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Data di nascita ? |
Periodo di riferimento 1180-1223 |
Data della morte ? |
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Cosa si sa
Gherardo Iudex nasce a Ventimiglia da Oberto. Non conosciamo il nome della madre. Uno di almeno due figli: Gherardo e Oberto1.
Nel 1218 si reca a Genova come ambasciatore di Ventimiglia assieme a Fulco Belaverio, Alberto Brundo, Beltramo Curlo, Guglielmo Intraversato e Raimondo Genzana e lì giura fedeltà al comune di Genova. Il giuramento è successivamente sottoscritto a Genova, nella cappella di S. Gregorio. È fra i membri della famiglia Giudice ai quali Genova mostra gratitudine per aver tenuto fede, durante la ribellione di Ventimiglia, agli impegni che la legge feudale impone al buon vassallo.
Non conosciamo il luogo e la data della morte.
1 Sappiamo per certo da un atto rogato a Genova il 6 aprile 1223, che Gherardo è fratello di Oberto, il quale ha almeno due figli maggiorenni in quella data, ovvero Ottone e Raimondo, e due nipoti, Ottone e Rinaldo. Dato che vengono nominati potrebbero essere nipoti di zio e non abiatici, e quindi forse figli di un altro fratello. Una possibilità potrebbe essere Pietro Iudex, nominato con Oberto e Gherardo in alcuni atti del 1218.
Fonti
Volle il fortunoso caso, che arrestato per sospetto de’ Genovesi il portatore della lettera, e lettone il contenuto, venissero in chiaro dei sinistri intendimenti dei Ventimigliesi. Quel Comune però, impigliato allora in gravi cure, dissimulò finché eletto a podestà nell’anno 1218 certo Rambertino di Bovarello, costui propose nell’animo suo di vincere tanta ostinatezza; e già ordinava ogni cosa all’uopo, quando i Ventimigliesi non preparati a sostenere un assalto, ostentarono obbedienza: e Folco Bellaverio, Oberto Brondo, Giraldo Giudice, Beltramo Curlo e Guglielmo Intraversato loro legati, recatisi in Genova, espresso il volere di chi li mandava, dopo di aver giurato e di aver fatto giurare in seguito da’ loro concittadini intera sommissione, ricevettero per mezzo di Nicolò Pane notaio le condizioni imposte dal podestà genovese, che furono le seguenti:
1° Che il Comune Ventimigliese faccia guerra, cavalcata e colletta, quando lo ingiunga il podestà genovese.
2° Che le navi ventimigliesi non possano navigare oltre la Sardegna e Barcellona, senz’entrare nel porto di Genova, ed averne ottenuta licenza.
3° Che il Comune Ventimigliese rompa qualunque pace o trattati fatti coi Comuni nemici di Genova, e in particolar modo quello col Conte Sanzio e suo figlio.
4° Che esso faccia pace con tutti i Comuni vicini, rispetti e faccia rispettare qualsiasi cittadino genovese, che i suoi consoli giurino ogni anno queste convenzioni, ne castighino i contravventori, ed obbediscano ad ogni ordine del podestà genovese.
5° Che il Cintraco della città giuri ogni anno sull’anima di tutto il popolo di osservare questi patti1.
1 Liber Jurium, tom. 1, Docum. 556-57-58 e 542.
Girolamo Rossi,
«Storia della Città di Ventimiglia
dalle sue origini sino ai nostri tempi»,
Torino, 1839, Tip. Cerutti, Derossi e Dusso,
pagg. 62-63.
Fonti
Atti, documenti e riferimenti relativi a Gherardo Iudex.
1218 A | Sul giuramento di fedeltà a Genova dei consoli di Ventimiglia | 14 maggio 1218 |
1218 B | Sulla riconferma del giuramento di fedeltà a Genova | 22 maggio 1218 |
1218 D | Sul giuramento di fedeltà a Genova dei notabili di Ventimiglia | 22-23 maggio 1218 |
1218 E | Sugli impegni presi in un precedente giuramento di fedeltà | 9 luglio 1218 |
1218 F | Sulle condizioni imposte a Ventimiglia da parte di Genova | 12 luglio 1218 |
1218 G | Sulla presa formale di Ventimiglia da parte di Genova | 28 settembre 1218 |
1218 H | Sul giuramento di fedeltà a Genova | 14 maggio 1218 |
1218 I | Sul giuramento di fedeltà a Genova | 22-23 maggio 1218 |
1222 E | Sulla giurisdizione di Genova su Ventimiglia | 8 settembre 1222 |
1223 A | Sulla famiglia de' Giudici ventimigliese | 6 aprile 1223 |
Sul giuramento di fedeltà a Genova dei consoli di Ventimiglia
14 maggio 1218
Gherardo Iudex e Ottone, figlio di Oberto (Alberto), sono ambasciatori di Ventimiglia assieme a Fulco Belaverio, Alberto Brundo, Beltramo Curlo, Guglielmo Intraversato e Raimondo Genzana. Come d'uso, con la mano sui santi Vangeli e in nome dei conti di Ventimiglia e del popolo della città, giurano tutti fedeltà a Genova.
423✓
1218, maggio 14, Genova
Gli ambasciatori del comune di Ventimiglia sì impegnano ad osservare le disposizioni impartite dal comune di Genova.
Iuramentum legatorum Vintimilii.
Nos Fulco Belaverius, Obertus Brundus, Girardus Iudex, Bertramus Curlus, Willelmus Intraversatus, Otto Oberti Iudicis et Raimundus Gensana, tam nomine nostro quam comunis Vintimilii cuius legati sumus, iuramus ad sancta Dei evangelia observare, attendere et compiere universa precepta, mandata et ordinationes domini Rambertini Guidonis de Bovarello, Ian(uensium) potestatis, pro comuni Ianue, sic quod nullum pactum nec conventionem aliquam inde fecimus cum aliquob per nos nec per interpositam personam nec intentionem inde ab aliquo habuimus nec aliquis pro eo sed hoc pure, libere et sine tenore iuramus observare ut est supra determinatum. § Acta sunt hec Ianue, in ecclesia Sancti Laurentii, pleno colloquio. Testes Oglerius Panis, Bonusvassallus Caligepallii, Ugo de Castelleto, Iacobus de Curia, W(illelmus) de Roderico, Paganus11 Simia, Oliverius de Bisanne, Nicol(aus) Bonon(iensis), iudice domini Rambertini, Petrus de Sala et Rubaldinus de Panigali, milites dicte potestatis. Anno dominice nativitatis millesimo ducentesimo octavo decimo, quarto decimo die madii, circa terciam, indictione v.
(S.T.) Ego Nicolaus Panis notarius his interfui et iussu dicte potestatis in publieam formam redegi.
Società Ligure di Storia Patria,
«I Libri Iurium della Repubblica di Genova»,
Vol I/2, a cura di Dino Puncuh,
Genova 1996,
pagg. 420-421.
Sulla riconferma del giuramento di fedeltà a Genova
22 maggio 1218
Il 22 maggio 1218, a Ventimiglia, Oberto e Pietro Iudex rinnovano il giuramento di fedeltà a Genova sottoscritto, fra gli altri, da Gherardo Iudex e Ottone Giudice, figlio di Oberto.
424✓
1218, maggio 22, Ventimiglia
I consoli ed i consiglieri del comune di Ventimiglia ratificano gli impegni di cui al n. 423.
Iuramentum quod consules et consiliatores Vintimilii fecerunt ad confirmandum predictum sacramentum supra proxime scriptum.
Nos Willelmus Gensana, Obertus Intraversatus, Willelmus de Stellanello, Raimundus Balbus et Rainaldus Bolferius, consules comunis Vintimilii, et nos dicti comunis consiliatores, videlicet Obertus Iudex, Raimundus Saxus, Raimundus Saonensis, Raimundus Canosus, Iacobus Milotus, Ugo Travaca, Beleeme, Ugo Drubech, Rainaldus Caputmallei, Fulco Trigintamodia, Obertus Speronus, Willelmus Mor, Raimundus Curlus, Raimundus Mor, Willelmus de Castello, Petrus Iudex, Golabus, Willelmus Curlus, Petrus Valloria, Guido Rebufatus, Obertus Brundus, Ugo Curlus, Saxus Capellus, Fulco Bellaverius, Rainaldus Oldeber, Petrus Prior, Ansermus Galiana, Otto Curlus iuramus ad sancta Dei evangelia observare, attendere et complere ex parte nostra iuramentum quod fecerunt apud Ianuam potestati Fulco Belaverius, Obertus Brundus, Girardus Iudex, Iacobus Milotus, Bertramis Curlus, Willelmus Intraversatus, Otto Oberti Iudicis et Raimundus Gensana pro comuni Vintimilii. Acta sunt hec apud Vintimilium, pleno consilio, in capitulo comunis Vintimilii, presentibus Symone Bufferio et Oglerio Fallamonica, legatis comunis Ianue, qui ad ipsa iuramenta recipienda fuerunt specialiter constituti et illuc a potestate pro comuni Ianue destinati et testibus ad hoc convocatis Bertrami Curlo, Willelmo Valloria, Oberto Brundo, Girardo Iudice, Iacobo Miloto, Guido Papa guardatore et Iohanne Melatro, anno dominice nativitatis millesimo ducentesimo octavo decimo, vigesimo secundo die madii, indictione v, inter nonam et vesperas.
(S.T.) Ego Nicolaus Panis notarius his interfui et iussu predictorum legatorum scripsi.
Società Ligure di Storia Patria,
«I Libri Iurium della Repubblica di Genova»,
Vol I/2, a cura di Dino Puncuh,
Genova 1996,
pagg. 420-421.
Sul giuramento di fedeltà a Genova dei notabili di Ventimiglia
22-23 maggio 1218
Gherardo Iudex e Ottone Giudice sono menzionati nel giuramento di fedeltà a Genova di alcuni cittadini ventimigliesi.
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1218, maggio <22>-23, Ventimiglia
Alcuni cittadini di Ventimiglia, esplicitamente indicati, in ottemperanza agli accordi di cui ai nn. 423 e 424, prestano il prescritto giuramento al comune dì Genova.
Infrascripti sunt homines Vintimilii qui fecerunt prescriptum iuramentum1.
Nos Ugo Curlus, Ugo Maleta, Willelmus Calcia, Castellanus, Raimundus Galiana, Otto Speronus, Enricus mercerius, Petrus de Bevera, Raimundus de Porro, Ansermus molinarius, Bonussegnor Strictus, Ugo Calcia, Guiliem Berrutus, Raimundus Amedeiusb, Willelmus balistarius, Ugo de Airoliis, Willelmus Garragai, Willelmus de Dulciaqua, Otto Baçaca, Philiponus, Willelmus Guertius, Willelmus Oliverius, Petrus Alvergnatius, Ugo Ansermus, Obertus Calfana, Otto Corsus, Ugo Cota, Quartus, Enricus Piantavigna, Raimundus Arbonellus, Willelmus Fulco, Ansermus testor, Petrus Martinus, Iauserame, Robertonus, Enricus mercerius, Fulco Terrinus, Andreas Raficoita, Obertus de Roccabruna, Barbaçellata, Iacobus de Ponte, Arditio, Ottobonus de Sancto Romulo, Raimundus Galfia, Petrus Albertus, Rainaldus Cimosa, Guido Cotta, Pontius Mor, Willelmus Ugo, Galcofus, Iohannes Burgarus, Conradus Benenatus, // Boiamundus Polumus, Obertus Vacherius, Bonifatius Intraversatus, Talavaça Milotus, Conradus Intraversatus, Fulco Ivemus, Fulco Albapor, Raimundus Caffana, Otto Speronus, Conradus Strictus, Obertus Sardena, magister Willelmus, Willelmus Mergotus, Fillibertus, Albertus de Paramese, Anfossetus Blacere, Willelmus Gensana, Milotus, Ans(aldus) Navarrus, Raimundus de Foina, Willelmus de Podio, Iohannes Imar, Raimundus Travaca, Petrus Antichia, Otto Porcellus, Iacobus Porcellus, Fulco Murrellus, Anfossus de Marca, Iohannes Willelmus, Fulco Albertus, Silvester, Willelmus faber, Coradus faber, Willelmus Rollandus, Otto Aragnellus, Petrus barrilarius, Ansermus Martinus, Butinus, Iohannes Prior, Obertus Britius, Iohannes Petitus, Rainaldus Barreta, Rainaldus Strictus, Iohannes Martinus, Ansaldus Parrifola, Otto Ugo, Iohannes Antiqus, Willelmus de Marcha, Martinus Albertus, Fulco Tres, // Petrus Maria, Willelmus de Vintimilio, Obertus Folliarellus, Willelmus de Arelate, Willelmus Martinus, Willelmus Barbellus, Petrus Capra, Saxus Dirocatus, Carius Arlotus, Willelmus, Rodulfus de Penna, Iohannes Guitia, Petrus de Rocha, Littardus de Castelliono, Rainaldus Fulco, Iohannes de Allexandria, Willelmus Iohannes, Homodeus, Raimundus Antiochiad, Iacobus medicus, Raimundus Manesse, Iohannes de8 Rosana, Willelmus Cuniculus, Oglerius Laugerius, Fulco Arçhimbaldus, Willelmus Cavaria, Willelmus Pellatus, Brixianus, Bonsegnor Caforninus, Enricus de Tabia, Ottobonus Segnor, Willelmus de Vintimilio, Littardus, Ricorfus, Obertus Menatus, Petrus Ciconia, Girardus, Rocheta de Vignono, Peire Airardus, Carlo Pegabote, Raimundus Spina, Ugo Recordus, Bonusiohannes magister, // Obertus presbiter, Baldo, Martinus murator, Petrus Blancaolla, Iohannes Pii, Antiocus, Raimbaldus, Andriotus, Ongaronus, Sardus, Rainaldus Amedeus, Iohannes Salome, Petrus Carbonellus, Willelmus Tortella, Raimundus Littardus, Ugo Fulco, Leonus, Willelmus, A. Littardus, Iohannes Galob, Raimundus Calvus, Fulco Derrocatus, Obertus Caravellus, Ugo Cuniculus, Ugo Capurrus, Ginanus Vassallus, Rubaldus de Portu, Willelmus Caputmallei, Ansermus Navarrus, Solandus Willelmus, Peire Pegaironus, Balditio Arnellus, Willelmus de Clapa, Willelmus de Brada, Enricus Guarnarius, Rainaldus Ciconia, Peire Cabrerius, Raimundus Bernardus, Peire Willelmus, Willelmus Armannus, Porrus calegarius, Willelmus Martinus, Willelmus Pignonus, cives // Vintimilienses, iuramus ad sancta Dei evangelia observare, attendere et complere ex parte nostra iuramentum quod fecerunt tam nomine suo quam comunis Vintimilii, cuius legati extiterunt, Obertus Brundus, Girardus Iudex, Iaco Iacobus Milotus, Bertramis Curlus, Willelmus Intraversatus, Otto Iudex et Raimundus Gensana. Acta sunt hec apud Vintimilium, in presentia Oglerii Fallamonice et Symonis Bufferii, legatorum comunis Ianue, recipientium pro dicto comuni, testibus convocatis Willelmo Gensana, Raimundo Balbo, consulibus Vintimilii et Bertram(i) Curlo, in ecclesia Sancte Marie de Vintimilio, anno dominice nativitatis millesimo ducentesimo decimo octavo, indictione <v>iii, xxiii° die madii, ab hora tercia usque ad vesperas.
(S.T.) Ego Nicolaus Panis notarius his interfui et iussu predictorum legatorum scripsi.
1 I nomi che seguono sono disposti in colonna; due trattini (//) indicano la fine dì ogni colonna.
Società Ligure di Storia Patria,
«I Libri Iurium della Repubblica di Genova»,
Vol I/2, a cura di Dino Puncuh,
Genova 1996,
pagg. 422-424.
Sugli impegni presi in un precedente giuramento di fedeltà
9 luglio 1218
Gherardo Iudex e altri giurano di mantenere gli impegni di fedeltà nei confronti di Genova presi da Ottone Giudice e altri in un precedente atto.
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1218, luglio 9, Genova
Guglielmo Valloria, console, e gli ambasciatori del comune di Ventimiglia giurano l’osservanza degli impegni di cui al n. 423.
Iuramentum quod quidam homines Vintimilii fecerunt comuni Ianue.
Nos Willelmus Valloria, Vintimil(ii) consul, et Ugo Curlus, Geraudus Iudex, Willelmus Saonensis, legati dicti comunis, Ianuam accedentes pro dicto comuni ad exaudienda precepta que pro comuni Ianue dominus Rambertinus Guidonis de Bovarello duxerit facienda pro nostro comuni et nobis, iuramus observare, attendere et compiere tam pro nobis quamd comuni nostro iuramentum quod ex parte sua tam pro se quam comuni Vintimil(iensi) fecerunt Obertus Brundus, Iacobus Milotus, Bertramis Curlus, Willelmus Intraversatus, Otto Iudex et Raimundus Gensana et quod inde cum aliquo nullum pactum fecimus nec intentionem aliquam inde habemus nec aliquid inde scimus, sed libere et sine tenore hec iuramus attendere, observare et complere. Acta sunt hec Ianue, in palatio veteri Ianuensis archiepiscopi. Testes Oglerius Panis, Marchisius scriba, Bonusvassallus Calligepallii, Ugo de Castelieto et Adam Carexedi. Anno dominice nativitatis millesimo ducentesimo octavo decimo, indictione v, nono die iulii, inter nonam et vesperas.
(S.T.) Ego Nicolaus Panis notarius his interfui et iussu predicte potestatis scripsi.
(S.T.) Ego Lantelmus, notarius sacri palatii, hec exempla sex predicta in quodam bergameno manu Nicolai Panis notarii scripta ut in eis vidi et legi transcripsi et per omnia exemplavi, nichil in eis addito vel diminuto in litterarum oratione, preter forte litteram vel sillabanti, titulum seu punctum et hoc absque ulla mutatione vel corruptione seu diminutione dictionum vel sensus, ad que omnia corroboranda, iussu domini Pegoloti predicti, Ian(ue) potestatis, propria manu subscripsi.
Società Ligure di Storia Patria,
«I Libri Iurium della Repubblica di Genova»,
Vol I/2, a cura di Dino Puncuh,
Genova 1996,
pagg. 427-429.
Sulle condizioni imposte a Ventimiglia da parte di Genova
12 luglio 1218
Sono tre i Giudice nominati in un atto che enuncia le condizioni imposte al comune di Ventimiglia da quello di Genova. Due sono gli ambasciatori che ebbero un ruolo primario nella stesura degli atti in questione: Ottone e Gherardo Giudice. Quest'ultimo viene riportato come Giroudo/Geroudo ma è chiaramente lo stesso personaggio che troviamo citato in diversi atti precedenti, sempre relativi alla sottomissione di Ventimiglia a Genova. Il terzo è un certo Imberto Giudice, mai nominato in precedenza. Potrebbe essere Oberto Giudice, ma non è chiaro se sia il padre di Ottone o piuttosto un altro membro della famiglia.
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1218, luglio 12, Genova
Rambertìno ‘Guidonis de Bovarello’, podestà di Genova, riepilogati gli atti intercorsi tra Genova e Ventimiglia dal 3 maggio, enuncia le condizioni imposte al comune di Ventimiglia, disponendo, tra l'altro, oltre alla totale sottomissione, l’osservanza di ordini e divieti del comune dì Genova, in particolare di quello relativo alla navigazione ‘in pelagus’ senza previo ingresso nel porto di Genova e relativa licenza di uscita, la rottura dei trattati conclusi con gli avversari dì Genova e la pacificazione con i comuni limitrofi.
Iuramentum quod fecerunt homines Vintimilii comuni Ianue in publica contione.
In nomine Domini amen. Cum quidam cives Vintimilienses Ianuam accessissent, videlicet Willelmus Valloria, Willelmus Saonensis, Balduinus Marosus et Imbertus Iudex, nomine comunis Vintimilii cuius legati erant, sicut per litteras apparebat sigillo comunis Vintimilii sigillatas, ante conspectum domini Rambertini Guidonis de Bovarello, Ianuensium potestatis, se presentarunt asserentes se nomine suo et totius comunis Vintimilii velle precepta dicte potestatis pro comuni Ianue iurare, attendere, observare et complere, quapropter iam dicta potestas inde consilium celebravit et de voluntate ipsius consilii, in publica contione ipsorum, iuramenta suscepit. In qua contione ipsi, nomine suo et totius comunis Vintimilii, iuraverunt observare, attendere et complere universa precepta et mandata predicte potestatis, nomine comunis Ianue, et quod nullum pactum seu conventionem cum dicto potestated nec cum aliquo inde fecerunt per se vel interpositam personam nec inde intentionem aliquam habuerunt, immo sine tenore et libere iuraverunt. Acta sunt hec in ecclesia Sancti Laurentii Ianuensis, in pleno colloquio. Testes Oglerius Panis, Bonusvassallus Caligepallii, Paganus Simia, Willelmus de Roderico et multi alii. Anno dominice nativitatis millesimo ducentesimo octavo decimo, indictione quinta, tercio die madii, circa horam terciam.
Preceptum quod dictus potestas fecit legatis prescriptis Vintimilii.
Post hec autem predicta potestas iam dictis legatis Vintimil(ii), sub debiti prestiti iuramenti, precepit quod usque in octo viros de melioribus civitatis Vintimilii pro ipso comuni pro mandatis et preceptis suis, nomine comunis Ianue iurandis et observandis Ianuam destinarent. Quapropter Fulco Bellaverius, Obertus Brundus, Giroudus Iudex, Iacobus Milotus, Bertramis Curlus, Willelmus Entraversatus, Otto Oberti Iudicis, Raimundus Gensana, legati comunis Vintimilii, propterea Ianuam accedentes, in publica contione, nomine suo et comunis Vintimilii, universa precepta et mandata domini Rambertini, potestatis prenominate, pro comuni Ianue, iuraverunt observare, attendere et complere eo modo et forma quo et qua iuraverunt predicti legati et supra determinati, in loco predicto et presentibus isdem, xiiiiª die madii mensis predicti.
De legatis missis apud Vintimilium.
His itaque peractis, dominus Rambertinus, Ianuensium potestas prenominatus, viros nobiles et discretos Symonem Bufferium et Oglerium Falamonicam legatos suos pro comuni Ianue apud Vintimilium direxit pro iuramentis ab ipso comuni Vintimilii tam consulibus quam civibus universis qui nondum iuraverant recipiendis, in quorum legatorum presentia Willelmus Gençana, Obertus Intraversatus, Willelmus de Stallanello, Raimundus Balbus et Rainaldus Bufferius, consules Vintimilii, cum consiliatoribus civitatis ipsius, viginti et octo numero ultra eos qui iuraverant in pleno consilio, iuraverunt et subsequenter cives civitatis eiusdem usque in centum nonaginta observare, attendere et complere sicut predicti in omnibus et per omnia Ianue iuraverunt. Qui consiliatores et cives nominative continentur in istrumento facto per manum Nicolai Panis. Acta fuerunt hec in civitate Vintimilii, in pleno consilio, in capitulo ipsius civitatis, presentibus legatis dictis pro comuni Ianue Bertrame Curlo, Willelmo Valloria, Conrado notario et multis aliis, ineodem anno et mense quo dictum est supra, xxiiª die madii.
Preceptum factum consulibus Vintimilii.
Receptis itaque iuramentis predictis, prefati legati comunis Ianue, nomine ipsius comunis, commonuerunt Obertum Entraversatum et Willelmum Gençanam, Vintimilii consules, nomine ipsius comunis, ut quam cito consules ad regimen civitatis Vintimilii fuerint procreati, ante ipsorum introitum, ipsos constringant ut de consulibus cum quibusdam de nobilibus ipsius civitatis Ianuam usque octo dies accedere non postponant pro mandatis et preceptis pro comuni Vintimilii recipiendis, que predicta potestas pro comuni Ianue ipsis duxerit iniungenda. Acta fuerunt hec in ecclesia sancte Marie de Vintimilio, presentibus Rainaldo Curlo et Geroudo et pluribus aliis, xxiii° die madii mensis predicti, circa vesperas.
Preceptum factum consulibus Vintimilii.
Quibus ita peractism, Willelmus Valloria, Vintimilii consul, cum legatis Raimundo Gensana, Ugone Curlo, Geroudo Iudice et Willelmo Saonensi, nomine comunis Vintimilii, ante presentiam domini Rambertini, potestatis predicte, Ianuam accesserunt et in pleno consilio dictus Willelmus, nomine comunis Vintimilii, iuravit attendere, observare et complere universa precepta domini Rambertini predicti pro comuni Ianue eo modo et forma quo et qua iuraveruntp predicti, presentibus ipsis legatis Vintimilii Ogerio Pane, Bonovassallo Caligepalii, Marchisio scriba et multis aliis. Acta sunt <hec> Ianue, in palatio veteri Ianuensis archiepiscopi, in eodem anno et eadem inditione, nono die mensis iulii, inter nonam et vesperas.
Preceptus quod dominus Rambertinus, potestas Ianue, fecit consuli et legatis Vintimilii.
His itaque itas completis, dominus Rambertinus, potestas prenominatus, predictis consuli et legatis, nomine comunis Ianue, iniunxit et precepit hec omnia infrascripta per se et comune et totum populum Vintimilii perpetuo firmiter observanda. Acta sunt hec precepta et tradita infra determinata et presentibus infrascriptis et eodem loco, die et hora.
(S.T.) Ego Nicolaus Panis, iussu predicte potestatis et dictorum legatorum, scripsi et his omnibus interfui.
De preceptis factis comuni Vintimilii per comune Ianue.
In nomine Domini amen. Nos dominus Rambertinus Guidonis de Bovarello, Ianuensium potestas, nomine comunis Ianue, vobis Willelmo Vallone, Vintimilii consuli et legato, et vobis legatis dicti comunis Geroudo ludici, Ugoni Curlo, Willelmo Saonensi et Raimundo Genane, nomine ipsius comunis, hec omnia infrascripta a vobis et a comuni vestro in perpetuum precipimus et iniungimus observanda. In primis vobis precipimus et ordinamus ut vos et socii vestri consules et ceteri consules vel potestates seu rectores comunis Vintimilii pro tempore existentes et totus populus Vintimilii de cetero in ordinatione et beneplacito nostro et consulum seu potestatum vel rectorum Ianue pro tempore existentium ostem, exercitum et cavalcatam per mare, terram faciatis et collectas pro posse vestro et specialiter pro guardia castri portus Bonifacii in ordinatione et beneplacito nostro et potestatis vel consulum comunis Ianue pro tempore existentium in regimine civitatis Ianue. Item precipimus vobis et ordinamus quatenus deveta omnia que nos seu potestas vel consules seu rectores Ianue pro tempore existentes facie mus et fecerint ea per omnia observetis firma et inconcussa vos et consules seu rectores qui in Vintimilio pro tempore fuerint sicut nos seu potestas aut consules Ianue qui pro tempore fuerint vobis litteris seu nuncio intimabimus et mittemus. Si vero aliquem de districtu vestro in ipsum devetum cognoveritis incidisse, vos seu potestas, consules seu rectores Vintimilii pro tempore existentes ipsius pecuniam capiatis et in virtute nostra et potestatis seu consulum comunis Ianue pro tempore existentium tantum ex ea pecunia mittatis quantum fuerit ipsum devetum et pena ipsius deveti et insuper inde vindictam faciatis, vos seubb consules, potestas vel rectores Vintimilii qui pro tempore fuerint, sicut nos seubb potestas velcc consules comunis Ianuedd qui pro tempore fuerint faciemus in cives nostros. Item precipimus vobis quatinus lignum aliquod de Vintimilio in pelagus ultra Sardineam aut ultra Barchinoniam a kalendis aprilis usque kalendas octubris ire minime permittatis nisi prius in portum Ianue veniat et ex eo portu non exeat quin primo nauclerii, participes, marinarii et ceteri qui in lignum illud ire debebunt in ordinatione nostra seu potestatis vel consulum Ianue pro tempore existentium remanserit. Si forte aliquis Vintimiliensis lignum ipsum aliter quam supra dictum est, quod absit, duxerit, vos vel potestas vel consules Vintimilii pro tempore existentes stetis et stabitis in ordinatione et beneplacito nostro et potestatis seu consulum Ianue qui pro tempore fuerint. Item precipimus vobis, nomine comunis86 Vintimilii, ut in legationibus quas nos vel potestas seu consules Ianue pro tempore existentes pro comuni utilitate fecerimus et faciemus vos seu potestas, consules seu rectores Vintimilii qui pro tempore fuerint et totus populus Vintimilii expendatis et expendetis de libris vestris sicut Ianuenses in predictis legationibus expendent. Item precipimus vobis, nomine vestro et comunis Vintimilii totius, ut pactum cum aliqua persona, civitate vel loco vos seu potestas, consules aut rectores Vintimilii qui pro tempore fuerint et totus populus Vintimilii minime faciatis in quo hec omnia predicta et infrascripta non salventur et exceptentur, et si contrafeceritis vel factum est vel fuerit, vos de pacto illo bona fide quam cito poteritis exeatis et specialiter pactum si quod fecistis cum comite Sanctio et filio suo frangatis et ipsis de cetero non teneamini et dacitam aliquam eis aliquo modo quod dici vel excogitari possit non detis de cetero ullo modo neque aliquod consilium vel» iuvamen. Item precipimus vobis, nomine vestro et comunis Vintimilii, ut universis Ianuensibus et hominibus Ian(uensis) districtus de vestris hominibus conquerentibus vos seu potestas, consules aut rectores Vintimilii qui pro tempore fuerint iusticiam faciatis secundum leges et bonos usus infra dies quadraginta continuos post factam reclamationem nisi quantum licentia conquerentis aut testium seu legitima dilatione remanserit. Item precipimus vobis, nomine vestro et comunis Vintimilii, quod si bona alicuius Vintimiliensis vel aliquorum laudata fuerint et in solutum data per vos seu potestatem aut rectores Vintimilii qui pro tempore fuerint alicui Ianuensi vel aliquibus demm districtu Ianue, vos seu consules vel potestas aut rectores Vintimilii qui pro tempore fuerint et populus Victimilii per bonam fidem adiuvetis ipsum Ianuensem vel ipsos seu de districtu Ianue bona ipsa tenere et manutenere et inde facere prout de suo proprio quicquid voluerit contra ipsos vel ipsum quorum predicta bona extiterunt. Si de contractibus et conventionibus factis extra Ianuam inter Ianuensem et Vintimiliensem discordia emerserit et specialiter dictum fuerit quod Ianue debeat inde cognosci et iudicari, Ianue cognoscatur et iudicetur, alioquin actor rei forum sequatur, excepto de eo quod acciderit postquam de terra mota fuerit navis que si Ianuam venerit, Ianue et si Victimilium venerit, Vintimilii cognoscatur. Item precipimus vobis, nomine vestro et comunis Vintimilii, ut litteras, nuncios et precepta nostra et potestatis seu consulum Ianue pro tempore existentium bona fide suscipiatis, audiatis et exaudiatis et executioni mandetis nec litteras ipsas, nuncios et precepta sub aliqua fraude suscipere et videre differatis vel vitetis vos vel potestas, consules aut rectores Vintimilii qui pro tempore fuerint. Item precipimus vobis ut universos euntes et redeuntes per partes vestras terra et mari qui Ianuam venerint vel de Ianua redierint et specialiter illos qui cartam securitatis vel fidutiam nostram seu potestatis vel consulum Ian(ue) pro tempore existentium habebunt, vos seu potestas vel consules Vintimilii qui pro tempore fuerint et totus populus Vintimilii salvetis, custodiatis et defendatis, rebus et in personis, et non offendatis ullo modo nisi in ordinatione, mandato et beneplacito nostro et potestatis seu consulum Ian(ue) pro tempore existentium. Item precipimus vobis ut galeam vel lignum aliquod cursale armari infra fines vestros vel de partibus vestris et districtu exire minime permittatis, vos seu potestas vel consules Vintimilii pro tempore existentes quin primo comitus vel comiti, nauclerii et ceteri qui in ipsis lignis potestatem habebunt iurent et securitatem prestent de nulla offensione facienda in Ianuensempp aliquem vel de districtu Ianue vel homines de districtu Ianue aut in aliquem de amiciciis Ianue qui nobis de observanda pace teneanturqq per conventionem vel pacem cum Ianuensibus factam aut in aliquem vel aliquos qui Ianuam vadant vel inde exeant, excepto in armis, vianda et sartia prout moris est cursalium et tunc moderate et sine fraude eis necessaria. Item precipimus vobis ut lignum aliquod cursale non recipiatis, vos velss potestas vel consules Vintimilii nec rectores qui pro tempore fuerint nec populus Vintimiliensis, nisi mandato nostro seu potestatis vel consulum comunis Ianue qui pro tempore fuerint. Item precipimus vobis ut rassam vel iuram cum aliqua persona de Riveria, civitate seu loco factam vel factas cassetis et inde absolvatis eos qui vobis exinde tenentur et ab eis adinvicem absolutionem accipiatis nec postea vos seu potestas vel consules Vintimilii nec rectores qui pro tempore fuerint nec populus Vintimilii in ipsa intretis nec consimili. Item precipimus vobis quod nullum forestatum vel bande9atum per nos seu potestates vel consules comunis Ianue qui pro tempore fuerint in tota terra vestra seu iurisdictione recipiatis pro stallo facto, id est ad habitandum, immo si contingerit aliquem eorum apud vos seu districtum vestrum morari et venire, si per nos seu potestatem vel consules comunis Ianue inde commoniti eritis litteris vel nuncio, infra triduum ipsum vel ipsos de districtu vestro bona fide expellatis nec postea vos seu rectores aut consules Vintimilii qui pro tempore fuerint recipiatis ipsum vel ipsos. Item precipimus vobis ut guerram vivam contra omnes personas, civitates et loca faciatis vos consules, potestas seu rectores Vintimilii qui pro tempore fuerint Vintimil(ii) in ordinatione et beneplacito nostro et potestatis vel consulum quivv pro tempore fuerint. Item precipimus vobis ut si aliquis Vintimiliensis contra pactum istud venerit vel fecerit, vos consules et rectores aut potestas Vintimilii <qui> pro tempore fuerint inde vindictam in ordinatione et mandato et beneplacito nostro et potestatis seu consulum Ianue qui pro tempore fuerint. Item precipimus vobis ut hec omnia vos et potestas, consules seu rectores qui pro tempore in Vintimilio fuerint et omnes consiliatores annuatimyy iuretis et iurent et insuper cintracus iuret similiter omni anno super animam totius populi attendere et observare et complere sicut sunt supra scripta et in nullo contravenire, set per vos et comune vestrum sine diminutione aliqua observentur perpetuo firma et inconcussa et totus populus similiter iuret hec omnia observare, attendere et complere de quinque in quinque annis. Item precipimus vobis ut in brevi comunis vestri faciatis poni et collocari ut potestas seu consules vel rectores Vintimilii pro tempore existentes de his omnibus observandis, attendendis et complendis teneantur et ipsis ante ipsorum introitum perteneamini relinquatis et ipsos iuramento cogatis de his omnibus observandis et ipsi aliis et sic per temporis successionem usque in perpetuum. Hec autem omnia vobis, nomine vestro et totius comunis Vintimilii, iniungimus perpetuo obser vanda, salvis semper aliis preceptis que nos seu potestas vel consules comunis Ianue pro tempore existentes litterisac vel nuncio seu viva voce duxerimus et duxerint et iniunxerimus facienda. Item precipimus vobis ut vos et socii vestri consules hec omnia faciatis vestri sigilli munimine roborari et in scriptura ista et preceptis istis apponi. Data sunt hec omnia precepta et tradita per dominum Rambertinum, Ianuen(sium) potestatem predictum, Willelmo Vallorie, consuli Vintimilii nominato, et legatis dictis Raimundo Gemmane, Geroudo Iudici et Willelmo Saonensi, pro comuni Vintimilii, Ianue, in palatio veteri Ianuensis archiepiscopi. Testes Paganus Symia, Willelmus de Roderico, Oglerius Panis, Obertus Spinola, Oglerius Fallamonica, Lanfrancus Rubeus de Volta, Willelmus de Nigro et Willelmus Padanus et multi alii. Anno dominice nativitatis millesimo ducentesimo octavo decimo, indictione vª, duodecima die iulii, inter nonam et vesperas.
(S.T.) Ego Nicolaus Panis notarius his omnibus interfui et iussu et mandato dicte potestatis scripsi.
(S.T.) Ego Lantelmus, notarius sacri palacii, hoc exemplum ab autentico et originali instrumento manu Nicolai Panis notarii scripto et sigilli cerei comunis Ianue munimine sigillato, in quo erat quedam forma grifi tenentis inter pedes vulpem unam et, cuius circumscriptio multum bene legi non poterat propter nimiam vetustatem, sicut in eo vidi et legi transcripsi et per omnia exemplavi, nichil addito vel diminuto in litterarum oratione, preter litteram vel sillabam, titulum seu punctum et hoc absque ulla mutatione, corruptione seu diminutione dictionum vel sensus, ad quod corroborandum, iussu domini Pegoloti, dicti Ian(ue) potestatis, propria manu subscripsi. Erat quoque in ipso exemplo medium alphabetum per quod videbatur ab alio instrumento divisum, licet in eo de alio instrumento mentio non fiat, cuius medii alphabeti forma talis est.
Società Ligure di Storia Patria,
«I Libri Iurium della Repubblica di Genova»,
Vol I/2, a cura di Dino Puncuh,
Genova 1996,
pagg. 429-437.
Sulla presa formale di Ventimiglia da parte di Genova
28 settembre 1218
Nell'atto in cui i legati del podestà di Genova prendono formale possesso di Ventimiglia per conto del comune di Genova, viene nominato diverse volte Oberto Giudice, mentre Gherardo Giudice e Raimondo Giudice vengono menzionati come rappresentanti del comune di Ventimiglia.
430✓
1218, settembre 28, Ventimiglia
Oberto Spinola ed i legati di Rambertino ‘Guidonis de Bovarello’, podestà di Genova, preso atto della sottomissione dei Ventimigliesi, prendono formale possesso di Ventimiglia per conto del comune di Genova.
De legatis Vintimilii denunciantibus domino Rambertino ut pro comuni Ianue in Vintimilio poni faciat insignam comunis Ianue.
Cum dominus Rambertinus Guidonis de Bovarello, Ian(uensium) potestas, cum stolo galearum octo et aliorum multorum lignorum cum multis nobilibus civitatis Ianue cum ipso in eisdem galeis et lignis existentibus de Monacho versus Ianuam remearet et ante civitatem Vintimilii pervenisset, Balduinus Marosus et Alnaldus Intraversatus, pro comuni Vintimilii, cum uno bucio parum longe a terra dicte potestati obviam extiterunt, asserentes quod pro comuni Vintimilii venerant, dicentes, nomine ipsius comunis, quod dominus Rambertinus, potestas prenominatus, pro comuni Ianue sive cum multis sive cum paucis, sicut de sua procederet voluntate, veniret in civitatem Vintimilii et ipsam acciperet pro comuni Ianue et nomine ipsius comunis insignam cruxatam comunis Ianue poni faciat in civitate dicta, dictus dominus Rambertinus potestas ipsis respondit dicens: «Nostra voluntas est ut faciatis venire consules Vintimilii ut intelligamus si hec ita de ipsorum voluntate procedent» et cum predicti Balduinus et Arnaldus continuo versus Vintimilium recessissent, redierunt cum Oberto Iudice, Willelmo Valloria, Willelmo Guercio, consulibus Vintimil(ii), parum longe a terra distantes ante plagiata et Iacobus Milotus venit cum ipsis et ipse et Obertus Iudex et Balduinus Marosus ascenderunt galeam potestatis, Willelmus Valloria, Willelmus Guercius et Arnaldus Intraversatus remanserunt in terra asserentes «sufficit si Obertus Iudex illuc ascendit cum predictis» et inde erant contenti. Unde dictus Obertus Iudex locutus fuit dicens: «Domine potestas, nos venimus pro comuni Vintimilii et volumus quod vos civitatem ipsam veniatis accipere et ponere insignam vestram pro comuni Ianue et civitatem ipsam accipiatis et teneatis pro velle vestro sicut de vestra processerit voluntate et ex consulibus Vintimilii quam cito Ianuam accedent pro mandatis vestris et ordinationibus recipiendisd et in omnibus et per omnia complendis et observandis». Dictus dominus Rambertinus ipsis respondit: «Ego volo quod vos habeatis consilium sociorum et consiliatorum vestrorum si ita est voluntas ipsorum sicut et vestra. Et si vultis precepta nostra omnia observare quia nichil inde faceremus nisi si precepta nostra vultis in omnibus et per omnia adimplere». Qui continuo recesserunt et habito consilio inter ipsos ut asseruerunt, redientes ad potestatem responderunt quod «voluntase comunis Vintimilii est ut vos civitatem Vintimilii accipiatis vel faciatis accipi pro comuni Ianue et insignam vestram ibi poni faciatis et faciatis de ipsa civitate tanquam de re vestra quemadmodum de vestra processerit voluntate et ex consulibus dicte civitatis ad vos Ianuam accedent, tam de facto sigilli quam de ceteris aliis preceptis, mandatis et ordinationibus pro comuni Ianue nomine suo et comunis Vintimilii in omnibus et per omnia parituri». Acta sunt hec ante plagiam Vintimilii. Testes Obertus Spinola, Obertus Galleta, Enricus Domusculte, Çacharias de Castro, Opiço Fallamonica, Rainaldus Ceba et Paganus Symia. Anno dominice nativitatis millesimo ducentesimo octavo decimo, indictione viª, xxviii° die septembris, circa terciam.
(S.T.) Ego Nicolaus Panis notarius his interfui et iussu dicte potestatis scripsi.
De supplicatione quam fecerunt consules Vintimilii domino Rambertino, Ianue potestati.
Cumque ita ut supra scriptum est supplicassent consules et legati Vintimilii supra determinati prefate potestati, dictus dominus Rambertinus, Ian(uensium) potestas, nobiles et discretos viros Obertum Spinolam, Çachariam de Castro, Obertum Galletam legatos suos et cum ipsis Manuelem Aurie, Cunradum de Castro et Opifonem Fallamonicam in civitatem Vintimilii direxerunt qui antequam pervenissent in civitatem Obertus Spinola dixit Oberto Iudici et sociis eius consulibus Vintimilii: «Balduinus Marosus et Arnaldus Intraversatus venerunt ad potestatem et subsequenter Iacobus Milotus et socii dicentes quod voluntas comunis Vintimilii est adimplere precepta potestatis Ianue pro comuni et civitatem ipsam tradere in eius beneplacito et mandato et insignam ibi ponere pro comuni Ianue». Qui responderunt quod bene est voluntas ipsorum. Cumque pervenissent in ecclesia Sancte Marie de Vintimilio ubi fuerunt dicti tres consules Vintimilii et Peire Perno et Beleeme, consules dicti comunis, et multi cives Vintimilii, plena fere ecclesia et convocatis omnibus qui intrarent, locutus fuit dictus Obertus Spinula qualiter potestas Ianue apud Monachum venerat pro comuni et cum in reditu pervenisset ante civitatem Vintimilii pervenerunt ad ipsum in quodam bucio Balduinus Marosus et Arnaldus Intraversatus, asserentes quod voluntas comunis Vintimilii erat precepta comunis Ianue adimplere et civitatem ipsam tradere in virtute et potestate comunis Ianue et nomine ipsius comunis insignam comunis Ianue ponere in civitate Vintimilii et subsequenter venerunt Obertus Iudex, Willelmus Valloria et Willelmus Guercius Vintimilii cum Iacobo Miloto et Bauld(uino) et Obertus Iudex dixit quod voluntas comunis Vintimilii est et vestra attendere, observare et complere precepta potestatis Ianue pro comuni tam de sigillo quam ceteris observandis et quod quidam ex consulibus Ianue accedent pro mandatis comunis Ianue per omnia adimplendis et quod civitas Vintimilii potestati pro comuni Ianue tradatur in virtute sua et in eius beneplacito et mandato «et volo scire si ita est vestra voluntas». Et hoc dixit coram omni populo, in ecclesia congregato, et ipsi clamaverunt dicentes «Sic, sic et sicp». Et postea fuit locutus Obertus Iudex asserens coram omnibus quod ita est voluntas Vintimilii de his omnibus observandis et attendendis et Obertus Iudex coram omnibus surrexit coram populo congregato et prefatum Obertum Spinolam de civitate Vintimilii pro comuni Vintimilii recipit dicto Oberto pro comuni Ianue investivit et possessionem et dominium et inde5 dedit, scilicet quod sit de cetero comunis Ianue et exposita ipsius comunis beneplacitis et mandatis et quod comune Ianue civitatem ipsam tamquam rem suam accipiat et ipsam de cetero custodiat, teneat, protegat et defendat. Et prenominatus Obertus Spinola, antequam investisionem acciperet de ipsa civitate, dixit coram consulibus et populo universo: «Vos vultis civitatem Vintimilii nobis dare pro comuni Ianue et vultis quod in ipsa insignam pro comuni Ianue poni faciamus et inde nos vultis investire. Nos volumus ita ipsam accipere, scilicet quod vos universa precepta comunis Ianue adimpleatis et contra precepta vobis tradita minime faciatis et quod quidam ex vobis consulibus Ianuam accedent, mandatis et ordinationibus potestatis Ianue pro comuni per omnia parituri» et ipsi exclamaveruntu dicentes «Fiat, fiat». Et ita ipse Obertus Spinola capellum accepit quem porrexit ei Obertus Iudex et ipsum investivit dictus Obertus Iudex de civitate et ipsi dominium et possessionem de civitate dedit et dictus Obertus Spinola civitatem suscepit in protectionem et defensionem comunis Ianue et tanquam rem propriam comunis Ianue recepit eam. Et quidam de consulibus insignam cruxatam, inspicientibus omnibus et videntibus, acceperunt et ipsam in campanili ecclesie Vintimilii posuerunt et ipsam vidi in eo positam. Acta sunt hec in ecclesia Sancte Marie de Vintimilio, in presentia dictorum legatorum et sociorum ipsorum suprascriptorum et Iacobi Miloti, Willelmi Gensane, Raimundi Curli, Raimundi Iudicis, Geraudi Iudicis, anno dominice nativitatis millesimo ducentesimo octavo decimo, indictione viª, vigesimo octavo die septembris, inter terciam et nonam.
(S.T.) Ego Nicolaus Panis notarius his interfui et iussu dictorum legatorum scripsi.
(S.T.) Ego Lantelmus, notarius sacri palatii, hoc exemplum ab autentico et originali instrumento manu Nicolosi Panis notarii scriptoz ut in eo vidi et legi transcripsi et per omnia exemplavi, nichil addito vel diminuto preter forte litteram vel sillabam, titulum seu punctum et hoc absque ulla mutatione, corruptione vel diminutione dictionum vel sensus, ad quod corroborandum, iussu domini Pegoloti, dicte potestatis, propria manu subscripsi.
(S.T.) Ego magister Nicolaus de Sancto Laurentio, sacri palacii notarius, transcripsi et exemplificavi hec ut supra ab illis que Lantelmus quondam notarius sumpsit ab autenticis et originalibus quondam Bertoloti Alberti et Nicolai Panis notariorum ut <in> subscript(ionibus) illorum continetur et per manum eiusdem Lantelmi in registro comunis scripta sunt, nichil addito vel dempto nisi forte littera vel sillaba, titulo seu puncto plus minusve aut causa abreviationis seu protensionis litterarum, sententia in aliquo non mutata, precepto tamen domini Henrici Confalonerii, potestatis Ianue, millesimo ducentesimo quinquagesimo tercio, indictione xi, die prima octubris, presentibus Rufino de Ast iudice et Oberto de Langasco, scriba comunis, in quo<rum> presentia statuit et laudavit quod predicta eandem vim et forciam habeant cum original(ibus).
Società Ligure di Storia Patria,
«I Libri Iurium della Repubblica di Genova»,
Vol I/2, a cura di Dino Puncuh,
Genova 1996,
pagg. 437-441.
Sul giuramento di fedeltà a Genova
14 maggio 1218
Fra i cittadini che prestano giuramento a Genova il 14 maggio 1218, ci sono Ottone, figlio di Oberto Giudice e Gherardo Giudice.
436✓
<1218>, maggio 14, Genova
Alcuni cittadini di Ventimiglia, esplicitamente indicati, prestano il prescritto giuramento al comune di Genova.
Iuramentum factum comuni Ianue per quosdam homines Vintimilii.
Ianue, in ecclesia Sancti Laurentii, in publico parlamento, presentibus Oglerio Pane, Bonovassallo Calligepalii, Ugone de Castelleto, Iacobo de Curia, Oliverio de Bisanne, Willelmo de Roderico et Pagano Simia, Nicolao, iudice domini Rambertini Petrus de Sala et Rubaldinus de Panigali hii iuraverunt pro comuni Vintimilii et pro se attendere, observare et compiere universa precepta et mandata et ordinationes domini Rambertini Guidonis de Bovarello, Ianuen(sium) potestatis, pro comuni Ianue, et quod nullum pactum neque conventionem aliquam inde fecerunt per se vel interpositam personam nec intentionem aliquam habuerunt per se nec per aliquam interpositam personam sed hoc libere et sine tenore iuraverunt Fulco Belaverius, Obertus Brundus, Girardus Iudex, Iacobus Milotus, Bertramis Curlus, Willelmus Entraversatus, Otto Oberti Iudicis, Raimundus Gensana. xiiii° die madii, circa terciam.
Società Ligure di Storia Patria,
«I Libri Iurium della Repubblica di Genova»,
Vol I/2, a cura di Dino Puncuh,
Genova 1996,
pag. 453.
Sul giuramento di fedeltà a Genova
22-23 maggio 1218
Fra i cittadini che prestano giuramento a Genova il 22 e 23 maggio 1218, ci sono Oberto Giudice, Pietro Giudice e Giroldo Giudice.
[N.d.A.] Negli atti dell'epoca spesso i nomi sono trascritti diversamente da atto ad atto anche se il personaggio è sempre lo stesso. Un esempio è Gherardo, che a volte si trova scritto Gerardo, Girardo, Geraudo o Giraudo. Da un altro documento (n. 446), sappiamo che Giroldo è in effetti una variante di Gherardo.
437✓
<1218>, maggio 22-23, Ventimiglia
Alcuni cittadini di Ventimiglia, esplicitamente indicati, prestano il prescrìtto giuramento al comune di Genova.
Iuramentum quod fecerunt homines Vintimilii comuni Ianue.
Ego iuro ad sancta Dei evangelia attendere et observare ex parte mea iuramentum quod fecerunt homines de Vintimilio suprascripti Fulco Belaverius, Willelmus Valloria, Bertramis Curlus et prenominati fecerunt domino Rambertino Guidonis de Bovarello, Ian(uensium) potestati, sicut ipsi ex parte sua fecerunt. Hii sunt consules qui iuraverunt: Willelmus Gensana, Obertus Intraversatus, Willelmus de Stellanello, Raimundus Balbus, Rainaldus Buferius. Hii sunt consiliatores qui similiter iuraverunt: Obertus Iudex, Raimundus Saxus, Raimundus Saonensis, Raimundus Canosus, Iacobus Milotus, Ugo Travaca, Beleeme, Ugo Drubec, Rainaldus Caputmalei, Fulco Trentamoia, Obertus Speronus, Willelmus Mor, Raimundus Curlus, Raimundus Mor, Willelmus de Castello, Petrus Iudex, Golabus, Willelmus clericus, Petrus Valloria, Guido Rebufatus, Obertus Brundus, Ugo Curlus, Saxus Capellus, Fulco Belaverius, Rainaldus Oldeber, Petrus Prior, Ansermus Galiana, Otto Curlus. Prestita sunt hec iuramenta Vintimil(io), in capitulo comunis Vintimilii, presentibus Symone Buferio et Oglerio Fallamonica, legatis comunis Ianue, qui pro domino Rambertino, Ian(ue) potestate, nomine comunis Ianue, ad ipsa iuramenta recipienda fuerunt specialiter constituti, Bertrami Curlo, Willelmo Valloria, Oberto Brundo et pluribus aliis in pleno consilio, Giroldus Iudex, Iacobus Milotus, Guido Pap(a), Iohannes Melatras, xxii die madii, indictione quinta, inter nonam et vesperas. Postea vero in eodem loco et die, circa vesperas, presentibus ipsis legatis, Willelmo Gensana, Raimundo Balbo, Rainaldo Buferio, consulibus, et Conrado notario, hii similiter iuraverunt: Ugo Curlus, Ugo Malieta, Willelmus Caltia, Castellanus, Raimundus Galiana, Otto Speronus, Enricus mercerius, Petrus de Bevera, Raimundus de Porro, Ansermus mulinarius, Bonussegnor Strictus, Ugo Caltia, Guilielmus Berutus, Raimundus Amedeus, Willelmus balesterius, Ugo de Airolis, Willelmus Garragai, Willelmus de Dulciaqua, Otto Baçaca, Philiponus, Willelmus Guertius, Willelmus Oliverius, Petrus Alvergnatius, Boiamus Polonius, Obertus vacherius, Bonifacius Intraversatus, Talavaça Milotus, Conradus Intraversatus, Fulco Ivernus, Fulco Albapor, Raimundus Caffana, Conradus Strictus, Obertus Sardena, magister Willelmus, Willelmus Mergotus, Filibertus, Ansermus de Paranese, Anfo<setus> Blancere.
Postea vero in ecclesia Sancte Marie de Vintimilio, circa terciam, presentibus Raimundo Buferio, Willelmo Gençana, Oberto Intraversato, consulibus, Iohannes magister antelami de Ianua, xxiii die madii. Hii similiter iuraverunt: Milotus, A(nsaldus) Navarrus, Raimundus Ansuina, Willelmus de Podio, Iohannes Imar, Raimundus Antioca, Ugo Ansermus, Petrus Antiochia, Obertus Calfana, Otto Porcellus, Otto Corsus, Iacobus Porcellus, Ugo Coita, Fulco Morellus, Enricus Plantavigna, Quartus, Anfossus de Marcha, Raimundus Arbonellus, Iohannes Willelmus, Guillelmus Fulco, Albertus, Silvester, Ansermus textor, Willelmus faber, Petrus Martinus, Conradus faber, Iauserame, Willelmus Rollandus, Enricus mercerius, Otto Arangellus, Fulco Tertinus, Robertonus, Petrus barrilarius, Obertus Bulla, Andreas Raficota, Ansermus Martinus, Obertus de Roccabruna, Butinus, Iohannes Prior, Barbasota, Obertus Britius, Iacobus dei Ponte, Iohannes Petitus, Ottobonus de Sancto Romulo, Rainaldus Barrera, Raimundus Gulfia, Rainaldus Strictus, Petrus Albertus, Iohannes Martinus, Arditio, Rainaldus Cimosa, Raimundus Cimosa, Ansaldus Pamela, Guido Cota, Otto Ugo, Pontius Mor, Iohannes Antiqus, Willelmus Ugo, Willelmus de la Marcha, Iohannes Burgarus, Martinus Albertus, Conradus Benenatus, Fuco Tres, Petrus Maria, Willelmus de Vintimilio, Galçofus, Obertus presbiter, Martinus murator, Obertus Folliarellus, Petrus Blancaolla, Willelmus de Arelate, Iohannes Pii, Baldo, Willelmus Martinus, Raimbaldus, Willelmus Barellus, Iohannes Pentus, Antiochus, Ongaronus, Petrus Capra, Saxus Drocatus, Rainaldus Amederi, Karlus Arlotus, Sardus, Iohannes Salome, Rodulfus de Penna, Willelmus, Petrus Carbonellus, Iohannes Cutica, Willelmus Tortella, Petrus de Rocca, Raimundus Litardus, Litardus de Castelliono, Ugo Fulc, Rainaldus Fulco, Willelmus Litardus, A. Litardus, Iohannes de Alexandria, Iohannes Galob, Willelmus Iohannes de Vintimilia, Homodeus, Raimundus Calvus, Raimundus Antiochia, Fulco Derrocatus.
Postea vero in eodem die et loco, inter nonam et vesperas, presentibus ipsis legatis Willelmo Gensana, Oberto Intraversato, consulibus, et Bertrami Curlo. Hii similiter iuraverunt: Iacobus Medicus, Obertus Caravellus, Raimundus Manesse, Ugo Coniculus, Iohannes de Rosana, Ugo Capurrus, Willelmus Cuniculus, Ginanus Vassallus, Ogerius Laugius, Rubaldus de Portu, Fulco Archimbaldus, Willelmus Caputmallei, Willelmus Cavaria, Ansermus Navarrus, Willelmus Pellatus, Leonus, Andriotus, Solandus Willelmus, Bonussegnor Caforninus, Peire Peguanonus, Enricus de Tabia, Brixianus, Petrus Pegaronus, Balditio Amellus, Ottobonus Segnor, Willelmus de Clapa, Willelmus de Vintimilia, Willelmus de Brada, Litardus, Enricus Guaracus, Obertus Menaenus, Ricolfus, Rainaldus Ciconia, Petrus Girardus, Peire Cabrerius, Rocheta de Vignono, Raimundus Bernardus, Peire Airaudus, Peire Willelmus, Karlo Pegabotem, Willelmus Armannus, Raimundus Spina, Porrus Calognerius, Ugo Recordus, Willelmus Maronus, Bonusiohannes magister, Willelmus Pignonus.
In eodem loco, presentibus Raimundo Curlo, Ottone Curlo et aliis pluribus, dicti legati dixerunt Willelmo Gensane et Oberto Intraversato, consulibus Vintimilii, ut quando consules eligentur ipsi precipiant et iniungant ut usque octo dies vel x post ipsorum introitum duo ipsorum cum nobilibus quibusdam civitatis Ian(uam) veniant vel tres pro mandatis et preceptis domini Rambertini, Ianuensium potestatis, recipiendis.
Società Ligure di Storia Patria,
«I Libri Iurium della Repubblica di Genova»,
Vol I/2, a cura di Dino Puncuh,
Genova 1996,
pagg. 453-456.
Sulla giurisdizione di Genova su Ventimiglia
8 settembre 1222
Il conte Guglielmo, le famiglie nobili e tutto il popolo ventimigliese pongono il contado e tutto il distretto di Ventimiglia sotto la giurisdizione di Genova, giurando di osservare le leggi di quella città. Il giuramento è firmato l'8 settembre 1222 da 59 notabili della città e, tra questi, Guglielmo, Oberto, Gerardo ed Ottone de' Giudici.
440✓
1222, settembre 8, Ventimiglia
Guglielmo, conte e podestà, ed i consiglieri di Ventimiglia consegnano a Spino di Soresina, podestà di Genova, la città di Ventimiglia con le sue fortificazioni, concedendo la facoltà di costruirne altre, anche attraverso la demolizione di edifici preesistenti, e impegnandosi a sostenere gli stessi impegni finanziari dei Genovesi e ad attenersi alle disposizioni impartite dal comune dì Genova.
De civitate Vintimilii tradita et concessa in potestate et bailia domini Spini de Surexina, potestatis Ian(ue), recipienti<s> pro comuni Ianue.
In nomine Domini amen. Nos Willelmus, comes Vintimilii et potestas eiusdem civitatis, pro comuni Vintimilii et nomine ipsius comunis et voluntate et consensu et in presentia consilii eiusdem civitatis ad hoc specialiter coadunati et celebrati, et consiliatores eiusdem civitatis vobis domino Spino de Surexina, potestati Ian(ue), pro comuni Ianue et nomine ipsius comunis, damus, cedimus et concedimus, tradimus et remittimus et in potestatem et virtutem vestram ponimus civitatem Vintimilii et districtum eiusdem et dominium et omnem iurisdictionemb et merum imperium civitatis Vintimilii et districtus et introitus et proventus pertinentes ad comune Vintimilii et castrum Penne et ipsam Pennam cum omni suo iure et districtu et Appium et damus et concedimus vobis facultatem et potestatem construendi et habendi et tenendi castrum vel castra infra civitatem Vintimilii et extra tam facta quam facienda. Et si infra civitatem castrum vel castra feceritis, habeatis facultatem destruendi vel habendi seu accipiendi de domibus quas volueritis pro constructione ipsorum, ipsis emptis a vobis sub arbitrio bonorum virorum et facultatem et potestatem destruendi Apium et muros factos extra civitatem, promittentes vobis ipsos muros vel Appium de cetero non reedificare vel aliquid ibi construere sine licentia et voluntate comunis Ianue. Item promittimus vobis dare et solvere in collectis maris et terre et expensis civitatis Ianue tanquam alii cives de ipsa civitate secundum facultates et possessiones mobiles et immobiles cuiuslibet civis Vintimilii et facere in omnibus sicut cives Ianue deintus civitatem Ianue. Item promittimus et iuramus pro comuni Vintimilii et nomine ipsius comunis de cetero attendere et observare mandata et ordinationes comunis Ianued sine fraude. Preterea vero omnia et singula fecerunt, iuraverunt et promiserunt iam dicta potestas Vintimilii et infrascripti consiliatores eiusdem civitatis per se et suos successores in perpetuum et quod ita ab ipso comuni Vintimilii de cetero per omnia complebitur et observabitur. Iam dictus vero Willelmus, potestas Vintimilii, in contione publica hominum Vintimilii ad hoc specialiter convocatorum, consensu totius populi convocati et coadunati et eius presentia, lecta publice conventione prescripta, eam firmavit et comprobavit et ipse populus presens promisit et confirmavit predicta et approbavit, iurante Saxo, cintraco Vintimilii, in anima ipsius populi quod ita observabitur ut supra, licet ipse populus manu propria iam iurasset per nobiles viros Willelmum Lercarium et Nicolaum de Nigro qui apud Vintimilium fuerant propterea a comuni Ianue destinati. Nomina vero consiliatorum qui iurarunt hec sunt, videlicet Willelmus Rusticus, Fulco Belaver, Ugo Enricus, Willelmus Valloria, Milotus, Fulco Bulferius, Beleem, Raimundus Valoria, Rainaldus quondam Capitis Malei, Vivianus Balbengus, Rainaldus Aldebertus, Iohannes Prior, Ugo lessus, Petrus Ugo, Ugo Curlus, Raimundus Macarius, Ugo Dulbeccus, Otto de Ponte, Raimundus Cunradus, Fulco Turcatus, Leo Mantega, Obertus Taconus, Bonifacius Curlus, Obertus Gener, Otto Gensana, Raimundus Curlus, Fulco Curlus, Iofredus Prior, Raimundus Saxus, Raimundus Dancigia, Ottobonus de Sancto Romulo, Isembardus, Otto Dancigia, Petrus Prior, Willelmus Gençana, Willelmus Iudex, Willelmus Intraversatus, Obertus Balbus, Otto Bonebella, Raimundus Prior, Willelmus de Castronovo, Maurus, Petrus Curlus, Panis Calidus, Ugo Cafana, Petrus Alvernatius, Otto Speronus, Obertus Bonifacius, Otto Ruspaldus, Fulco Martellus, Otto Saonensis, Bertramis Curlus, Willelmus Curlus, Willelmus Ultra, Petrus Valloria, Petrus Brancaolla, Fulco Capellus et Balduinus Marosus. Insuper ego prefatus Willelmus, comes Vintimilii, facio finem et omnimodam remissionem et pactum de non petendo vobis domino Spino de Sorexina, Ian(uensium) potestati, pro comuni Ianue et nomine comunis Ianue recipienti, de toto eo quod habeo in civitate Vintimilii et eius pertinentiis vel districtu, dans vobis et cedens et tradens pro ipso comuni omnia iura, rationes et actiones reales et personales, utiles et directas que et quas habeo vel habere possem vel que michi competunt seu competere possunt modo aliquo in predictis ut ex ipsis comune Ianue uti possit et experiri utiliter et directe, realiter et personaliter sicut et ego possem, salvo eo quod mihi datum est et concessum a comuni Ianue in redditibus Vintimilii et quibusdam possessionibus et in castro Cogoli et Lamelonis, sicut continetur in instrumento inde facto per manum Marchisii scribe, pro quibus hec fecisse confiteor. Actum in civitate Vintimilii, in ecclesia Sancte Marie. Testes Conradus de Castro, Lanfrancus Rubeus, Otto de Insulis, Manuel Aurie, Willelmus Lercarius, Obertus Ususmaris, Bonusvassallus Sardena, Lanfrancus de Turcha, Iacobus de Guisulfo, Obertus Iudex, Girardus frater eius, Otto Iudex, Iacobus de Tenda, Ugo Marchisius, Otto Marchisius, Willelmus de Tenda et Obertus Sardena. Anno dominice nativitatis millesimo ducentesimo vigesimo secundo, indictione nona, octavo die septembris, circa terciam.
(S.T.) Ego Marchisius quondam Oberti de Domo, notarius sacri Imperii et iudex ordinarius, rogatus scripsi.
(S.T.) Ego Lantelmus, notarius sacri palatii, hoc exemplum ab autentico et originali instrumento manu Marchisii quondam Oberti de Domo notarii scripto, duobus cereis sigillis sigillato, unum quorum videbatur esse sigillum comunis Ianue, cuius circumscriptiones multum bene discerni non poterant, in altero vero videbatur esse forma cuiusdam leonis, cuius similiter legi non poterant littere5 multum bene, sicut in eo vidi et legi transcripsi et per omnia exemplavi, nichil addito vel diminuto preter litteram vel sillabam, titulum seu punctum et hoc absque ulla mutatione, corruptione seu diminutione dictionum vel sensus, ad quod corroborandum, iussu domini Pegoloti Ugueçonis de Girardo, propria manu subscripsi. Erat quoque in eo medium alfabetum per quod videbatur ab alio instrumento divisum, licet in eo nulla mentio fiat de alio instrumento, forma cuius alfabeti talis est.
Società Ligure di Storia Patria,
«I Libri Iurium della Repubblica di Genova»,
Vol I/2, a cura di Dino Puncuh,
Genova 1996,
pagg. 460-453.
Sulla famiglia de' Giudici ventimigliese
6 aprile 1223
I genovesi, manifestano gratitudine alla famiglia de' Giudici ventimigliese per aver tenuto fede, durante la ribellione di Ventimiglia, agli impegni che la legge feudale impone al buon vassallo. Infatti il podestà di Genova … in perpetuum feudi jure concedit
a Oberto Iudex e ad alcuni dei suoi familiari annuas libras quindecim ianuenses
(15 lire genovesi l'anno). I familiari sono Gherardo, suo fratello, Raimondo e Ottone, figli di Oberto, e Rinaldo e Ottone, suoi nipoti.
[N.d.A.] Da notare come in questo documento il fratello di Oberto Giudice venga prima riportato come Giroudus e poi come Giroldi, per cui dobbiamo ritenere che entrambi i nomi siamo varianti di Gherardo.
446✓
1223, aprile 6, Genova
Spino di Soresina, podestà di Genova, assegna alla casata dei Giudici una rendita annua perpetua di 15 lire in riconoscimento della fedeltà dimostrata da Oberto Giudici e dai suoi familiari al comune di Genova, in particolare durante la ribellione di Ventimiglia.
Feudum datum per comune Ianue Oberto Iudici de Vintimilio et eius heredibus de libris xv solvendis annuatim in perpetuum.
Ianue, in domo Fornariorum. Dominus Spinus de Surixina, Ianuensis civitatis potestas, laudavit quod Obertus Iudex de Vintimilio et Giroudus fratres et Raimundus, filius eiusdem Oberti, pro se et aliis de domo eorum, videlicet Ottone, filio eiusdem Oberti, et Rainaldo atque Ottoni, nepotibus Oberti et Giroldi dicti, de cetero habeant et percipiant et habere et percipere debeant a comune Ianue nomine feudi in perpetuum et eorum heredes annuatim libras quindecim ianuinorum et quod comune Ianue dictas libras quindecim annuatim ad kalendas aprilis eis ut supra dare et solvere teneatur. Quod ideo factum est quoniam cum predicti Iudices comuni Ianue fideliores pre ceteris Vintimiliensibus extitissent et multa gra<ta> servitia impendissent et maxime tempore quo Vintimilienses rebelles extiterunt Ianuensi comunitati, quo tempore dicti Iudices comuni Ianue obedientes extiterunt et possessiones proprias relinquentes pro servitio dicti comunis Vintimiliensibus guerram fecerunt usquequo extiterunt rebelles, placuit dicte potestati et consilio civitatis Ianue et insuper ultra hominibus quatuor per compagnam, pro remuneratione predictorum servitiorum, prefatis Iudicibus ut supra concedere ex parte comunis Ianue et laudare et de predictis libris quindecim annuatim eis dandis ut supra eosque ex parte comunis Ianue investivit. Testes Oliverius scriba, Iohannes Portonarius et Martinus Tornellus. Anno dominice nativitatis millesimo ducentesimo vigesimo tercio, indictione decima, sexto die intrantis aprilis.
(S.T.) Ego Bonusvassallus Caligepallii notarius, iussu supradicte potestatis, scripsi.
Ego Opiço Willelmi Guertii subscripsi.
Honorato Bolleto subscripsi.
(S.T.) Ego Lantelmus, notarius sacri palatii, hoc exemplum, de mandato domini Pegoloti Ugutionis de Girardinis, civitatis Ianue potestatis, extraxi et exemplavi ab autentico et originali instrumento seu laude scripto vel scripta manu Bonivassallie Caligepalii sicut in eo vidi et legi, nichil addito vel diminuto nisi forte littera vel sillaba, titulo seu puncto, absque ulla mutatione, corruptione seu diminutione ditionum vel sensus, ad quod corroborandum, iussu dicte potestatis, propria manu subscripsi.
Società Ligure di Storia Patria,
«I Libri Iurium della Repubblica di Genova»,
Vol I/2, a cura di Dino Puncuh,
Genova 1996,
pagg. 471-473.