Data di nascita

17 giugno 1816

Periodo di riferimento

1816-1857

Data della morte

14 agosto 1857
  DGC 2

Cosa si sa

Eleonora Giudice Caracciolo nasce presumibilmente a Napoli (NA) il 17 giugno 1816 da Giuseppe e Stefanina Caracciolo. Settima di nove figli: Vittoria, Francesco, Maria Michela, Maria Natalia, Ivone, Pietro Paolo, Eleonora, Maria Carmela e Marianna. Sposa il 26 gennaio 1838 Francesco Saverio d'Andrea, nato il 26 luglio 1803 da Giovanni. La coppia ha avuto almeno cinque figli morti molto probabilmente lo stesso giorno della madre, forse in un incidente.

Muore presumibilmente a Napoli (NA) il 14 agosto 1857. Il marito morirà il 19 ottobre 1878.

Titoli

Eleonora Giudice Caracciolo

  • Nobildonna

Francesco Saverio d'Andrea

  • Marchese d'Andrea a Sant'Agata sui due Golfi
  • Consultore di Stato
  • Consigliere di Stato

Francesco Saverio d’Andrea

Francesco Saverio d’Andrea scrive il 3 dicembre 1866 un Panegirico in onore di San Francesco Saverio, Apostolo Dell'Indie, detto in Milano dal P. Paolo Segneri, della Compagnia di Gesù. In questo documento fa riferimento alla scomparsa della moglie e cinque figli. Non sappiamo come siano morti, ma il fatto che Eleonora sia morta ancora giovane, ovvero a poco meno di 42 anni, assieme a ben cinque figli, fa pensare a un incidente serio, come all'incendio di una casa.

(2) Ad un tanto eroe1, di cui io, e non il primo in mia famiglia, risveglio il nome, avendo dedicata in mie opere un'epigrafe, la trascrivo nelle presenti pagine a disvelare più e più la mia gratitudine alla protezione, con la quale per nuda e pura grandezza dell'animo suo egli mi soccorse dalle fasce ad un'età, che io non mi augurava di vedere; tra perchè la perdita d'un'ottima moglie (*), e di cinque graziosi figliuoli (a prescindere da politiche procelle, nelle quali avrei potuto affondare) avendomi, giusta potenti frasi scritturali, vendemmiato, avrebbe dovuto già spegnermi in seno ad acerbissimo dolore; e perchè miei fratelli e mie sorelle minori mi hanno preceduto nella tomba: e de'fratelli, un prodigioso cultore delle matematiche discipline; e delle sorelle, un soave fiore di pudicizia e di venustà, la madre dell'attuale Duca di Paganica, Giovanni di Costanzo, erede della gloria di Angelo di Costanzo: fratello e sorella, l'acerba perdita de'quali accorciò gli anni non molti di mio padre, Marchese Giovanni d'Andrea, gran Priore e gran Protettore dell'Ordine Gerosolimitano, Ministro e Segretario di Stato, la cui alta e vera virtù, perchè invidiata, non ebbe molti lodatori fra'coetanei; ma, perchè sincera e sublime, ebbe spontanei e cospicui fra posteri: e basta ricordarne un Ferdinando de Luca, il principe de'matematici; un Niccolò Nicolini, il principe de'giureperiti; un Giovanni Perrone il principe de'teologi; un Carlo Troya, il principe degli storici dell'età nostra!


(*) Eleonora Caracciolo, nella quale ammiravasi e la dignità del padre, Principe di Cellammare e Duca di Gesso, un de'Capi di Corte, e la pietà del zio, Filippo, Cardinale della S.R.C., Arcivescovo di Napoli; nè sono io, che la dichiaro ricca di meriti, ma è un de'più illustri nostri prelati, e già mio ottimo collega in qualità di Consultore di Stato, Monsignore Salzano, Vescovo di Tanes, (moderno splendore e soccorso de' frati) il quale, avendone scritto un'orazione funebre, la pubblicò nell'anno 1857 per la tipografia Flautina, e la vide tre volte applaudita e per dottrina tributata a verità, e per verità illustrata da dottrina.

Le dedicai un monumento in seno a cappella di mia famiglia, la qual cappella giace nella basilica dell'Ordine de'Predicatori; ed è quella, nella quale l'Angelo delle Scuole ascoltò dirglisi dal Monarca degli Angeli: Bene scripsisti de me, Thoma: monumento, a'cui fianchi ne posi un altro ad onore di mia madre: entrambe matrone adorne di virtù superiori al loro sesso, ed al loro secolo: e ciascuno de'due monumenti è più storico pe'due dedicati a mio avo, ed a mio padre, supreme grandezze delle loro età, e perenni lezioni alle venture!

Francesco Saverio d’Andrea,
«Panegirico in onore di San Francesco Saverio,
Apostolo Dell'Indie, detto in Milano dal
P. Paolo Segneri, della Compagnia di Gesù»,
pagg. 25-29.


1 Si riferisce appunto a San Francesco Saverio.