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Regioni, città e paesi relativi alla famiglia o al ramo familiare qui trattato.
Regione Sicilia | ||
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Oggi | Regione Sicilia | La Sicilia oggi |
Palermo (PA) | ||
Oggi | Palermo | Palermo oggi |
Origini | Palermo | Dalle origini al medioevo |
Moderna | Palermo | Dall'era moderna ad oggi |
Regione Sicilia
La Sicilia oggi
La Sicilia è la principale isola italiana e la settima isola europea per dimensione. È anche la più grande isola del Mar Mediterraneo, più estesa sia di Creta che di Cipro. L'isola ha una forma triangolare con i due lati lunghi che si affacciano sui Mar Tirreno a nord e sul Canale di Sicilia a sud, e con il lato corto che si affaccia sul Mar Ionio a est. È inoltre separata dal continente dallo lo Stretto di Messina, largo circa 3 km. La Sicilia ha nove province: Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Trapani. Palermo è il capoluogo di regione.
La Sicilia è una regione a statuto speciale ed ha oltre 5 milioni di abitanti. Il territorio è collinare al 61%, montuoso al 25% e pianeggiante al 14%. Essa è inoltre circondata da varie isole minori: il gruppo delle Isole Eolie o Lipari, le Isole Egadi, le Isole Pelagie, Pantelleria, Lampedusa, Ustica, la piccola Linosa e lo scoglio di Lampione.
Palermo
Palermo oggi
Palermo è un comune italiano di 663.770 abitanti, capoluogo dell'omonima città metropolitana e della Regione siciliana. È il quinto comune italiano per popolazione nonché il principale centro urbano dell'isola di Sicilia e dell'Italia insulare, secondo nel Mezzogiorno d'Italia e trentesimo a livello europeo.
La lunga storia della città e il succedersi di numerose civiltà e popoli le hanno regalato un notevole patrimonio artistico e architettonico. Il sito seriale Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale, di cui fanno parte più beni monumentali situati in città, nel 2015 è stato dichiarato Patrimonio dell'umanità dall'Unesco. Numerosi edifici, tra chiese e palazzi, sono riconosciuti monumenti nazionali italiani. A Palermo ha sede l'Assemblea Regionale Siciliana, la più antica sede parlamentare in attività del mondo, nonché una rilevante sede universitaria. La sua arcidiocesi è sede metropolitana e sede del primate di Sicilia. Nominata Capitale Italiana dei Giovani 2017, è altresì capitale italiana della cultura per il 2018.
La città di Palermo veniva chiamata Zyz dai fenici, termine che significa “il fiore”. Il nome attuale deriva dal Greco Panormos (παν-όρμος, tutto-porto), per la presenza dei due fiumi Kemonia e Papireto che creavano un enorme approdo naturale, che divenne Panormus con i Romani. Gli arabi pronunciavano il nome della città Balarm, dizione che venne parzialmente adottata nella forma ufficiale Balermus del periodo normanno. Il nome Palermo viene acquisito definitivamente in età moderna.
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Palermo
Dalle origini al medioevo
Nell'area di Palermo si trovano resti di presenza umana sin dal paleolitico, per esempio, nelle grotte dell'Addaura ci sono alcune cavità abitate che presentano tra gli altri ritrovamenti, incisioni e disegni databili tra l'epigravettiano finale e il mesolitico, raffiguranti figure antropomorfe e zoomorfe.
La città venne fondata dai Fenici, probabilmente con il nome di Zyz. La storia di Palermo fenicia inizia tra il VII e il VI secolo a.C.. Precedentemente l'area era stata un centro commerciale e logistico per la Sicilia nord-occidentale. Acquisita una certa importanza grazie alla sua posizione ma soprattutto ai due fiumi, il Kemonia e il Papireto.
I Greci, la cui presenza era maggiormente distribuita nella Sicilia orientale e solo in minima parte in quella occidentale, si avvicinarono raramente a Palermo: si segnala un'incursione nel 409 a.C. da parte del generale siracusano Ermocrate, nel contesto delle guerre greco-puniche e della conquista di Selinunte, durante la quale il territorio palermitano venne saccheggiato e 500 dei suoi abitanti vennero uccisi, schierati davanti alle mura, le quali però non vennero attaccate da Ermocrate. In seguito, nel 397 a.C., attirò un'altra incursione, compiuta stavolta dal tiranno di Siracusa Dionisio I: durante la guerra contro l'isola di Mozia, Palermo insieme a Solunto, Segesta ed Entella si dichiarò fedele a Cartagine e nemica di Dionisio, quindi venne attaccata dai greci di Siracusa e saccheggiata nuovamente. Un'ultima menzione di Palermo durante l'epoca greca la si ha da Polibio il quale afferma che Pirro, dopo aver dichiarato guerra a Cartagine, si diresse nei centri punici e conquistò Palermo, che viene descritta dallo storico greco come la roccaforte principale di Cartagine; divenuta tale probabilmente dopo la distruzione di Mozia.
La prima conquista duratura per Palermo avvenne da parte dei Romani, che, dopo un lungo assedio, riuscirono a sottrarla ai Cartaginesi di Amilcare Barca, costretti a rifugiarsi alle falde del monte Pellegrino (all'epoca chiamato Ercta): i tentativi di riconquista dei Cartaginesi risultarono vani e la città divenne una conquista romana col nome di Panormus. Sotto il governo di Roma, Palermo continuò a ricoprire il ruolo di porto strategico nel Mediterraneo, vivendo un periodo di assoluta tranquillità e conseguente agiatezza, tanto che la città crebbe e si dotò di splendidi edifici per spettacoli noti da epigrafi e testi antichi e forse riconosciuti sul terreno. Palermo fu città romana fino a quando le invasioni barbariche causarono il saccheggio e la devastazione della città.
Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, nel 535 la Sicilia fu in gran parte distrutta essendo arrivati i Vandali nell'occidente dell'isola. La ricostruzione di Palermo avvenne grazie ai Bizantini, che tennero Palermo per tre secoli. Con la conquista della città, comandata da Belisario, iniziò un'opera di restaurazione di quell'unità imperiale perduta con le invasioni barbariche, dominando in poco tempo l'intera isola che divenne una provincia periferica dell'Impero d'Oriente.
Nel IX secolo i berberi dal Nordafrica invasero la Sicilia: la conquista, fu iniziata nell'827, Palermo fu presa nell'831. Furono i governatori musulmani a spostare la capitale della Sicilia a Palermo. Fino a quel momento il centro più importante dell'isola era stato Siracusa. La città si dotò di tutte le strutture burocratiche e destinate ai vari servizi che spettavano a una capitale. Il monaco Teodosio affermò che a Palermo, durante la dominazione araba, erano presenti più di trecento moschee in precedenza chiese. Gli arabi introdussero anche i primi agrumeti, formando la Conca d'Oro e aprendo così una nuova possibilità di sviluppo economico.
Nel 1063, Palermo fu assediata e saccheggiata dalla flotta pisana, comandata dal futuro Doge Giovanni Orlandi. La potenza musulmana, tuttavia, fu corrosa dalle lotte interne, ovvero fra cristiani e musulmani, per l'indipendenza, che aprirono la via ai normanni, finché, nel 1071/1072, dopo quattro anni d'assedio, Ruggero d'Altavilla, primo conte normanno, espugnò Palermo senza allontanare i cittadini musulmani.
L'arrivo dei Normanni a Palermo, e la mescolanza con gli stili islamici, è testimoniata da un numero considerevole di edifici religiosi e civili, oltre che da un ponte a dodici arcate sito nelle vicinanze della stazione centrale di Palermo: il Ponte dell'Ammiraglio, completato nel 1113. Nel 1098 i Normanni, sotto investitura papale, ottennero la licenza di rendere nuovamente cattolica la Sicilia e, in poco tempo, entrarono in possesso della città e del resto dell'isola: la capitale, prima della Gran Contea di Sicilia, poi del Regno di Sicilia, restò a Palermo. La città raggiunse il massimo splendore sotto il governo di Ruggero II: in questo periodo furono costruite la chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio e la Cappella Palatina. Alla morte di Federico II (1250), Palermo e la Sicilia persero l'egemonia nel Mediterraneo, e il potere si spostò a Napoli, con Carlo d'Angiò. Il popolo palermitano, tuttavia, nel 1282 dette avvio alla guerra del Vespro contro i francesi, che terminò con l'adottare la Bandiera siciliana.
Dopo il regno di Sicilia normanno, si alternarono sul trono palermitano altre case reali: gli Svevi (dal 1194 al 1266), che fecero di Palermo una sede imperiale; gli Angioini (dal 1266 al 1282), che spostarono la capitale da Palermo a Napoli; dopo la rivolta del Vespro, Palermo divenne capitale del regno fondato tramite il ramo cadetto degli aragonesi: perderà l'indipendenza nel XV secolo per diventare vicereame iberico.
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Palermo
Dall'era moderna ad oggi
Affermatasi in un momento di difficile gestione socio-politica per l'isola fu invece la dominazione del Regno di Spagna. Gli spagnoli fecero di Palermo la sede del Viceré. La dominazione spagnola fu molto apprezzata in Sicilia poiché ne rivalutò il territorio come baluardo di importanza strategica per la lotta contro gli Ottomani. Carlo V (1516-1556), fondatore della dinastia degli Asburgo di Spagna, rappresentò la figura simbolo della storia della Sicilia spagnola. Ben due secoli di dominio da parte delle dinastie spagnole a Palermo terminarono nel 1713 con il Trattato di Utrecht che segnò la fine della guerra di successione spagnola. Nel 1734 la città divenne dominio dei Borboni, che mantennero il Regno di Sicilia e di Napoli separati. Nel 1816 entrambi i regni vennero riuniti nel Regno delle Due Sicilie: Palermo perse lo status di capitale, divenendo secondo centro amministrativo dopo Napoli. Tuttavia Palermo continuò a possedere il titolo di capitale della parte isolana del regno.
La primavera dei popoli, conosciuta anche come rivoluzione del 1848, o moti del 1848, cominciò proprio a Palermo il 12 gennaio di quell'anno e rappresentò la prima miccia dell'esplosione europea. L'insurrezione siciliana, infatti, spinse in un primo momento i Borbone a concedere il ritorno nell'Isola alla costituzione del 1812. Seguì una rivoluzione a Napoli, il 27, che costrinse, due giorni dopo, Ferdinando II a promettere una Costituzione, promulgata l'11 febbraio.
Nel 1860, dopo che a Palermo si era verificata la rivolta della Gancia e anche il resto dell'isola era insorto, avvenne lo sbarco dei garibaldini a Marsala; da lì, grazie all'aiuto dei siciliani cominciarono a conquistare l'isola in nome dell'unificazione dell'Italia; Palermo insorse il 27 maggio, data in cui Garibaldi entrò in città dalla porta Termini. Tra il 1860 e il 1866 la città fu soggetta a varie lotte e rivolte contro il nuovo Regno d'Italia da parte di ex garibaldini delusi, reduci dell'esercito meridionale, partigiani borbonici e repubblicani, la più importante delle quali fu la rivolta del sette e mezzo, e il conseguente bombardamento della flotta, che distrusse non poche strutture architettoniche.
In seguito all'Unità d'Italia, il comune di Palermo intraprese la costruzione di alcune importanti opere architettoniche: il taglio di via Roma e la costruzione dei due teatri più rappresentativi della città, il Massimo e il Politeama e dal 1891 al 1892 la IV Esposizione Nazionale. Nel primo ventennio del XX secolo Palermo attraversò un'epoca florida, con un breve ma intenso periodo cosiddetto liberty, caratterizzato in realtà prevalentemente da architetture di gusto eclettico. Protagonisti di questa stagione furono i Florio, una famiglia di tradizione industriale che rese protagonista la città in ambito internazionale nella cosiddetta Belle Époque. Non interessata dal primo conflitto mondiale, Palermo subì notevoli distruzioni a causa dei bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, fino a essere occupata nel luglio 1943 dalle truppe alleate del generale statunitense George Smith Patton[34].
Il secondo Novecento è stato caratterizzato, inoltre, dallo sviluppo del fenomeno della mafia: nella lotta contro Cosa Nostra furono colpiti, tra gli altri, esponenti delle forze dell'ordine come il poliziotto Boris Giuliano e il capitano dei Carabineri Mario D'Aleo, il prefetto di Palermo generale Carlo Alberto dalla Chiesa, il presidente della Regione Siciliana Piersanti Mattarella, i magistrati Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Gaetano Costa e Rocco Chinnici, il parroco del quartiere di Brancaccio, don Pino Puglisi e giornalisti come Mauro De Mauro e Mario Francese.
Nel novembre 2015 Palermo è entrata a far parte del programma Safer Cities lanciato nel 1996 dall'Agenzia UN-Habitat delle Nazioni Unite, assumendone la co-presidenza mondiale, con il sindaco Leoluca Orlando responsabile per l'Europa e l'Africa. La Carta di Palermo è il documento sottoscritto nel marzo 2015 da giuristi, attivisti dei diritti umani, amministratori pubblici e organizzazioni non governative per sollecitare la comunità mondiale a una revisione della legislazione sul permesso di soggiorno e delle politiche legate ai fenomeni migratori, sostenendo la mobilità umana internazionale come diritto inalienabile della persona.
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