennaio 1844.
Titoli
Filippo Giudice Caracciolo
- Sacerdote dal 18 marzo 1809
- Dottore in Diritto Civile e Canonico dal 1816
- Vescovo di Molfetta dal 21 febbraio 1820
- Assistente al Trono Pontificio dal 18 giugno 1824
- Vescovo di Napoli dal 15 aprile 1833
- Cardinale dal 29 luglio 1833 col titolo di S. Agnese fuori le Mura
La vita
Filippo Giudice Caracciolo nasce a Napoli il 27 marzo 1785 da Francesco Giudice Caracciolo, duca di Gesso e principe di Villa, e Maria Vittoria de Palma Artois, duchessa di S. Elia. Viene battezzato il giorno seguente dal vescovo Filippo Lopez y Roja di Nola. All'età di dieci anni è colpito da una grave malattia a Pozzuoli che quasi gli causa la morte; i suoi genitori, che hanno una grande devozione per San Filippo Neri, attribuiscono la guarigione del figlio al santo e gli fanno indossare l'abito dell'ordine per un anno, alla fine con la promessa del suo ingresso in Oratorio.
Inizia a studiare sotto la guida di padre Nicola Rossi, professore di retorica alla Regia Università di Napoli. Nel 1799, a Palermo, studia sotto padre Giuseppe Re e poi sotto padre Silvestro Gorgone. Nel 1802 entra nella Congregazione dell'Oratorio di Napoli. Viene ordinato sacerdote il 18 marzo 1809 da Bernardo della Torre, vescovo di Lettere. Nel 1816 si laurea dottore in Diritto Civile e Canonico (utroque iure) presso l'Università di Napoli e il 1° febbraio 1820 prende la laurea in Teologia.
Riceve la tonsura ecclesiastica da monsignor Giacomo Fransoni, suo nonno materno; gli ordini minori da Domenico Jorio, vescovo di Samaria; il sottodiaconato dal vescovo Enrico Capecce Minutolo, dell'Oratorio di Mileto. Recatosi a Roma nel 1807 per la canonizzazione di S. Francesco Caracciolo e S. Buono, fondatore dei chierici minori regolari, ritorna a Napoli dove riceve il diaconato da Bernardo della Torre, vescovo di Lettere.
Il 21 febbraio 1820 viene eletto vescovo di Molfetta da papa Pio VII. Viene consacrato il 27 febbraio dello stesso anno nella chiesa di S. Pietro in Vincoli a Roma dal cardinale Lorenzo Litta, vescovo di Sabina, assistito da Candido Maria Frattini, arcivescovo titolare di Filippi e vice-gerente di Roma, e da Michele Belli, arcivescovo titolare di Nazianzo e segretario del S.C. della visita apostolica. Durante il governo di mons. Giudice Caracciolo avviene a Molfetta la rivoluzione del 7 luglio 1820 che costringe Ferdinando I ad accordare lo statuto costituzionale.
Assistente al Trono Pontificio dal 18 giugno 1824, nel 1829 il vescovo chiama la Comunità dei Religiosi Riformati dell'Ordine di S. Francesco e a loro cede il santuario della Madonna dei Martiri, per essere meglio custodito e per aumentare il culto e la devozione dei fedeli.
«Hierarchia Catholica Medii et Recentioris Aevi.»
Volumen VII (1800-1846).
Nel 1829 Filippo celebra un sinodo.
805. — Salernus (Fabritius Antonius) Synodus Ecclesiae Melphictensis celebrata anno 1726. Romae 1726, in 4°. Precedentemente tre altri sinodi erano stati celebrati in Molfetta, cioè uno nel 1570 dal Vescovo Maiorano Maiorani, del quale parla il Damiani nella pag. 208 del suo S. Corrado, un altro nel 1608 dal Vescovo Giovanni Antonio Bovio, i cui atti, al dire del Lombardi, erano conservati nell'archivio della Chiesa molfettese, ed il terzo dal Vescovo Carlo Loffredo nel 1673, del quale il Salvemini ha dato un breve cenno. Questi tre sinodi non furono mai dati alle stampe, come nemmeno è stato mai stampato il sinodo posteriormente celebrato nel 1829 dal Vescovo Filippo Giudice Caracciolo.
Luigi Volpicella,
«Bibliografia storica della provincia di Terra di Bari»,
Napoli, Tip. dell' Accademia reale delle scienze, 1884
pag. 575
Esercita il suo ministero pastorale in diverse sedi dell'ordine e lavora instancabilmente durante l'epidemia che colpisce Napoli nel 1836, senza riguardo per la sua salute. La sua carità verso i poveri è ammirevole e quando muore il cardinale Luigi Ruffo Scilla e si rende vacante la sede arcivescovile di Napoli, il re Ferdinando II fa sollecita richiesta alla Santa Sede perché invii mons. Giudice Caracciolo ad occupare quella sede. La proposta viene approvata da papa Gregorio XVI e il 15 aprile 1833 il vescovo si trasferisce in Napoli.
«Patavii : Typis et Sumptibus Domus Editorialis "Il Messaggero di S. Antonio" apud Basilicam S. Antonii,»
1968, pp. 27, 39, 262 and 278;
Zigarelli, Daniello Maria.
Il 29 luglio 1833 viene creato cardinale da Gregorio XVI e riceve la porpora e il titolo di S. Agnese fuori le Mura il 30 settembre 1833. Muore il 29 gennaio 1844 e viene esposto e sepolto nel Duomo Metropolitano di Napoli. L'orazione funebre viene tenuta dal canonico Luigi Monforte.
«Biografie dei vescovi e arcivescovi della chiesa di Napoli con una descrizione del clero,
della cattedrale, della basilica di s. Restituta e della cappella del tesoro di s. Gennaro.»
Napoli: Tipografico di G. Gioja, 1861, pp. 270-288
Dal 1785 al 1820
FILIPPO GIUDICE CARACCIOLO,
PRETE DELL’ORATORIO, POI ARCIVESCOVO DI NAPOLI:
UN TENTATIVO DI RICOSTRUZIONE
DELLA SUA VITA FINO AL 1820
Orlando Barba
Introduzione
Tra coloro che per santità di costumi e zelo apostolico illustrarono la cattedra di S. Aspreno, certamente rifulge la figura del cardinale Filippo Giudice Caracciolo, arcivescovo di Napoli dal 1833 al 1844. In questo breve articolo abbiamo tentato di ricostruirne la prima parte della vita, fino alla sua nomina a vescovo di Molfetta, in base alla documentazione oggi accessibile, ovvero il fondo Sacra Patrimonia dell’Archivio storico diocesano di Napoli e l’archivio della parrocchia dei Ss. Giuseppe e Cristoforo, nella cui ottina risiedeva la famiglia Giudice Caracciolo.
Di grande utilità, poi, sono stati alcuni testi conservati presso la biblioteca dell’Oratorio di Napoli quali le Memorie storiche-critiche-diplomatiche della Chiesa di Napoli del napoletano Luigi Parascandolo del 1851, le Memorie degli scrittori filippini del Marchese di Villarosa del 1837, opera dedicata dall’autore proprio all’arcivescovo Giudice Caracciolo, nonché una Miscellanea di Orazioni Funebri che contiene l’elogio funebre del sac. Francesco Saverio Casularo in occasione dei funerali solenni del cardinale Caracciolo, celebrati il 3 marzo 1844 dall’Arciconfraternita della Dottrina cristiana e dei catecumeni, di cui lo stesso era patrono e superiore.
Purtroppo, non ci è stato possibile consultare l’archivio privato dell’Oratorio di Napoli, non ordinato e non accessibile agli studiosi, da cui probabilmente avremmo potuto ricavare altre utili informazioni relative a questo illustre figlio di San Filippo.
1. Filippo Giudice Caracciolo, prete dell’Oratorio di Napoli
Come risulta dall’atto di matrimonio inserito nel fascicolo del fondo Sacra Patrimonia, i genitori di Filippo Giudice Caracciolo furono il nobiluomo Francesco Giudice Caracciolo, dei duchi del Gesso, e la nobildonna Maria Vittoria de Palma Artois, dei duchi di S. Elia, sposatisi il 17 ottobre 1780 nella parrocchia di S. Maria della Rotonda e del SS. Salvatore alla presenza di mons. Giuseppe Capecelatro, arcivescovo di Taranto.
È nella casa paterna, situata nell’ottina della parrocchia dei Ss. Giuseppe e Cristoforo, vicino la chiesa dell’Ospedaletto a via Medina, che nacque il 27 marzo 1785 Filippo Maria Raffaele Giuseppe Salvatore Benedetto Nicola Gaspare Baldassarre Melchiorre Francesco Donato Andrea Raimondo Luigi Giudice Caracciolo, ed è nella stessa casa che il giorno dopo venne battezzato da mons. Filippo Lopez y Royo, vescovo di Nola, essendogli padrino Nicola Caracciolo, marchese di Alfadena, come attesta il libro dei battezzati. Fino all’amministrazione del sacramento della confermazione, avvenuta il 4 settembre 1793 da parte dello stesso mons. Lopez y Royo – intanto nominato arcivescovo di Palermo – dove gli fece da padrino Giuseppe Giudice Caracciolo, l’ubica informazione che possediamo sulla sua fanciullezza è un breve passaggio del Marchese di Villarosa, che nella sua breve biografia del padre oratoriano Filippo Giudice Caracciolo, ci dice che questi «studiò tutto il corso delle buone lettere sotto la direzione del sac. Nicola Rossi, professore di retorica dell’Università di Napoli». Sempre il Marchese di Villarosa ci informa che all’età di dieci anni il piccolo Filippo Giudice Caracciolo si ammalò gravemente e fu in questa malattia assistito dai alcuni preti dell’Oratorio di Napoli, Andrea Coppola e suo fratello Nicola Coppola.
Guarito dalla grave infermità per intercessione di S. Filippo Neri, al quale i suoi genitori erano devotissimi, fu proposto al piccolo Filippo di vestire per un anno l’abito dell’Oratorio e questi, che fino ad allora non aveva mai mostrato il desiderio di farsi religioso, accettò tuttavia di buon grado e con entusiasmo la proposta.
Sul frontespizio della pandetta, relativa al giovane chierico Filippo Giudice Caracciolo, conservata nel fondo Sacra Patrimonia dell’Archivio storico diocesano di Napoli, un’annotazione del revisore ecclesiastico ci permette di conoscere la data esatta del giorno in cui Filippo ricevette la prima tonsura: era il sabbatum post Crucem del 1796, ovvero il 17 settembre, ed a conferirglielo fu, come ci informa sempre il Villarosa, il suo prozio materno, mons. Giacomo Francone. A riscontro di ciò abbiamo le dichiarazioni del 20 agosto 1796 di avvenute pubblicazioni canoniche da parte del vicario curato della chiesa cattedrale e del suo parroco, oltre all’atto, sempre del 20 agosto 1796, con cui
«Don Francesco Giudice Caracciolo dona al figlio a scopo di sacro patrimonio per ricevere la tonsura clericale, una masseria sita in Camposanto Tenimento di Stola con rendita annua di ducati 40 a vita…».
Poiché le prescrizioni del Concordato del 1741 tra Santa Sede e Regno di Napoli, il quale stabiliva che per accedere agli ordini minori il chierico tonsurato doveva avere 16 anni e doveva aver prima prestato tre anni di servizio presso una parrocchia, di solito quella di origine, valevano pure per chi aspirava ad entrare nell’Oratorio, il giovane Filippo Caracciolo, che non aveva prestato tale servizio, chiese ed ottenne dal re la dispensa per il suddetto servizio triennale, come attesta una regia comunicazione alla Curia arcivescovile. Tuttavia, volle chiedere la stessa dispensa per lo stesso servizio triennale nonché per la prestabilita età canonica anche a papa Pio VI, che con udienza del 10 Agosto 1796 rimandava – per mezzo del segretario della Sacra Congregazione dei vescovi e regolari – all’arcivescovo di Napoli la facoltà di concedere le suddette dispense a suo proprio giudizio. Cosa che il cardinale Zurlo fece, visto che il Mastro d’Atti della Curia arcivescovile poté attestare che il giorno 24 settembre 1796, sabato delle Quattro Tempora, il tonsurato Filippo Giudice Caracciolo fu promosso ai quattro ordini minori nella chiesa di Santa Restituta da mons. Domenico de Jorio, vescovo di Samaria. L’eccezionalità della dispensa spiega la svista del Parancandolo, il quale afferma che il giovane Filippo Caracciolo fu ordinato in minoribus nel 1799, cioè tre anni dopo la tonsura clericale, come stabiliva il Concordato allora vigente.
Da questo momento in poi le notizie dei documenti archivistici a noi accessibili si fanno più rare e ci dobbiamo affidare ancora al Marchese di Villarosa, il quale racconta che nel maggio 1799 il padre del giovane Filippo Giudice Caracciolo dovette rifugiarsi con la propria famiglia a Palermo insieme al re: la notizia del soggiorno a Palermo, comunque, è confermata pure dal Parascandalo. In Sicilia il giovane chierico continuò a frequentare i padri oratoriani presso la loro casa di Palermo, detta dell’Olivella, ed a studiare prima con p. Giuseppe Redi, teatino, e poi col sac. Silvestro Gorgone. Sempre secondo il Villarosa tornò a Napoli nel 1801. Nel 1802 fu ascritto definitivamente all’Oratorio di Napoli, dove condusse vita da buon religioso, tanto da meritare dai confratelli il nome di “Buon Pippo” ad indicare la sua somiglianza con San Filippo Neri, chiamato “Pippo il Buono”. Abbiamo, infatti, una lettera del 1806 con la quale il preposito dell’Oratorio di Napoli dichiara che
«Don Filippo è un giovane di ottimi costumi, impegnato nella frequenza dei santi sacramenti e dedito all’osservanza delle regole».
I documenti del fondo Sacra Patrimonia ci dicono, poi, che Filippo Giudice Caracciolo fu ordinato suddiacono il sabato in Albis, che nel 1806 cadeva il 20 marzo, ed il Villarosa ci conferma che ad ordinarlo fu mons. Enrico Capece Minutolo, vescovo di Mileto e già membro dell’Oratorio. Sempre il Villarosa ci informa della partecipazione di Filippo Giudice Caracciolo alla canonizzazione del suo avo, San Francesco Caracciolo, a Roma da parte di papa Pio VII il 24 maggio 1807 e dell’ordinazione diaconale – per la quale non abbiamo trovato conferma nel fondo Sacra Patrimonia – ricevuta al suo ritorno a Napoli da mons. Bernardo Della Torre, vescovo di Lettere e vicario del cardinale Ruffo: tale ordinazione va posta presumibilmente nello stesso 1807.
Certa, invece, è la data dell’ordinazione presbiterale, poiché abbiamo un certificato del Mastro d’Atti della Curia arcivescovile, secondo cui il diacono Filippo Giudice Caracciolo fu ordinato presbitero dallo stesso mons. Bernardo della Torre il sabbatum sitientes, cioè il 18 marzo del 1809. Qui si chiude il fascicolo n. 2681, pandetta II, del fondo Sacra Patrimonia: oramai Filippo è un prete dell’Oratorio di Napoli. Possiamo ricorrere, però, ancora al Villarosa secondo cui nel 1815 Filippo e la madre si recarono nuovamente a Palermo per assistervi il padre morente, colpito da apoplessia. Tornò quindi a Napoli, dove rimase fino alla sua nomina a vescovo di Molfetta nel 1820, svolgendo nel frattempo vari uffici nella sua comunità, fra cui quello di prefetto dei novizi ed addottorandosi in utroque iure nel 1816 e in sacra theologia il 1 febbraio 1820.
Conclusione
Qui finisce questa breve ricerca con cui abbiamo voluto ricostruire la prima parte della vita di Filippo Giudice Caracciolo, prete dell’Oratorio di Napoli, fino alla sua nomina a vescovo di Molfetta il 2 febbraio 1820. È stato possibile mettere in luce come già nella adolescenza e nella giovinezza egli avesse rivelato quelle straordinarie doti di «vita esemplare, dolcezza di modi, prudenza nell’esercizio del sacro ministero», che spinsero i suoi superiori a chiamarlo a reggere prima la diocesi di Molfetta e, poi, quella di Napoli. Crediamo di poter, quindi, con serenità sostenere che il bene, che egli fece in queste diocesi, altro non è, se non il frutto di quella seria e solida formazione umana e sacerdotale, che ebbe la fortuna di ricevere dai padri dell’Oratorio fin dai primi anni della sua vita, prima nella casa paterna e poi nelle comunità oratoriane di Napoli e Palermo. Ci auguriamo che questo breve saggio stimoli altri studiosi a riscoprire questa perla dimenticata della Chiesa di Napoli e della Famiglia oratoriana.
Appendice
Trascrizione dell’atto di battesimo di Filippo Giudice Caracciolo
conservato nell’archivio della parrocchia dei Ss. Giuseppe e Cristoforo,
al Liber XVII Baptizatorum ab anno 1780 usque ad annum 1791, foglio 115r
A dì 28 marzo 1785
D. Filippo Maria Raffaele Giuseppe Salvatore Benedetto Nicola Gaspare Baldassarre Melchiorre Francesco Donato Andrea Raimondo Luigi, figlio dell’Ecc.mo Sig. D. Francesco del Giudice olim Caracciolo Duca del Gelso e S. Elia, e D. Maria Vittoria de Palma Artois Duchessa del Gelso e S. Elia, coniugi, nato a 27 questo, abitanti nel proprio Palazzo vicino la Chiesa dell’Ospedaletto, battezzato domui da Sua Ecc. Rev.ma Monsignor D. Filippo Lopez y Royo, vescovo di Nola coll’assistenza e presenza di me D. Pasquale Moyera, Parroco e Rettore della Parrocchial Chiesa dei Ss. Giuseppe e Cristoforo di Napoli. Compare l’Ecc.mo Sig. D. Nicola Caracciolo – Marchese di Alfadena, ostetrica Serafina Lantricina.
ANNALES ORATORII,
Annuum Commentarium De Rebus Oratorianis
A Procura Generali Confoederationis Oratorii
S. Philippi Nerii Editum,
Anno 2013, fasciculus 11,
pagg. 33-40.
Monografie
Le seguenti monografie (Tipo pubblicazione: M 102 Monografia) sono riportate nella base dati della Società Napoletana di Storia Patria (Database: IT-NAP/SBNSP) relativamente alle orazioni funebri in memoria di Filippo Giudice Caracciolo.
Autore | Titolo | Pubblicazione | Data | Descrizione fisica | Lingua |
---|---|---|---|---|---|
Monforte, Luigi | Orazione recitata nella chiesa metropolitana di Napoli per le solenni esequie del cardinal arcivescovo Filippo Giudice Caracciolo con un cenno biografico e con le iscrizioni. Luigi Monforte. | Napoli : da' torchi di Saverio Giordano, 1844 | 1844 | VI, 20, [4] p., [1] c. di tav. : ritr. ; 22 cm | ITA italiano |
Ruggiano, Gaetano | In funere Philippi Iudice Caracciolo S. R. E. card. et archiep. neapolitani ad ecclesiam Montis Pauperum 6. kal. aprilis an. 1844 celebrato. Iscriptiones Caietani Vincentii Ruggiano. | Neapoli : ex typographia Matthaei Varae, 1844 | 1844 | [2]p., VI c. ; 27 cm | LAT latino |
(anonimo) | Ne' solenni funerali celebrati il di 27 marzo 1844 pel cardinale arcivescovo di Napoli Filippo Giudice Caracciolo de' principi di Villa dalla Congregazione di Spirito del Sagro Monte, e Banco de' Poveri del Santissimo Nome di Dio. Orazione di un fratello della medesima Comgregazione. | Napoli : dalla tip. di Barnaba Cons, [1844?] | 1844? | 40, [8] p. ; 25 cm | ITA italiano |
Pagliara, Domenico | Per le solenni esequie del cardinale Filippo Giudice Caracciolo, arcivescovo di Napoli. Orazione funebre recitata in Procida ai 26 febbrajo nella chiesa abbaziale e parrocchiale di S. Michele Arcangelo da Domenico Pagliara. | Napoli : all'insegna di Aldo Manunzio, 1844 | 1844 | 29 p. ; 24 cm | ITA italiano |
Casularo, Francesco Saverio | Pei solenni funerali fatti dalla Ven. Arciconfraternita della Dottrina Cristiana e Catecumeni il di 3 marzo del 1844 all'em. cardinale arcivescovo d. Filippo Giudice Caracciolo de' Principi di Villa Superiore e Patrono di detta arciconfraternita. Elogio funebre ed iscrizioni dettate dal rev. confratello Francesco Saverio Casularo. | Napoli : per conto di Serafino Prestia, 1844 | 1844 | 31 p. ; 24 cm | ITA italiano |
Acciardi, Gennaro | Orazione recitata nella Congregazione de' Missionarii radunati sotto la tutela di S. M. in Caelum Assumpta dal reverendo D. Gennaro Acciardi per le solenni esequie del cardinal arcivescovo Filippo Giudice Caracciolo. | Napoli : dalla tip.Virgilio, 1844 | 1844 | 17, [2] p. ; 22 cm | ITA italiano |
Pomodoro, Carlo | Negrologia per d. Filippo del Giudice Caracciolo dei principi di Villa della congregazione dell'oratorio di Napoli. Compilata dal sacerdote Carlo Pomodoro. | Bari : Tip. Fratelli Cannone, [1844?] | 1844? | 36 p. ; 22 cm | ITA italiano |
Monforte, Luigi | Orazione recitata nella chiesa metropolitana di Napoli per le solenni esequie del cardinal arcivescovo Filippo Giudice Caracciolo con un cenno biografico e con le iscrizioni. Luigi Monforte. | Napoli : da' torchi di Saverio Giordano, 1844 | 1844 | VI, 20, [4] p., [1] c. di tav. : ritr. ; 22 cm | ITA italiano |
Stemma
[N.d.A.] Notare sovrapposto all'inquartato di sinistra, al centro, l'antico stemma dei de Judicibus di Ventimiglia.
Monografie
Le seguenti monografie (Tipo pubblicazione: M 102 Monografia) sono riportate nella base dati della Società Napoletana di Storia Patria (Database: IT-NAP/SBNSP) relativamente alle orazioni funebri in memoria di Filippo Giudice Caracciolo.
Autore | Titolo | Pubblicazione | Data | Descrizione fisica | Lingua |
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Monforte, Luigi | Orazione recitata nella chiesa metropolitana di Napoli per le solenni esequie del cardinal arcivescovo Filippo Giudice Caracciolo con un cenno biografico e con le iscrizioni. Luigi Monforte. | Napoli : da' torchi di Saverio Giordano, 1844 | 1844 | VI, 20, [4] p., [1] c. di tav. : ritr. ; 22 cm | ITA italiano |
Ruggiano, Gaetano | In funere Philippi Iudice Caracciolo S. R. E. card. et archiep. neapolitani ad ecclesiam Montis Pauperum 6. kal. aprilis an. 1844 celebrato. Iscriptiones Caietani Vincentii Ruggiano. | Neapoli : ex typographia Matthaei Varae, 1844 | 1844 | [2]p., VI c. ; 27 cm | LAT latino |
(anonimo) | Ne' solenni funerali celebrati il di 27 marzo 1844 pel cardinale arcivescovo di Napoli Filippo Giudice Caracciolo de' principi di Villa dalla Congregazione di Spirito del Sagro Monte, e Banco de' Poveri del Santissimo Nome di Dio. Orazione di un fratello della medesima Comgregazione. | Napoli : dalla tip. di Barnaba Cons, [1844?] | 1844? | 40, [8] p. ; 25 cm | ITA italiano |
Pagliara, Domenico | Per le solenni esequie del cardinale Filippo Giudice Caracciolo, arcivescovo di Napoli. Orazione funebre recitata in Procida ai 26 febbrajo nella chiesa abbaziale e parrocchiale di S. Michele Arcangelo da Domenico Pagliara. | Napoli : all'insegna di Aldo Manunzio, 1844 | 1844 | 29 p. ; 24 cm | ITA italiano |
Casularo, Francesco Saverio | Pei solenni funerali fatti dalla Ven. Arciconfraternita della Dottrina Cristiana e Catecumeni il di 3 marzo del 1844 all'em. cardinale arcivescovo d. Filippo Giudice Caracciolo de' Principi di Villa Superiore e Patrono di detta arciconfraternita. Elogio funebre ed iscrizioni dettate dal rev. confratello Francesco Saverio Casularo. | Napoli : per conto di Serafino Prestia, 1844 | 1844 | 31 p. ; 24 cm | ITA italiano |
Acciardi, Gennaro | Orazione recitata nella Congregazione de' Missionarii radunati sotto la tutela di S. M. in Caelum Assumpta dal reverendo D. Gennaro Acciardi per le solenni esequie del cardinal arcivescovo Filippo Giudice Caracciolo. | Napoli : dalla tip.Virgilio, 1844 | 1844 | 17, [2] p. ; 22 cm | ITA italiano |
Pomodoro, Carlo | Negrologia per d. Filippo del Giudice Caracciolo dei principi di Villa della congregazione dell'oratorio di Napoli. Compilata dal sacerdote Carlo Pomodoro. | Bari : Tip. Fratelli Cannone, [1844?] | 1844? | 36 p. ; 22 cm | ITA italiano |
Monforte, Luigi | Orazione recitata nella chiesa metropolitana di Napoli per le solenni esequie del cardinal arcivescovo Filippo Giudice Caracciolo con un cenno biografico e con le iscrizioni. Luigi Monforte. | Napoli : da' torchi di Saverio Giordano, 1844 | 1844 | VI, 20, [4] p., [1] c. di tav. : ritr. ; 22 cm | ITA italiano |