Data di nascita

?

Periodo di riferimento

1307-1324

Data della morte

?

Cosa si sa

Venditio ad proprium
1307 giugno 20, [Macco]

[Maffeo] fu Alberto de Judicibus di Como vende a frate Bertramo fu Pietro di Pozzaglio di Ponte, agente a nome delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua di Tirano, la metà indivisa di vari terreni con soprastante "manxione" a Tirano, in località Cavaione, "ad Plazum" ed a Cavaione di sopra, per il prezzo di 45 lire di imperiali e con l'obbligo di consegnare annualmente, quale onoranza, due pernici alpine o una libbra di formaggio.

(ST) Ferrabove Pusterla di Frugerio, rogato
(ST) Frugerio Pusterla fu [Bertramo], scrivente

Atto singolo membr. #399, mm 685x364
Segnatura antica: AMT SS - Classificazione: 1 - Segnatura: perg. 399
Archivio storico del Santuario della Beata Vergine di Tirano
Sezione membranacea (Sezione)


Venditio ad proprium
1307 giugno 20, [Macco]
presso la "cassina" di Rizzo del Cantono di Como

Maffeo fu Alberto de Iudicibus di Como vende a frate Bertrameo fu Guido de Pozalio di Ponte, confratello agente a nome delle chiese di San Romedio e Santa Perpetua di Tirano, la metà indivisa di alcune terre con soprastanti edifici a Tirano in monte di Cavaione (un campo a Cavaione, un prato al Piazzo ed uno a Cavaione di sopra) per il prezzo di 45 lire nuove di imperiali.

(ST) Gasparino di Castenate, notaio cumano, sottoscrive
(ST) Fomasio de Iudicibus, notaio cumano, sottoscrive
(ST) Ferrabove de Pusterla di Frugerio, notaio di Como, rogato sottoscrive
(ST) Gasparino di Castenate fu Balzarro scrive su richiesta di Ferrabove Pusterla

Atto singolo membr. #400, mm 532x447
Segnatura antica: AMT 339/9 - Classificazione: 1 - Segnatura: perg. 400
Archivio storico del Santuario della Beata Vergine di Tirano
Sezione membranacea (Sezione)


Venditio ad proprium
1307 giugno 20, [Macco]

Maffeo fu Alberto de Iudicibus di Como vende a frate Bertrameo fu Guidone di Pozallia di Ponte, in rappresentanza delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua di Tirano, tre appezzamenti di terreno (un campo e due prati) con soprastante edificio a Tirano in località Cavaione, Cavaione di Sopra ed al Piazzo per il prezzo di 45 lire nuove di imperiali.

(ST) Gasparino di Castenate, notaio cumano, sottoscrive
(ST) Fomasio de Iudicibus, notaio cumano, sottoscrive
(ST) Ferrabove de Pusterla fu Ruggero rogato sottoscrive
(ST) Gasparino, notaio cumano, figlio di Balzarro di Castenate, scrivente

Atto singolo membr. #401, mm 547x445
Segnatura antica: AMT 339/9 - Classificazione: 1 - Segnatura: perg. 401
Archivio storico del Santuario della Beata Vergine di Tirano
Sezione membranacea (Sezione)


Vendicio ad proprium1
1314 aprile 12, Tirano, corte di Maffeo Giudici
Maffeo Giudici fu Alberto di Como vende ai frati Oprando fu Giovanni de Oprando di Ponte, Rainerio di Ponte e Pietrino fu Giovanni Giboini di Teglio, confratelli delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua di Tirano, vari appezzamenti di terreno con soprastante fienile a Tirano sul monte di Cavaione (a Cavaione, a Piazzo ed a Cavaione di sopra) al prezzo complessivo di 50 lire di imperiali in danaro, per l'avvenuto versamento delle quali il venditore dà ricevuta e garanzia, e di una onoranza annua di quattro pernici di monte o sei libbre di formaggio salato, a pena di annullamento del contratto (salvo che in caso di guerra).
(ST) Fomasolo Bazo di Giacomo de Homodeo Bazo (notaio rogato).
(ST) Mafiolo di Cardano fu Giovanni di Vico di Como (scrivente).

1 Copia dell'atto è trascritta sul vecchio inventario I 1 ai ff. 22v/23r.

Atto singolo membr. #447, mm 775x585
Segnatura antica: M 378 - Classificazione: 1 - Segnatura: perg. 447
Archivio storico del Santuario della Beata Vergine di Tirano
Sezione membranacea (Sezione)


In un testamento del 6 aprile 1324 si dice che un certo Pietro, figlio del fu Alberto de Iudicibus lascia, fra molti altri legati, ai fratelli Anselmo e Matteo, che tenevano e abitavano il castello di Tirano, l'obbligo di mantenere in perpetuo un sacerdote nel castello per servizio della Chiesa del castello medesimo, dedicato a S. Vigilio, con l'obbligo di un censo annuo di lire 20 imperiali. Tutte le messe, le ufficiature, le preghiere dovevano andare a suffragio dell'anima del testatore Pietro de Giudici e pei suoi parenti vivi e defunti.

«Bollettino della Società Storica Valtellinese», supplemento al n. 28, pagg. 8 e 9
Volumi 1-6 (1921-1944), ristampa anastatica, Sondrio
Tipografia Mevio Washington & Figlio, 1976