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Data di nascita 1847/8 |
Periodo di riferimento 1847-1877 |
Data della morte ? |
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Cosa si sa
Cosimo De Judicibus nasce a Benevento (BN) fra il 1847 e il 1848. Non si conoscono i nomi dei genitori. Di professione bracciale. Sposa Rosa Iannace, filatrice. La coppia ha avuto i seguenti figli:
- Giuseppea (❀1878-19??✟),
- Annab (❀1881-19??✟).
In seguito ha una relazione con una donna non maritata dalla quale ha una figlia, che riconosce:
- Reparatac (❀1887-19??✟).
Archivio di Stato di Benevento,
Stato Civile Italiano,
a Atto di nascita, n. 426.
b Atto di nascita, n. 74.
c Atto di nascita, n. 849.
Non si conoscono il luogo e la data della morte.
Considerazioni sull'età
Nel primo atto di nascita, quello di Giuseppe, Cosimo dichiara di avere 29 anni, dovrebbe essere nato fra il 1847 e il 1848.
Nel secondo atto di nascita, quello del 4 febbraio 1881, dichiara la nascita della figlia Anna avvenuta due giorni prima a Benevento (BN), il 2 febbraio 1881, dalla moglie Rosa Iannace. Dichiara inoltre di avere 31 anni, quindi presumibilmente di essere nato fra il 1849 e il 1850.
Nel terzo atto di nascita, Cosimo dichiara di avere 39 anni al momento della nascita a Benevento (BN) il 10 novembre 1887 della figlia, Reparata, avuta da una donna «non maritata, non presente» durante la registrazione dell'atto di nascita. Di conseguenza dovrebbe essere nato fra il 1847 e il 1848.
Da qui possiamo evincere che si tratti sempre della stessa persona. Nel caso dei primi due atti, in quanto, pur essendoci una discrepanza nell'età, la moglie è la stessa. Nel terzo, in quanto pur essendo la madre della bambina un'altra donna, l'età del padre coincide.
Il cognome
[N.d.A.] La questione di quale sia l'iniziale del nostro cognome è estremamente frequente nella nostra famiglia. Alcuni hanno la “I”, altri la “J”. Purtroppo nel corsivo maiuscolo le due lettere sono quasi identiche ed è difficile capire dagli atti notarili se un certo personaggio abbia l'una o l'altra lettera nel suo cognome. In genere la “J” maiuscola corsiva ha un tratto discendente mentre la “I” resta sulla linea di base, tuttavia molto dipende dalla grafia di chi scrive. Alcuni esempi sono riportati qui sotto:
Dato che l'interpretazione di un segno grafico fatto a mano è abbastanza soggettiva, quando è possibile, riportiamo il frammento del manoscritto dove è presente il cognome del personaggio, in modo da dare la possibilità al lettore di farsi una propria opinione a riguardo.