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Data di nascita 1557 |
Periodo di riferimento 1557-1604 |
Data della morte 1604 |
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Cosa si sa
Marc’Antonio (Del) Giudice nasce a Napoli nel 1557 da Nicola, senatore genovese nel 1565, e Maria Montenegro1. Uno di undici figli: Dionisia, Maddalena, Pietro Batta, BNR & Paola Emilia BNR o Emilia 495 & Ottavia 495 & Paolo, Gio Batta, Marc’Antonio, Laora o Laura, Geronima e Vittoria BNR 495. Sposa nel 1581 Cornelia De Franchi, figlia di Gregorio e Isabella Pinelli Adorno. La coppia ha cinque figli:
- Aurelia (❀158?-16??✟), BNR 495
- Paolo Battista (❀158?-16??✟), BNR 531
- Paolo (❀158?-16??✟), 531
- Nicolò (❀1587-1672✟), BNR 495 521
- Gio Batta (❀159?-16??✟), BNR
- Pietro Batta (❀159?-16??✟). BNR
È stato Marchese di Voghera e Longobucco, Signore di Rossano e, in seguito, Maestro delle Poste del Regno di Napoli, dove si trasferisce nel 1587.
Il manoscritto 495 495, foglio 378, riporta questo personaggio come appartenente a un sottoramo dei Giudice di Genova albergati presso la famiglia Calvi.
Muore a Valladolid, in Spagna, nel 1604, giustiziato a seguito di una condanna per bancarotta fraudolenta.
1 I Giudice che da Genova si trasferirono a Napoli modificarono il loro cognome in Del Giudice. Non sappiamo se questo cambiamento sia avvenuto con Nicolò, figlio di Marc’Antonio, o con lo stesso Marc’Antonio. In alcuni documenti Marc’Antonio è riportato col cognome “genovese”, in altri con quello “napoletano”, ma potrebbe essere un'attribuzione postuma.
Fonti
Nicolo
Marc’Anto
nato in Napoli 1557. Sua moglie Cornelia De Franchi q. Gregorio e d’Isabella Adorno q. Battista q. Dom.o
Amm.o. 1573 … 1577.
Antonio Maria Buonarroti,
«Alberi genealogici di diverse famiglie nobili, compilati et accresciuti
con loro prove dal molto reverendo fra’ Antonio Maria Buonaroti,
sacerdote professo del Sagr’Ordine Gerosolimitano in Genova,
distribuita in tre tomi»,
manoscritto cartaceo del 1750,
I-V, segnatura m.r. VIII. 2. 28-30,
Sezione di Conservazione, Biblioteca Civica Berio, Genova.
pag. 80
Nicolò
Marc’Anto
condennato alla forca in Spagna. S·L1573:
Nicolò
Marc’Anto
dalla 2da2 sua moge Cornelia da Franchi Bolgara q. Grrio q. Pietro Ba·2da1 Isabella Adorna q Batta q. Baldassarre · testo in Leonda Chiavaro 23·febro
Archivio di Stato di Genova,
Fondo Manoscritti,
MS 494, pag. 112.
Nicolò
Marc’Anto
in Paolo Gerolamo Bargone 1595· e di Vittoria sua sorella, sua moglie Cornelia De Franchi q Gregorio
TEst.o di detta in atti di Leonardo Chiavari 1583.25.Febraro.
Archivio di Stato di Genova,
Fondo Manoscritti,
MS 495, f. 379.
Il manoscritto 521 521 riporta una lista di appartenenti alla famiglia Giudice iscritti all'albergo dei Calvi.
𝒟ॱ1528. furono ascritti in fam.a Calva
Gabriel |
Judex |
Paulus Bap͠tista |
Scipio q. Giorgij q. Pauli B.ta |
Nic.i q. Marcus Ant.ij q. Nicolai |
Archivio di Stato di Genova,
Fondo Manoscritti,
MS 521, pag. 1521.
Non è detto che l'iscrizione sia avvenuta per tutti questi personaggi proprio nel 1528. Alcuni probabilmente in quella data ancora non erano nati, come Battista, uno dei figli di Paolo Battista Giudice Calvi. Probabilmente la data va considerata come “a partire da”.
Nicolaus
Paulus
MarcoAnto
PetoBta
Io:Bapta
Archivio di Stato di Genova,
Fondo Manoscritti,
MS 531, f. A e Br.
MarcoAnto
Nicolaus
Paulus
Archivio di Stato di Genova,
Fondo Manoscritti,
MS 531, f. A e Br.
1 L'abbreviazione “2da” potrebbe indicare l'avverbio “q(uae)da(m)”, usato qui per sottolineare e precisare il nome seguente con il significato di propriamente [detta], oppure potrebbe essere uno dei modi di abbreviare “q(uondam)” usato in questo caso solo per i nomi femminili, in alternativa alla “q” minuscola puntata usata solo per i nomi maschili. [Nota di Giovanna Maria Caporaloni]
Del Giudice di Napoli
Il “Dictionnaire de la Noblesse” (Paris 1866) riporta una genealogia quasi completa dei Giudice (Del Giudice) di Napoli dal 1451 al 1733. Fra gli altri è appunto menzionato Marc’Antonio, nato a Napoli in quanto il padre, Nicola, si era recato nella città partenopea prima di tornare a Genova dove era diventato Senatore:
Marc-Antoine Giudice, Marquis de Voghera, &c., Maître des Poſtes du Royaume de Naples, où il naquit en 1557. Il eut pour fils Nicolas. Naples 1557.
Traduzione: Marc’Antonio Giudice, Marchese de Voghera, ecc., Maestro dei Poeti del Regno di Napoli, dove nacque nel 1557. Ebbe per figlio Nicola. Napoli 1557.
La Chenaye-Desbois et Badier
"Dictionnaire de la Noblesse"
Troisième Édition, Tome 9 [Paris: Schlesinger, 1866]
pag. 325
Questo personaggio è un Giudice genovese. Da suo figlio Nicola discenderà un ramo dei Giudice di Napoli, quello dei Principe di Cellamare e Duchi di Giovinazzo e di Terlizzi. In pratica, il padre Nicolò, lui e il figlio Nicola, rappresentano l'anello di congiunzione fra il ramo di Genova e quello di Napoli. Molti genealogisti tuttavia tuttora confondono i Del Giudice originari della Liguria con i Del Giudice di Amalfi, che non hanno nulla a che vedere con i de Judicibus.
Proprietà
Marc’Antonio de’Giudici possedeva diversi fabbricati in Liguria, fra cui una villa in Albaro (GE). A seguito di una serie di vicende poco fortunate, dovette vendere le proprietà per far fronte ai debiti. Si ritiene possibile che il trasferimento a Napoli avvenne proprio a seguito di questi avvenimenti. D'altra parte Marc’Antonio a Napoli vi era comunque nato, anche se il padre era genovese.
Marc’Antonio, che possedeva anche una villa in Albaro, fu un protagonista delle cronache genovesi del tempo.
Inventione di Giulio Pallavicino
cit., pp. 6, 120-121.
Un palazzo in piazza Sauli — posto al di sopra della loggia di famiglia — venne affidato al secondogenito Carlo dopo che Paolo lo ebbe acquistato dagli eredi di Marc’Antonio Giudice, noto mercante e banchiere genovese giustiziato nel 1604 a Valladolid con l’accusa di bancarotta fraudolenta, il cui figlio Nicolò si trasferì a Napoli dove risalì tutti i gradini della gerarchia sociale e assurse ai ranghi della nobiltà, diventando principe di Cellamare.
Atti della Società Ligure di Storia Patria
Nuova Serie, LIII (CXXVII) Fasc. I, pag. 222
Genova MMXIII
La casa — descritta nel Libro de’ Conti come «casa grande già acquistata da Nicolò Giudice e condotta dal Cristoffaro Fortimbach» — appartenne ai fratelli Francesco (padre di Marc’Antonio)1 e Giacomo Sauli q. Paolo e venne venduta in pubblica callega nel 1530 (forse per la precoce morte dei due fratelli); essa fu acquistata nel 1561 da Nicolo Calvorum olim Giudice q. Paolo. La casa, che è nell’elenco dei palazzi dei Rolli nel 1588 e del 1599 alla terza categoria («del m[agnifi]co Marc’Antonio Giudice»), venne posta all’incanto nel 1619 e acquistata da Paolo Sauli q. Bartolomeo. La descrizione della casa posta in piazza Sauli, confinante con «la strada publica per la quale si va sop[r]a la Piazza della Stella », corrisponde al palazzo di piazza Sauli 4 al di sotto del quale è ancora leggibile la loggia.
1 Questo Marc’Antonio non è il de’Giudici ma Sauli.
«Una reggia repubblicana»
cit., p. 199, p. 202;
Archivio Durazzo Giustiniani di Genova, Archivio Sauli, n. 307,
«Varie notizie per la famiglia Sauli e ragioni che alla stessa competono specialmente per la loggia»
Biblioteca della Società Economica di Chiavari, Archivio della famiglia Torriglia, ms, s.n.,
«Libro de’ Conti Riguardanti L’Eredità del q[uonda]m Paolo Sauli q[uonda]m Bart[olom]eo. Dipendenze dalla Stessa»,
cc. 16 v.-17 r., 79 v.-80 r., 133 v.-134 r., 210 v.
Voghera
Marc’Antonio de’Giudici sembra essere un personaggio facile ai debiti e alle operazioni finanziarie poco chiare, tanto che viene giustiziato in Spagna per bancarotta fraudolenta. In un dizionario storico del 1854 troviamo il seguente testo che, dati i trascorsi del suddetto, riteniamo potrebbe riferirsi a lui.
LXXX.
Il conte de Fuautes marchese di Voghera.
Memoriale al governator di Milano.
Filippo III nel 1601 per 85 mila ducati vendette il feudo di Voghera al dottore Marc’Antonio giudice genovese , che funne tostamente privato, perchè non pagò la somma stabilita.
Goffredo Casalis,
«Dizionario Geografico»
Storico - Statistico - Commerciale
degli Stati Di S. M.il Re di Sardegna,
Vol. XXVI.
Torino 1854,
presso Gaetano Maspero libraio e G. Marzorati tipografo.
pag. 369.
Vai alla stessa scheda nel ramo di provenienza