Data di nascita

𝒸𝒶.1490

Periodo di riferimento

1490-1561

Data della morte

27 settembre 1561
  DGN 13
  Calvi

Cosa si sa

Paolo Battista Giudice Calvi nasce a Genova intorno al 1490 da Giorgio e Primafiore De Fornari. Figlio unico. Esercita la professione di notaio. Sposa Teodorina De Fornari, figlia di Gabriele e Teodorina Giustiniani Garibaldi, figlia di Giovanni. La coppia ha avuto i seguenti figli1:

  • Vincenzo (𝒸𝒶.1562), BNR 495
  • Giorgio (𝒸𝒶.1562), BNR 495 531
  • Battista (𝒸𝒶.1562-1618✟), BNR 495 531
  • Laora (𝒸𝒶.156?), BNR 495
  • Giulietta (𝒸𝒶.156?), 495
  • Geronima (𝒸𝒶.156?), BNR 495
  • Gregorio (𝒸𝒶.1565-1571). 494 531

Il manoscritto 495 495, foglio 378, riporta questo personaggio come appartenente a un sottoramo dei Giudice di Genova albergati presso la famiglia Calvi.

Fa testamento col notaio Gerolamo Roccatagliata il 9 luglio 1561, mentre la moglie lo sigla col notaio Otto Cazero Cicala il 9 ottobre dello stesso anno. Viene eletto Doge di Genova nel 4 gennaio 1561 ma il suo dogato dura solo pochi mesi, ovvero fino al 27 settembre 1561, data della sua morte che avviene nella città natia, a Genova (GE). Il suo corpo viene sepolto nella cappella di famiglia all'interno della basilica della Santissima Annunziata del Vastato.


1 Il manoscritto 531 531 riporta tre figli per Paolo Batta (1520): Gregorio, Vincenzo e Gio Batta. Probabilmente ques'ultimo è il “Battista” del Buonarroti. Tuttavia assegna a Gregorio un figlio, Scipione, che invece altre fonti affermano fosse di Giorgio. Non sappiamo se si tratti di un errore o se entrambi i figli di Paolo Battista abbiano dato lo stesso nome a un figlio.

Il Mugnos afferma che Paolo Battista sia stato Doge nel 1565. Lo stesso anno lo troviamo anche nel Buonarroti. Tuttavia sappiamo per certo, cosa confermata anche dal manoscritto 495, che il dogato di Paolo Battista si estese nel periodo compreso fra il 4 gennaio e il 27 settembre 1561, data della sua morte. Non è chiaro se il Buonarroti abbia fatto riferimento ai dati del Mugnos e che questi si sia sbagliato, oppure se entrambi abbiano attinto a una terza fonte errata. Comunque il manoscritto 521 stabilisce la data del dogato addirittura nel 1559, ovvero due anni prima, a dimostrazione di come le fonti antiche possano essere non attendibili.

Fonti

Giorgio

Paolo Batta

1565. Doge di Genova
P.L.1528 Sun nomine matris
sua moglie Teodorina de Fornari q. Gabrielle
q. Nicolo testo di do in Pantaleo Fazio
1528.10.xmbre in Fol. …, et seq. de pleform…

Antonio Maria Buonarroti,
«Alberi genealogici di diverse famiglie nobili, compilati et accresciuti
con loro prove dal molto reverendo fra’ Antonio Maria Buonaroti,
sacerdote professo del Sagr’Ordine Gerosolimitano in Genova,
distribuita in tre tomi»,
manoscritto cartaceo del 1750,
I-V, segnatura m.r. VIII. 2. 28-30,
Sezione di Conservazione, Biblioteca Civica Berio, Genova.
pag. 80.

Giorgio


Paolo Batta

PL·1513·
ammesso alla Colla del Simone Patro
1532 e 1560·sua Moge Teodorina figa del q Gabrielle q Nicolò de Fornari cago
Gm͠e, 2da1 Teodorina Giusta· Garibalda q Giò q Berndo in node ca Maggiornato la Colla di Simone

Archivio di Stato di Genova,
Fondo Manoscritti,
MS 494, pag. 112.

Giorgio

ꝊꝊ
Paolo Bat͠t͠a

notaro e poi Doge dell’1561· sua moglie Teodorina, figlia di Gabriele De Fornari q Nicolò.

ꝊꝊ Detto Paolo Bat͠t͠a in S.L.1543. 1545. suo Testo in Gerolamo Roccatagliata 1561·9·Luglio· Testo di da Teodorina sua moglie in Otto Cazero Cicala 1561·9·8b͠r͠e, altro in Pantaleo Lomellino De Fazio 1528·10·Xb͠r͠e, nomina Pelegrina sua sorella, e Margarita sua madre.

Archivio di Stato di Genova,
Fondo Manoscritti,
MS 495, ff. 378-379.

Nel manoscritto 521 troviamo le seguenti annotazioni2:

Tomaso
Geronimo
Paolo
Gabriel
Paolo B.ta

 
 
furono Cons.ri Mercanti Nigri
 
 

Archivio di Stato di Genova,
Fondo Manoscritti,
MS 521, pag. 1521.

𝒟ॱ1500. In uno Cons.o sono nom.ti 𝓅 Mercatores Nigri

Thomas
Hier.s

fr͠es

Paulus Bap͠ta
Gabriel

De Judicibus

Paulus

 

Archivio di Stato di Genova,
Fondo Manoscritti,
MS 521, pag. 1524.

𝒟ॱ1520. Paolo Bat͠ta fù Anziano ex d.o3
𝒟ॱ1526. Paolo Bat͠ta fù Anziano ex d.o3
𝒟ॱ1528. Paolo Bat͠ta fù Anziano ex d.o3
𝒟ॱ1532. Paolo Bat͠ta fù de Amb.ri mandati da d.a Rep: a Bologna à Carlo U.o Imp.re
𝒟ॱ1542. Paolo Bat͠ta Sud.o fù de Ill.mi Gov.ri
𝒟ॱ1554. Paolo B.a Sud.o fù de Ill.mi Procuratori
𝒟ॱ1559. Paolo B.a Sud.o fù Duce di Genova4

Archivio di Stato di Genova,
Fondo Manoscritti,
MS 521, pagg. 1520-1521.

Il manoscritto 521 521 riporta una lista di appartenenti alla famiglia Giudice iscritti all'albergo dei Calvi.

𝒟ॱ1528. furono ascritti in fam.a Calva

Gabriel
Julianus
Sebastianus
Simon q. Pauli

Judex

Paulus Bap͠tista
Jo: Andreas
Nicolaus q. Pauli
Marcus Ant.s q. Nicolai

Scipio q. Giorgij q. Pauli B.ta
 

Nic.i q. Marcus Ant.ij q. Nicolai
Bap͠ta q. Pauli Bap͠ta

Archivio di Stato di Genova,
Fondo Manoscritti,
MS 521, pag. 1521.

Non è detto che l'iscrizione sia avvenuta per tutti questi personaggi proprio nel 1528. Alcuni probabilmente in quella data ancora non erano nati, come Battista, uno dei figli di Paolo Battista Giudice Calvi. Probabilmente la data va considerata come “a partire da”.

1520
Paulus Bapt͠a

Gregorius { Scipio

Vincentius

Io:Bapt͠a

Archivio di Stato di Genova,
Fondo Manoscritti,
MS 531, f. A e Br.


1 L'abbreviazione “2da” potrebbe indicare l'avverbio “q(uae)da(m)”, usato qui per sottolineare e precisare il nome seguente con il significato di propriamente [detta], oppure potrebbe essere uno dei modi di abbreviare “q(uondam)” usato in questo caso solo per i nomi femminili, in alternativa alla “q” minuscola puntata usata solo per i nomi maschili. [Nota di Giovanna Maria Caporaloni]
2 I termini mercatores nigri o mercanti nigri indicano la parte guelfa.
3 Ovvero lib: Botti
4 Questa data è chiaramente sbagliata essendo stato Paolo Battista doge dal 4 gennaio al 27 settembre 1561.

Colonna di Simone

In S.L.1660. fù ammesso per la mettà alla Colonna di Simone Giudice Calvi il Paolo Bat͠t͠a ↋a lui Giudice come unico figlio, et erede di do Giorgio.

In detto S.L.1562. attesa la morte di detto Paolo Bat͠t͠a ↋a, e li furono ammessi alla mettà di detta Colonna, Battista, Sp. Vincenzo, e Giorgio suoi figlij legittimi, e naturali.

In detto S.L.1574. attesa la morte senza figli del sopradetto Sp. Vincenzo fà ammesso in totum alla detta mettà come da mandato in atti di Otto Cicala Cazero 1575·21·Febraro et eseguito li 28 do in Cartulario 1574.

In S.L.1618. attesa la morte del sudo Bat͠t͠a Giudice q Paolo Bat͠t͠a senza figli come per testimoni in atti di Paolo Bat͠t͠a noceto li 10·, e 28·maggio 1618· furono ammessi in totum alla percezione de proventi di detta Colonna Gio Bat͠t͠a Giudice q Nicolò, e Nicolò Giudice q Marc’Antonio come da mandato in atti di do notaro noceto et eseguito li 30·maggio suddetto anno 1618·, e ciò come unici superstiti della discendenza mascolina di Giorgio, Tomaso, Giuliano, e Paolo Giudici chiamati del sudo Simone colonnante.

Archivio di Stato di Genova,
Fondo Manoscritti,
MS 495, f. 380.

Colonna di Simone

In S.L.1660. fù ammesso per la mettà alla Colonna di Simone Giudice Calvi il Paolo Bat͠t͠a ↋a lui Giudice come unico figlio, et erede di do Giorgio.

In detto S.L.1562. attesa la morte di detto Paolo Bat͠t͠a ↋a, e li furono ammessi alla mettà di detta Colonna, Battista, Sp. Vincenzo, e Giorgio suoi figlij legittimi, e naturali.

In detto S.L.1574. attesa la morte senza figli del sopradetto Sp. Vincenzo fà ammesso in totum alla detta mettà come da mandato in atti di Otto Cicala Cazero 1575·21·Febraro et eseguito li 28 do in Cartulario 1574.

In S.L.1618. attesa la morte del sudo Bat͠t͠a Giudice q Paolo Bat͠t͠a senza figli come per testimoni in atti di Paolo Bat͠t͠a noceto li 10·, e 28·maggio 1618· furono ammessi in totum alla percezione de proventi di detta Colonna Gio Bat͠t͠a Giudice q Nicolò, e Nicolò Giudice q Marc’Antonio come da mandato in atti di do notaro noceto et eseguito li 30·maggio suddetto anno 1618·, e ciò come unici superstiti della discendenza mascolina di Giorgio, Tomaso, Giuliano, e Paolo Giudici chiamati del sudo Simone colonnante.

Archivio di Stato di Genova,
Fondo Manoscritti,
MS 495, f. 380.

Ritratto

Il ritratto di Paolo Battista Judice Calvi è compreso tra quelli che illustrano le fattezze dei dogi che si sono avvicendati ogni due anni a partire dal 1528, a seguito della riforma istituzionale voluta da Andrea Doria, e conservati in una galleria del palazzo ducale di Genova. Paolo Battista è ritratto con in capo la corona ducale di foggia italiana (sette fioroni visibili), con la cappa di velluto porpora e non con quella di ermellino, a significare che egli è morto prima di aprire il secondo anno di dogato.

Paolo Battista Giudice Calvi
Paolo Battista Giudice Calvi

Purtroppo nel ritratto non appaiono le insegne della famiglia de Judicibus, ma è già molto che il cognome dipinto in lettere d'oro sul lato alto del ritratto, sia quello originale in latino e al singolare, dato che a Genova nel 1961 la famiglia de' Giudici risultava ancora inglobata negli alberghi dei Doria, dei Pinelli e dei Lomellino. Poiché la serie dei ritratti si chiude con gli ultimi dogi della repubblica nei primi anni del XIX sec. e la mano che ha dipinto la serie sembra esser la stessa per tutti, appare chiaro che nel XIX sec. era comunque documentata la vera origine familiare del doge.

[N.d.A.] Questi ritratti sono stati esposti alla mostra El siglo de los genoveses aperta nel palazzo ducale nell'inverno 1999-2000.

Stemma

Paolo Battista Giudice Calvi
Paolo Battista Giudice Calvi

Nota: lo stemma non è quello dei Giudici, bensì quello dei Calvi presso i quali Paolo Battista era stato “albergato”.

Doges de la République de Gênes