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Data di nascita 16 ottobre 1878 |
Periodo di riferimento 1878-1963 |
Data della morte 24 marzo 1963 |
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Cosa si sa
Livia Teresa Giudice Caracciolo nasce a Napoli (NA) il 16 ottobre 1878 da Giuseppe e Giulia Brunas Serra. Ultima di cinque figli: Anna Maria, Francesco, Luciano, Maria Agata e Livia Teresa. Sposa a Napoli (NA) il 23 ottobre 1907 Alfredo Acton, nato a Castellammare di Stabia (NA) il 12 settembre 1867 da Ferdinando e Ninfa Noemi Ramirez de Robres. La coppia ha avuto i seguenti figli:
- Ferdinando Amedeo Maria Actona,b (❀1908-1979✟),
- Francesco Eduardo Maria Actonc,d (❀1910-1997✟).
Muore a Napoli (NA) il 24 marzo 1963. Il marito era morto a Napoli (NA) il 26 marzo 1934.
a Atto di nascita del 27 settembre 1908.
b Atto di morte del 12 luglio 1979.
c Atto di nascita del 24 agosto 1910.
d Atto di morte del 12 novembre 1997.
Charles Mosley,
«Burke's Peerage and Baronetage»,
106th edition, 2 volumes,
Crans, Switzerland, Burke's Peerage Ltd, 1999.
Titoli
Livia Teresa Giudice Caracciolo
- 10ª Principessa di Villa dal 15 agosto 1925
- Principessa di Leporano
- Duchessa di Spezzano
- Contessa di Picerno
- Dama del Sovrano Ordine di Malta
- Croce dell'Ordine Pro Merito Melitensi
- Croce di Giustizia del Sovrano Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio
- Nobildonna
Alfredo Acton
- Contrammiraglio della Real Marina (1917-1918)
- Capo di Stato Maggiore della Real Marina (1919-1921)
- Ministro di Stato del Regno d'Italia dal 1934
- Senatore del Regno d'Italia dal 1927
- Patrizio Napoletano
Alfredo Acton
Ferdinando Acton, ricordato nei nomi di diverse strade a lui intitolate a Napoli, Milano, Taranto e Aosta, morì a Roma il 18 febbraio 1891. Dal suo matrimonio con una delle figlie di Vincenzo Ramirez, Ninfa Noemi, nacquero Amedeo e Alfredo Acton.
…[omissis]…
Alfredo Acton nacque a Castellammare di Stabia il 12 settembre 1867. Frequentata la scuola di Genova, ne uscì nel 1884 con il grado di guardiamarina, e l'anno successivo prese parte all'occupazione di Massaua in Africa. Nel 1897 partecipò con le forze anglo-franco-italiane all'insurrezione di Creta e alla campagna della nave “Marco Polo” in Estremo Oriente. Fu comandante della nave “&Vittorio Emanuelerdquo; durante la guerra italo-turca negli anni 1911-1912, prendendo parte ai bombardamenti dei forti ai Dardanelli e all'occupazione dei porti sulle coste libiche e del Dodecanneso. Nel 1916 fu contrammiraglio e dal 1917 al 1918 comandò le forze navali di stanza a Brindisi. Partecipò alla battaglia che si svolse il 15 maggio 1917 nel canale d'Otranto tra le forze navali anglo-franco-italiane da lui comandate e quelle austro-ungariche. Divenne Capo di Stato Maggiore della Marina dal dicembre 1919 al febbraio 1921. Di lui si ricorda la partecipazione alla conferenza di Washington tra il novembre 1921 e il febbraio 1922 che si svolse per la limitazione degli armamenti navali. Nel 1927 il 18 dicembre fu nominato senatore del Regno e nel 1930 fu delegato italiano alla conferenza di Londra per la limitazione degli armamenti navali. Il 10 febbraio 1934, poco prima della sua morte avvenuta il 26 marzo, fu nominato ministro di Stato. Dal matrimonio di Alfredo Acton con Livia Giudice Caracciolo dei principi di Villa e Cellammare, pervenne alla famiglia Acton il titolo di principe di Leporano, trasmissibile agli eredi. Alla famiglia fu riconosciuto anche il titolo di barone con “motu proprio” di Vittorio Emanuele III nel febbraio 1925.
Alfredo Acton ebbe due figli: Ferdinando Amedeo Maria principe di Leporano, che nel 1946 sposò Emilia Maria Giovanna del Balzo di Presenzano, da cui nacquero Giovanni Alfredo Maria nel 1948 e Maria Eleonora Carlotta nel 1949. Altro figlio di Alfredo fu il barone Francesco Eduardo Maria Acton dei principi di Leporano (1910-1997), patrizio napoletano, cavaliere di Giustizia e di Gran Croce del S.M.O. Costantiniano di San Giorgio, Cavaliere di Onore e Devozione del S.M.O.M., direttore del Museo Civico "Filangieri", governatore e decano del Real Monte Manso di Scala, direttore del Museo "Correale di Terranova" di Sorrento e del Museo di "Villa Livia", sede del Centro Internazionale di Numismatica, capitano di vascello della Marina di Guerra, pluridecorato con 9 medaglie al valore e decorato nelle campagne di Etiopia, di Spagna e della seconda guerra mondiale. Grazie al suo interessamento e a quello della moglie Maryda dei baroni d'Ameglio, insieme con altri membri dell'aristocrazia e della borghesia napoletana fu ricostruito il patrimonio artistico del Museo Filangieri danneggiato dalla guerra.
Nel 1963, in seguito alla morte di Livia Giudice Caracciolo di Cellammare (1878-1963) il barone Francesco Eduardo Maria, suo figlio, ereditò, insieme a una parte del Palazzo Cellammare, il titolo di principe di Leporano. Francesco Eduardo Maria, morto nel 1997, non ha lasciato eredi maschi per la prematura morte del suo unico figlio.
Anna Maria Siena Chianese,
«La Nobiltà Napoletana»,
Oggi Incontri,
Adriano Gallina Editore,
Napoli 1992.
Nicola della Monica,
«Le grandi famiglie di Napoli»,
Newton & Compton Editori,
1998 Roma.