Araldica

Questa sezione è dedicata agli stemmi di questo ramo della famiglia, inclusi, quando noti, quelli di specifici personaggi.

 

Stemmi familiari

Contenuti della sezione

Stemmi familiari, con scudo, ornamenti e blasonatura.

Clicca qui a sinistrasopra sulle singole voci per vederne il contenuto.
1Judicibus (de)Molfetta, Monopoli
2de Judicibus/GiudiceMolfetta, Castelgaragnone, Terlizzi
3Giudice (del)Terlizzi, Giovinazzo, Cellamare
4de IudicibusTroia, Molfetta

Judicibus (de)

Molfetta, Monopoli

Edgardo Noya, nel suo “Blasonario Generale di Terra di Bari”, Forni Ed. Bologna 1912, scrive:

Judicibus (de) - Nobiltà cittadina di Molfetta e Monopoli.

Stemma dei <em>de Judicibus</em> di Molfetta e Monopoli
Stemma dei de Judicibus di Molfetta e Monopoli

Inquartato di rosso e di nero,
alla croce patente martellata d'argento,
attraversante il tutto

Si tratta di un'insegna identica a quella dei Del Giudice di Amalfi e Napoli, a meno della croce che è qui è patente; questa piccola modifica indica che i de Judicibus di Molfetta si ritenevano il ramo pugliese dei Del Giudice di Amalfi. La blasonatura è pessima, perché la specifica “martellata” non esiste in araldica per le croci. Il termine corretto è “scanalata” o al più “spinata”. Un antico sigillo molfettese, certamente appartenuto ai de Judicibus della seconda metà del secolo scorso, ed ora in possesso dell'avvocato Giuseppe de Judicibus di Eugenio, mostra questa insegna con la croce patente spinata, proprio come quella dei Del Giudice di Amalfi.

Sappiamo oggi che i de Judicibus di Molfetta non hanno niente a che vedere con i Del Giudice amalfitani e sono invece uno dei tanti rami dei de' Giudici liguri (dal ceppo di Ventimiglia). Si tratta di un errore genealogico commesso nel XVIII sec., come spiegato nella sezione “Molfetta e Amalfi”. Non vi è alcun dubbio d'altra parte che la suddetta insegna e il motto "Juste et pie" che l'accompagna, anch'esso di chiara derivazione dei Del Giudice d'Amalfi, non siano genealogicamente attribuibili ai de Judicibus di Molfetta.

de Judicibus/Giudice

Molfetta, Castelgaragnone, Terlizzi

Angelo Scorza nella sua "Enciclopedia Araldica", scrive:

DE JUDICIBUS - (nobiltà di Molfetta), vedi GIUDICE
GIUDICE - (Liguria), nobili di Genova, Napoli e Palermo,
detta anche famiglia Jodice a Napoli.

Feudi: Castelgaragnone, Terlizzi e Castelnuovo
Titoli: Marchesi di Alfedena, Duchi di Giovinazzo e Principi di Cellamare e Villa

Angelo Scorza
«Enciclopedia Araldica»
Editore Tolozzi, Genova,
fasc. 98-99, pag. 61

Giudice (del)

Terlizzi, Giovinazzo, Cellamare

Edgardo Noya riporta nel suo “Blasonario Generale di Terra di Bari” le blasonature per le famiglie Del Giudice di Napoli, sia quella diretta discendente dei de Judicibus liguri, sia quella nata dall'unione con i Caracciolo. Le riportiamo qui in quanto il Noya considera queste famiglie anche famiglie nobili della Puglia.

Stemma dei <em>Del Giudice</em> di Terlizzi, Giovinazzo e Cellamare
Stemma dei Del Giudice di Terlizzi, Giovinazzo e Cellamare

GIUDICE (del) — Signori di Terlizzi, Duchi di Giovinazzo, Principi di Cellamare.
Arma: Interzato in banda: nel 1 di rosso, nel 2 d'argento, nel 3 d'azzurro.

Stemma dei <em>Del Giudice-Caracciolo</em> di Terlizzi, Giovinazzo e Cellamare
Stemma dei Del Giudice-Caracciolo di Terlizzi, Giovinazzo e Cellamare

GIUDICE - CARACCIOLO — Erede della precedente nei titoli predetti. Arma: Inquartato di Caracciolo Rossi e di Caracciolo Pisquizi. Sul tutto di Del Giudice c. s.

Edgardo Noya di Bitetto, «Blasonario Generale di Terra di Bari» 1981, ristampa anastatica 1912, Arnaldo Forni Editore

de Iudicibus

Troia, Molfetta

Pasquale Minervini, nel suo “La Chiesa di Sant’Andrea in Molfetta” attribuisce ai de Iudicibus di Molfetta uno stemma completamente diverso da quelli visti finora. Questo stemma si trova sia sul portone di un edificio appartenuto alla famiglia Tattoli al civico 2 di via Morte, dove abitò Galieno de Iudicibus, uno dei due fratelli che restaurò e arricchì la Chiesa di Sant’Andrea a Molfetta, sia su una campana della suddetta chiesa, commissionata nel 333 da un certo Marc’Antonio de Iudicibus e realizzata da Giovanni Battista de Fiella1.

Stemma dei de Iudicibus sul portone di via Morte a Molfetta
Stemma dei de Iudicibus
sul portone di via Morte a Molfetta
Stemma dei de Iudicibus sulla campana della chiesa di Sant’Andrea
Stemma dei de Iudicibus
sulla campana della chiesa di Sant’Andrea

Dato che gli stemmi in questione sono uno scolpito nella pietra, l'altro inciso sul bronzo, non siamo in grado di conoscere gli smalti e i metalli dell'emblema in questione e quindi anche la blasonatura va presa cum grano salis. Se, ad esempio, il campo fosse d'argento, la croce azzurra e i carichi al naturale, potremmo descriverlo come segue:

Stemma dei <em>de Iudicibus</em> di Troia e Molfetta
Stemma dei de Iudicibus di Troia e Molfetta

D'argento, alla croce di Sant'Andrea d'azzurro,
accompagnata nel capo da una gazza al naturale
con un giglio d'oro nel becco,
e nella punta da una rosa al naturale.

I membri di questa famiglia sono riportati nel sito con l'etichetta:

  DTM n

1 Il mastro Giovanni Battista de Fiella è originario di Monopoli ma risiede a Bitonto dove, nel 1552 acquista dei locali per installarci la sua fonderia. Quella di Sant'Andrea è una delle prime campane che forgiò. Poi nel 1559 fece la campana della cappella di Sant'Orsola e un'altra per la chiesa dei Frati Minori Conventuali dedicata a San Francesco. Nel 1562 forgia la nuova campana per chiesa di Santa Maria Maggiore a Barletta.

G. Bellefemine,
«La Basilica di S. Maria degli Amalfitani in Monopoli»,
Fasano, Schena ed. 1982, pag.73

A. Castellano,
«Giovan Battista Fiella ed una fonderia di campane a Bitonto nel sec. XVI»,
(Bitonto, notizie 1552-1567)
in «Botontum»,
a. IV (1972, n.1, pagg. 38-44, pag.39)