Data di nascita

?

Periodo di riferimento

1490-1542

Data della morte

?
  DGN 12
  Calvi

Cosa si sa

Giorgio Giudice nasce presumibilmente a Genova nella seconda metà del XV secolo da Paolo e Isabella Adorna. Uno di forse undici figli: Tomaso, Mariola, Lucretia, Gabriele, Simone, Giorgio, Agostino, Giuliano BNR 495 & Benedettina 495 & Gregorio e Sebastiano 521. Sposa Primafiore de Fornari, figlia di Carlo. La coppia ha avuto almeno un figlio:

  • Paolo Batta (❀𝒸𝒶.1490-1561✟).

Paolo

Giorgio

Sua moglie Primafiore de Fornari q. Carolis P.I.1505.
nominato in Colonna

Antonio Maria Buonarroti,
«Alberi genealogici di diverse famiglie nobili, compilati et accresciuti
con loro prove dal molto reverendo fra’ Antonio Maria Buonaroti,
sacerdote professo del Sagr’Ordine Gerosolimitano in Genova,
distribuita in tre tomi»,
manoscritto cartaceo del 1750,
I-V, segnatura m.r. VIII. 2. 28-30,
Sezione di Conservazione, Biblioteca Civica Berio, Genova.
pag. 80.

Giorgio è senatore della Repubblica di Genova a partire dal 1542.

Paolo

Giorgio

Sua moglie Primafiora diga del q Callocio de Fornari
PL·1504:1582 del Officio del sale: S·63.

Archivio di Stato di Genova,
Fondo Manoscritti,
MS 494, pag. 112.

Il manoscritto 495 495, foglio 378, riporta questo personaggio come appartenente a un sottoramo dei Giudice di Genova albergati presso la famiglia Calvi.

Paolo

Giorgio

suo Testo in Franco Camoglio 1491· li 26·marzo sua moglie Primafiore figlia di Calocero De Fornari
PL·1504·1505·1518·1560·Cte 100·, e 1508·Cte 166.

Archivio di Stato di Genova,
Fondo Manoscritti,
MS 495, f. 378.

Fa testamento quando è ancora giovane, il 26 marzo 1491, ovvero dopo la nascita del figlio, testamento che poi riscrive più volte nel corso degli anni, fino al 1518. Non conosciamo il luogo e la data della morte, ma potrebbe essere posteriore a tale ultima data.

Fonti

Atti, documenti e riferimenti relativi a Giorgio Giudice.

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1542 ASul senatore Giorgio Giudice ed altri1542

Sul senatore Giorgio Giudice ed altri

1542

Giorgio è senatore della Repubblica di Genova a partire dal 1542.

Giudice di Palermo

DELLA FAMIGLIA

GIUDICE DERIVATA DI GENOVA.

LA famiglia Giudice, che viue hoggi in Palermo, hebbe origine dalla famiglia Vſodemari, la quale non fù puoco chiara ne’tempi antichi in quella Repubblica; percioche nel 1122 Guglielmo Giudice fù vno de’quattro Conſoli, e 1128, e 1129, e nel 1165 Henrico Giudice, e Giouanni Giudice furono due de’ dodici Conſoli, che gouernarono la città di Genoua con Simone Doria, Ottobone degl’Alèri, Guglielmo Cicala, Amico Grifo, Vberto Malucello, Pagano della Volta, Henrico Malona, Guglielmo Buffino, Filippo di Bonifatio, ed Vberto Demecotta; parimente (ſecondo il Caffaro) Guglielmo Giudice con Rubaldo Biſazza anche nobile Genoueſe, e d’autorità tolſero nel 1170 molte ſeditioni ſuſcitate all'ora nella Rep.

La famiglia Biſazza viſſe con ſplendore d’antica nobiltà in Genoua, e concorſe ne’primi uffici, e carichi di quella Rep. ed à guiſa defl’altri Genoueſi paſsò pure indi in Sicilia, hauendoſi ſempre congiunto in parẽtela non ſolo con la famiglia Giudice, mà etiamdio con altre nobili di Genoua.

Mi pare ſouerchio di raccontare gl’uffici, e l’attioni illustri della famiglia Giudice della Liguria, mentre Pantaleone Giuſtiniani, e Pietro Bizzaro ſoura le Hiſtorie di Genoua nè fanno ampia mentione. Dico dunque, che lei fù diſtinta in tre rami, vno de’quali s’aggregò nell'albergo de’Viualdi, e portò per arme una Banda azzurra con tre Gigli d’oro dentro in campo d’oro, queſti, diceſi, eſſere il più antico ramo, che vẽne in Genoua; l’altro ſi congiunſe con la famiglia de’Calui, e tolſe per arme vna Banda d’argento dentro un campo diuiſo, ſotto azzurro, e ſopra roſſo; e l’altro, come ſi diſſe, con la famiglia Vſodemari, il quale fece per arme mezzo ſcudo di ſotto diuiſo in due campi, il deſtro tutto roſſo, ed il ſiniſtro azzurro con vna Banda d’argẽto attrauerſata, il mezzo ſcudo di ſopra tutto d’oro con mezz’Aquila nera coronata. Però s’è lecito preſumere differenza d’origine tra di loro per la diverſità dell’arme, direi, che il primo aggregato a’Viualdi, quale hoggi è eſtinto, differiſca dagl’altri due, mà non già nell’origine i due aggregati a’Calui, ed Vſodemari, quali hoggi ſono in piedi; poiche di quello congiunto a’Calui nè viue in Napoli il Corriero maggiore, e maeſtro generale delle Poſte di Napoli Principe di Cellamare, detto Nicolò Giudice: però di quello congiũto à gl’Vſodemari, nõ ſolo vi è queſto ramo di Palermo, mà anche nè viue in Genoua Battiſta Giudice. E coſa certa, che quella famiglia nõ per cercar nobiltà s’aggregò alle famiglie de’Viualdi, Calui, ed Vſodemari, mẽtre trouaſi tra le cinquanta antiche famiglie, inſieme con le ſuddette tre, alle quali ſi aggregò; bẽſi fù cauſa il nõ hauerſi ritrouato nel 1528 molto numeroſa, nel qual tempo, per chetar le diſſentioni tra la nobiltà vecchia, e nuoua, ſi fè Decreto, che delle nobili reſtaſſero viue ſolamente quelle, che haueſſero ſei caſe aperte, che furono 18, alle quali s’aggregaſſero le altre meno numeroſe cõ ordine della Rep. di eſtinguerſi, mutandoſi ancora, nell’iſteſſo tempo il Magiſtrato con creare il Duce, che duraſſe per due anni. Riferiſce il predetto Vberto Foglietta nel dialogo fra Anſaldo, e Princiuavalle, prouando, che l’eſtintione delle famiglie nel 1528 non fu per mancamento di nobiltà, ed adduce l’hauerſi eſtinta queſta de’Giudici, così anche come Michele Vſodemari de’Giudici, e più delle volte Michele Giudice Vſodemari infino all’ãno 1576, nel quale tempo per i Decreti d’ordine del Sõmo Pontefice, dell’Imperatore, ed anche del Rè Filippo II, s’abolirono dette aggregationi, ripigliando ciaſcheduna famiglia il ſuo primo cognome, e naturale inſegna, laſciando affatto la famiglia con chi s’haueua congiunta. Pertanto aggregãdosi parte di queſto cognome a’Viualdi e parte a’Cauli, de’ quali fu Paolo Battiſsta Caluo de’Giudice, che nel 1565 fù, e morì Duce; ed altri, come fu Battiſta Giudice, figlio di Giorgio, che ſi congiunſe con gl’Vsodemari, caſandoſi con la figlia di Gio:Agoſtino Vsodemari, la qual famiglia è anche chiariſſima, come negl’ãnali, ed antiche Hiſtorie di Genova ſi legge; poiche, oltre d’eſſere delle prime fra le 50 caſe, gl’huomini d’eſſa l’han reſo tale, particolarmẽte del tẽpo de’Guelfi, e Ghibellini fù fatto Generale dell’armata nauale de’Guelfi Lanfranco Vſodemari.

Però tornãdo alla famiglia Giudice aggregata per il detto Battiſta à gl’Vſodemari nel 1528, vogliono, ch’ella deriuaſſe da Diano, d’õde ancora dicono, che deriua il ramo aggregato a’Calui, e detta famiglia eſſere ſtata portata in Genoua dal detto Guglielmo Giudice nel 1120, il quale nel 1122, e 1129 fù vno de’Conſoli, che reggeuano all'hora quella Rep. e l’iſteſſo moſtrò gran valore nel Porto di Meſſina contra i Piſani. Buonhuomo Giudice inſieme con Andrea Cafaro andò Ambaſciatore al Rè d’Aragona per la loro Rep. nel 1230. Guareno Giudice, e Guglielmo Viſconte Ambaſciatori all’Imperator paleologo; e molt’altri ſe nè leggono promoſſi ne’ ſupremi Magiſtrati di Genoua. Mà il predetto Battiſta paſsò in Palermo con due figli, l’uno chiamato Auguſtino, e l’altro Michele; e tornatoſene in Genoua, iui ſi morì: queſti due fratelli hebbero molte liti fra di loro, perloche Michele reſtatoſi in Palermo procreò con Anna Giudice ſua moglie molti figliuoli, cioè, Gio:Battiſta, e Giorgio hoggi Geſuita, Pellegrina, Saluagina, e Leonora. Però Gio.Battiſta primogenito Dottor di legge ſi casò con donna Dorothea, figlia di don Attilio Opezinghi, e di donna Sigſmunda Bologna, con chi procreò don Gioſeffo Sacerdote, Dottor in Theologia, profeſſor di belle lettere, e Poeta, don Ceſare Dottor di legge caſato con donn’Anna della Montagna, il P. Gio:Battiſta de’Chierici minori, don Antonino Dottor di legge, che preſe per moglie donna Roſolea Sortino, che gli hà generato fin adeſſo vna ſola figlia chiamata Dorothea: anche donna Sigiſmunda, donn’Anna, dõna Maria, e dõna Eliſabetta. Don Ceſare hà procreato dõ Battiſta, (ſecondo Pietro Bizzaro ſopra l’Hiſtorie di Genoua) ſi ritroua notato nel Conſiglio maggior de’400 nobili nel 1576; queſti generò Gio:Maria, e Franceſco, da chi nè nacque Gio:Battiſta, che viue nella città di Genoua.

Filadelfo Mugnos,
«Teatro Genologico delle Famiglie
Nobili Titolate Fevdatarie ed Antiche Nobili
del Fidelissimo Regno di Sicilia
Viventi ed Estinte.»
Parte Prima,
Palermo, 1647,
pagg. 394-396.