Data di nascita

?

Periodo di riferimento

1488-1548

Data della morte

1548/51
  Molfetta/Troia
  DMT 6

Cosa si sa

Galieno de Judicibus nasce a Molfetta (BA) da Giovanni e Mariella Amerusio. Primo di cinque figli: Galieno, Graziano, Gualterio, Andriano (o Adriano) ed Elisabetta. Non conosciamo il nome della moglie. La coppia ha avuto i seguenti figli:

  • Giovanni de Judicibus (❀14??-𝓅.1533✟),
  • Marc’Antonio de Judicibus (❀1503-𝒶.1567✟),
  • Elisabetta de Judicibus (❀15??-𝓅.1564✟),
  • Virgilia de Judicibus (❀15??-15??✟).

Fa testamento il 18 gennaio 1542. Muore fra il 1548 e il 1551.

Pasquale Minervini,
«La Chiesa di Sant’Andrea in Molfetta»,
Mezzina, 1996, Molfetta
pagg. 24 e segg.

La vita

Galieno fa parte della 5a generazione di questa famiglia a Molfetta, se contiamo da Vincenzo de Marino. Nasce nell'abitazione di famiglia, al civico 2 di via Morte, proprio accanto alle rovine della chiesetta di Sant’Andrea. Sul portone della casa, lo stemma gentilizio della famiglia.

Galieno, probabilmente il maggiore dei fratelli, compare assieme allo zio Bilasello in una proposta di nomina a un beneficio, fatta il 29 maggio 1488, a favore del fratello diacono Graziano, come appare dalla «Presentatio fatta per Magistrum Bilasello de Judicibus et Galienum eius nepotem Iacono Gratiano de Judicibus». …[omissis]… L'8 novembre 1490, gli stessi «Maestro Bilasello cirugico di Nicola Vincenzo» e «Galieno di Mastro Giovanni cirugico» insieme con «D. Goffredo di Pascarello Patruno et Angelillo di Notar Giovanni Patrono, come eredi del quondam Simone de Baro presentano il Iacono Gualterio di Mastro Giovanni cirugico ad un Iuspatronato che vacò, per morte di D. Valentino Patrono sopra il Chiuso a S. Alessio et il Chiuso alle Pezze di mare»

Pasquale Minervini,
«La Chiesa di Sant’Andrea in Molfetta»,
Mezzina, 1996, Molfetta
pag. 25

Galieno è un medico “cirugico”, ovvero chirurgo, rinomato e di ottima reputazione, al punto da essere chiamato a curare nobili di alto lignaggio.

Nel 1502, Magistro Galieno, già «Artis et Medicinae Doctor» si trova ad aver curato e medicato una «magna fractura capitis» a certo Giovanni di Angelello Marangoni. Egli, infatti, «gentilhuomo d'una delle famiglie ancora venute di fuori» — scrive il Marinelli — fu «medico famosissimo, s'adoprava nella fisica et chirurgia attissimamente, era chiamato da molti Principi nel governo della lor vita, fu per le sue rarissime esperienze gratissimo al Principe di Bisignano».

Ibidem,
pagg. 25-26

Oltre a essere un professionista stimato e apprezzato, Galieno è attivo anche sul piano sociale e politico, tanto da essere eletto prima sindaco, poi ordinato della città di Molfetta.

Sposato da lunga data con Margarita di Bisanzio Passari (un figlio, Giovanni, fu Giudice annale della città nel 1508), egli fu anche Sindaco nel 1511 e ordinato della città nel 1522.

Ibidem,
pag. 26

Quando il fratello Graziano muore, a Galieno va la casa di famiglia, come da testamento. A lui, infatti, risulta accatastato un edificio con riferimento catastale al foglio 59, pag. 5 tav. 26, gr. 5, e un'altra proprietà al foglio 42. Probabilmente una delle due proprietà è il palazzo Tottola al civico 2 di via Morte a Molfetta.

Infine egli (Graziano) lasciò …[omissis]… al fratello Galieno la «portionem sibi tangentem in domo patema vel materna ubi habitat Galienus ipse» (la casa cioè in via Morte); …[omissis]…

Ibidem,
pag. 32

Nel 1542, Galieno si ammala e fa testamento.

Il 18 gennaio 1542, Galieno, già vedovo e infermo, fece testamento in favore dei suoi due figli maschi: il più volte ricordato Giovanni e Marco Antonio.

«In quasdam domos ipsius domini Galieni phisici sitas et positas in strata vel vicinia furni s.ti Andreae iuxta domum heredis Bernardini de Missina iuxta domum heredis Ioannis Marie Moscati iuxta domum heredis Francisci de Santore in strata S.ti Andree iuxta dictam stratam publicam furni ita dicto de S.to Andrea ut supra, iuxta alios confines», convennero il not. Lorenzo de Ioanne e Micchus de Angileis di Molfetta «Regius per provintias terre Bari Iudex» e i testimoni: dominus Bernardinus de Coletta, dominus Paulus de Quino, Clericus Angelus de Micchello, Ioannes Mattheus de Antonii Herriculi Passaris, Franciscus de Bove, Ioannes Alexis de Bottunis, Ioannes Antonius Iacobi de Boctunis, Franciscus Ioannis Andreule fratris Angeli, Aurelius de Angileis, Franciscus quondam Bernardini Monni et Magister Ferdinandus quondam magistri Iosephi barbitonsor».

Tutti costoro presenziarono al testamento che Galieno fece «intus salectam ipsius domorum que fuit quondam Birone de Schirico in letto ipsum Magnificum Galienum in letto iuxta domum suam que fuit de lo Caputo».

Ibidem,
pagg. 35-36

Benché malato, Galieno riceve nel 1544, assieme al fratello Gualterio, la concessione a costruire la Cappella della Visitazione nella chiesetta di Sant’Andrea, come era stato disposto dal testamento del fratello Graziano. In tale circostanza viene anche concesso il patronato della chiesa stessa che, da tempo in rovina, aveva la necessità di essere restaurata.

Probabilmente ritardato dalla saltuaria presenza a Molfetta del vescovo Giacomo Ponzetti, impegnato al servizio della Sede Apostolica, tale assenso fu dato dallo stesso presule a Galieno e don Gualterio de Iudicibus, durante una delle sue rare presenze nella diocesi, il 13 novembre 1544.

Con la sua lettera, data dalla residenza vescovile della chiesa di S. Maria dei Martiri e redatta dal not. Aurelio Pepe, mons. Ponzetti insieme alla concessione di costruire la cappella della Visitazione nella «diruta ecclesia sive Cappella S.ti Andreae», confermò nel beneficio della stessa l'Arciprete Gualterio e concesse allo stesso, al fratello Galieno e ai loro eredi il giuspatronato «in perpetuum» sulla chiesa «pleno hire restaurandam a fundamentis» sull’antica, il cui vocabulo approvò che non fosse «dimisso».

Inoltre concesse anche che la «construendam et fundandam Ecclesiam» fosse «dedicanda et nominanda etiam Ecclesia Sanctae Mariae Visitationis», la cui festa «ibidem sollemniter celebretur» così corne «voluit et mandavit testator» e nominò infine «primus rector» della detta chiesa lo stesso Don Gualterio.

Ibidem,
pagg. 37, 39

Con bolla del 13 novembre del 1544 il Vescovo Giacomo Ponzetti concede a Don Gualterio e Galieno de Iudicibus il patronato della chiesa di Sant’Andrea, al fine di esaudire, il voto testamentario, fatto dal padre Graziano de Judicibus che dimorando nella città di Conversano con la moglie incinta fu colpito da infermità e prossimo a morire fece testamento il 16 Febbraio 1527 di edificare nella città di Molfetta una cappella sotto il titolo della Visitazione per esservi li seppellito.

Gli eredi di Don Gualterio e di Galieno Judicibus, fecero transitare i resti del corpo mortale di Graziano de Judicibus dalla città di Conversano al sepolcro costuito nella chiesa di sant’Andrea, dopo aver anche fatto costuire una cisterna per l’acqua.

Sito della Confraternita di S.Antonio
della chiesa di S. Andrea in Molfetta
http://www.confraternitasantantoniomolfetta.it

Sebbene avesse fatto testamento ben sei anni prima, pensando di essere in punto di morte, Galieno muore solo dopo il 1548, sopravvivendo anche al figlio Giovanni, morto lo stesso anno del suddetto testamento.

Mentre Galieno visse per, oltre il 1548, suo figlio Giovanni, invece, morì nello stesso anno 1542, lasciando la moglie Lisa de Schirico con le figliole e il piccolo Camillo (n. il 9-3-1533) di cui si prese cura lo stesso Galieno.

Ibidem,
pag. 36

Lista degli atti ritrovati

Ricevente un beneficio

In un atto del notaio Gaspare Di Morra del 19 giugno 1488 è scritto:

Presentatio facta per Magistrum Bilasello de Iudicibus, et Galienum eius nepotem Iacono Gratiano de Judicibus.

Atti notar Gaspare de Morra,
fol. 74

Citato in un atto notarile

In un atto del notaio Gaspare Di Morra del 9 luglio 1497 è scritto:

Pro Galieno de Judicibus a Marella eis madre relicta pro magistri Johannes de Judicibus. In contracta Robertis o di Girberti soror Galieni …[omissis]… Julio Appassito.

Atti notar Gaspare de Morra,
fol. 25

Citato in un atto notarile

In un atto del notaio Angelo Appassito del 1500 è scritto:

…[omissis]… a Geon. Pro nobili viro Galieno de Judicibus de Melfi …[omissis]…

Atti notar Angelo Appassito,
fol. 36

Ordinato della città di Molfetta

In un atto del notaio Gaspare Di Morra del 27 settembre 1500 è scritto:

Galieno de Judicibus fu ordinato dalla città …[omissis]…

Atti notar Gaspare de Morra,
fol. 251

Citato in un atto notarile

In un atto del notaio Angelo Appassito del 21 febbraio 1501 è scritto:

Pro nobili viro Galieno de Judicibus de Melfo a magnifico viro pro Gratiano de Judicibus eis fratre de Melfo. fol. 513 atto a 23 mayo pro nobile et egregio viro Galieno de Judicibus de melfo a Mariella eos matre favores Cicci Ainensis de Melfo.

Atti notar Angelo Appassito,
fol. 28

Citato in un atto notarile

In un atto del notaio Cicci Ainense di Melfo del 5 marzo 1501 è scritto:

Pro nobili viro Magistro Galieno de Judicibus de Melfo contro Johannes Angelilli Maponi de Melfo. Donec nobiliviro Magistro Galieno de Judicibus de Melfo ibidem pautier Descatos quisdem de Cardanis as (…[omissis]…) pro cura et opera medicinalii di li sart ferita pe (…[omissis]…) presso Magistrum Galienus in magno fractur capiti ippis.

Atti notar Cicci Ainensis de Melfo,
fol. 32

Citato in un atto notarile

In un atto del notaio Angelo Appassito del 23 maggio 1501 è scritto:

Pro nobilis et egregio viro Galieno de Judicibus de Melfo a Mariella eis matre favores.

Atti notar Angelo Appassito,
fol. 53

Datore di un beneficio

In un atto del notaio Angelo Appassito del 10 gennaio 1502 è scritto:

Pro nobili egregio viro Galieno de Judicibus de Melfo. Fare …[omissis]… nobili egregio viro magistro Galieno de Judicibus de Melfo.

Atti notar Angelo Appassito,
fol. 13

Sindaco della città di Molfetta

Nel 1511 è sindaco di Molfetta.

Galieno fù Sindico nel 1511. Not. Giovanni de Monna in d.o Anno fol. 147 a t.o.

Atti notar Giovanni di Morra,
fol. 147

La concessione vescovile

(Copia) Concessione vescovile di Giacomo Ponzetti
a D. Gualterio e Galieno de Iudicibus
della chiesa di S. Andrea per
la costruzione della cappella della Visitazione,
data il 13 novembre 1544.

(Copia) Concessione vescovile di Giacomo Ponzetti
a D. Gualterio e Galieno de Iudicibus
della chiesa di S. Andrea per
la costruzione della cappella della Visitazione,
data il 13 novembre 1544.

[f. 52r] Iacobus de ponzettis neapoli Dei et Apostolice Sedis gratia Epi¬scopus Melfiten. dilectis filiis Archipresbitero Gualterio de Judicibus, et Galieno de Judicibus melfittensibus fratribus utrinque coniunctis et coheredibus ex testamento Institutis seu substitutis quondam Gratiani de Judicibus olim U.I.D.ris et laici Melfitte et quondam fratris vestri vitae ac mo-rum probitas aliaque laudabilia virtutum merita quibus non solum fide digno testimonio commendamini sed etiam ab experto nobis ac etiam Intrascripte Ecclesiae sive Cappellae S.ti Andreae restauratio a fundamentis quam polliciti estis non inducunt ut vobis reddamur ad gratiam seu Concessionem huiusmodi liberales et promptiores, cum Itaque sicut accepimus praefatus quondam Gratianus Vester frater utrinque coniunctus in ultimis constitutus in suo ultimo quod condidit testamento mandaverit quod sive Antonica sua filia instituta in certa dote decessisset sive liberis, vel innupta aut maritata et dotata qua reliqua bona omnia eiusdem testatoris devenirent in dotem ad aliquam Cappellam sive Ecclesiam construendam per vos uti coheredes eiusdem Vestri fratris et Ius patronatus sive praesentatio vel elettio dictorum bonorum et dotis Cappellae et ipsius Ecclesiae pleno Iure in quocumque Casu vacationis presentare per decessum sive mortem Rectoris seu Cappellani spettaret ad vos et vestros heredes et successores in perpetuum:

Prossimamente…

Et cum sit demortua sicut Domino: placuit ditta Antonica et factus Casus legatus per testatorem et id prosequi Conamini et nobis supplicatis, propterea dittam Ecclesiam sive Cappellam S.ti Andreae sitam et positam intus Civitatem Melfitti in platea publica iuxta domum Bernardini Amerusii, iuxta domum Ioannellis Gabrielis Ioannis Albi, iuxta plateam publicam et iuxta aliam stratam et viam publicam et alios Confines, si sunt veriores vobis concederemus et cum alioque nostra Concessio attendentes quod redundat in utilitatem et augmentum Ecclesiae et Cultus Divini et Christi fidelium denotum affectum tanto magis quod dicta Ecclesia ab olim pro certa parte reperitur collapsa et reliqua quae superest minatur ruinam etiam nullos habeat fructus sive reditus unde possit restaurara, et non magis advocant nostra ecclesia Cathedralis et venerabilis Ecclesiae s.tae Mariae de martiribus extra moenia dictae Civitatis in quibus nostrani residendiam facimus in presenti. Qua propter vestris precibus etiam Inclinati ex causis predittis iustiis et rationabilibus et alias que nos Inducunt dittam [f. 52v] Ecclesiam sive Cappellam S.ti Andreae existentem de mensa seu in bonis et de bonis nostre predittae Ecclesie Melphitte. et ad nos pleno iure spectantem et pertinentem vobis praefatis Gualterio et Domino Galieno fratribus et coheredibus antedictis damus et concedimus pleno Iure restaurandam a fundamentis et dotandam dictis bonis que fuerunt quondam Domini Gratiani per nos declarandis et in Iuspatronatus vestrum ac vestrorum heredum in perpetuum reducendam habendam tenendam et possidendam cum dicta dote dictorum bonorum et cum quibuscumque iuribus et pertinentiis ad dictam Ecclesiam seu Cappellam S.ti Andreae quomodolibet spectantibus et pertinentibus. Quae quidem bona quae nunc reperiuntur de ditta hereditate sunt Infrascripta videlicet.

Prossimamente…

In primis quedam macla olivarum parietibus circundata que fuit quondam Erricoli passari sita foris in pertinentiis Civitatis Iuvenatii in loco petiarum de vantia iuxta olivas heredum quondam Ioannis de Iudicibus iuxta maclam Io: Andreae de Iudice iuxta maclam Manilii Rufuli pro uxore iuxta olivas predicti archipresbiteri Gualterii viam publicam et alios confines. Item quedam alia macla parietibus circundata sita foris in pertinentiis civitatis Melfitte in loco S.tae Luciae iuxta ecclesia S.a Lucie iuxta olivas Notarii Laurentii de Joanne iuxta maclam pascharellae relictae quondam Nicolai gripti iuxta clusum dictum de la maraglia pro beneficio seu reparatione S.ti Ieronimi ad presens possessum per Consalvum de cango pro Uxore iuxta olivas praefati Galieni viam publicam et alios confines quae macla ut supraditta cum quadam piscina ibidem contigua. Item Clusus unus olivarum situs in dictis pertinentiis Melfitti parietibus circundatus in loco ubi vulgariter dicitur lama martina iuxta maclam Mauri de lo pulo iuxta olivas D. Ieronimi azzariti pro Ecclesia iuxta olivas francisci de nanoya et alios confines.

Prossimamente…

Item quaedam domus cum coquina sita intus Melphittam in vicinia maiori iuxta domum nobilis Galantis de Gadaleta iuxta domum pascharelli de tatulo, iuxta litus maris et alios confines et dictam viam publicam. Item medietas domus sita intus Melphittam in vicinia mentae iuxta alteram medietatem heredum quondam Ioannis de iudicibus iuxta domum heredum quondam petrelli de quino viam publicam et alios confines. Item quaedam alia domus diruta sita in dicta vicinia mentae iuxta dictam medietatem domus preditte iuxta domus Iacobi passari iuxta moenia dictae Civitatis Melfitti dictam viam publicam et alios confines. Item [f. 33r] medietas loci unius trappeti diruti sita in suburbio dictae Civitatis iuxta alteram medietatem heredum quondam Antonelli de lupis iuxta trappetum dirutum heredum quondam Pauli et Remigij de Ioanne iuxta cocublinam D. Ioannis Pauli de farello viam publicam et alios confines cum onere septies Celebrandi in ebdomada missas cum sic ipse testator mandaverit in dicto suo testamento addentes etiam ut in omnibus ipsius testatoris voluntas observetur que a Canonibus maxime observara mandatur ut Christi fideles facilius inducantur ad Construendam et fundandam Ecclesiam, quod quamvis ipsa Ecclesia diruta fuerit eamdiu dedicata sub vocabulo Santi Andreae Apostoli concedimus quod etiam isto vocabulo non dimisso sit dedicanda et nominanda etiam Ecclesia Sante Mariae visitational, et dictum festum ibidem sollemniter celebretur qua sic dictus testator voluit et mandavit, declarantes edam quod primus rector dictae Ecclesiae sit et esse debeat predittus Dominus Gualterius de iudicibus Archipresbiter qui predictum testatorem ex tunc prout ex nunc et contra in Casu supraditto quo fundara deberet Cappella vel Ecclesia ab eo et ab heredibus et successoribus esset presentatus vel institutus, quam conditionem vel modum sive sit contra extra vel preter iuris dispositionem, cum fuerit apposita in limine fundationis quo Casu apponi possunt per fundatores illam ap-probamus authorizamus et nostrum consensum interponimus iuxta illius formam et quamvis Ecclesia adhuc non sit deducta in esse illius administrationem in temporalibus et spiritualibus commissam esse declaramus ipsi domino Gualterio illius Rectori praeferti cum sit vocandum in reedificatione Ecclesiae et in coltivatione dictorum bonorum dotalium et nihil ominus quod Rector et beneficiatus dictae Ecclesiae et bonorum predittorum fuerint Rector et beneficiatus nullatenus intelligatur exemptus a nostra et nostrorum success.

Prossimamente…

Jurisditione in quorum omnium fidem et testimonium has presentes litteras fieri fecimus munitas nostra propria manu et pontificalas sigilli quo utimur fecimus datas in aedibus Ecclesiae S.tae Mariae de martiribus extra menia dictae Civitatis Melfitti die Iovis xiij mensis 9mbris Inditione 3a millesimo quincentesimo quadragesimo quarto pontificatus nostri Santissimi in Christo Patris et Domini nostri Domini Pauli Divina providentia Papae 3.i anno X° 1, praesulatus nostri anno. Iacobus ponzettus episcopus Melphiten. [f. 53v] Aurelius Piper Notarius et attuarius de mandato scripsit pendet sigillum ligneum in Cera Rubea

Prossimamente…

Extracta est presens copia a suo originali processu Cappellania S. Andreae sistente in Archivio epicopalis curie et in fidem ego (Dominus) Leonardus Antonius Domitru Apostolicus Notaius feci et signavi

Prossimamente…

(segno del Not.)
DL
AD

(segno del notaio)
DL
AD

Pasquale Minervini,
«La Chiesa di Sant’Andrea in Molfetta»,
Mezzina, 1996, Molfetta
pagg. 162-165.

Traduzione di Dario de Judicibus


1 È da notare che l'indizione è espressa secondo l'uso di Molfetta, l'anno invece corrisponde al papato di Paolo III (Alessandro Farnese), eletto appunto nel 1534. In effetti l'indizione terza corrisponderebbe all'anno 1545 dal che viene da pensare che venga usata l'indizione greca che dura dal 1º settembre, capodanno, sino 31 agosto successivo compresi.