Data di nascita

23 novembre 1781

Periodo di riferimento

1781-1819

Data della morte

25 aprile 1819
  Molfetta (BA)
  DMP 2
  DMS
  DMS 0

Cosa si sa

Ignazio de Judicibus1 nasce a Molfetta (BA) il 23 novembre 1781 da Mauro e Serafina Sigismondo. Nono di dodici figli: Matteo, Giovanna, Francesco, Francesco, Mauro, Ignazio, Giovanna, Pietro, Ignazio, Angelo, Sergio, Pasqua Maria. Per capitoli matrimoniali in data 12 gennaio 1803 sposa Lucia Binetti, di professione “filandaia”, figlia di Francesco Antonio di Giulio Binetti. La coppia ha avuto i seguenti figli:

  • Mauro (❀1805/6-1858✟),
  • Serafina (❀1809/10-18??✟),
  • Francescantonio (❀1806/7-1879✟),
  • Anna Mariaa (❀1813-18??✟).

Archivio di Stato,
Stato Civile della Restaurazione,
a Atto di nascita n. 7.

Alcune informazioni gentilmente fornite
da Enrico Boccuni.

Ignazio viene arrestato per un debito non pagato. Con l'aiuto del fratello Francesco riesce ad evadere. Il fratello viene arrestato per aver favorito l'avasione, mentre di Ignazio non sappiamo nulla fino alla morte.

Muore nell'ospedale militare di Castellamare (NA) il 25 aprile 1819. Dopo la sua morte la moglie si risposerà con Giovanni Contò il cui figlio, Leopoldo, sposa la figlia di Ignazio, Serafina. Lucia muore il 10 dicembre 1844a,2.

Archivio di Stato di Bari,
Stato Civile della Restaurazione,
a Atto di morte n. 472.


1 Ignazio ha come “secondi nomi” Vincenzo, Rafaele.
2 L'atto di morte di Lucia Binetti riporta che al momento della morte avesse 50 anni. Questa età va presa come indicativa, ovvero che avesse più di 50 anni. Essendo morta nel 1844, infatti, sarebbe dovuta essere nata nel 1794, ma questo è altamente improbabile perché ha avuto Mauro nel 1805/6 e non poteva avere solo nove/dieci anni, all'epoca. Probabilmente era più vicina ai 60 che ai 50. Questo genere di indicazioni negli atti dello Stato Civile sono sempre poco attendibili.

Alcune informazioni in questa scheda sono state fornite,
per gentile concessione, dal Cav. Corrado Pisani
come materiale inedito, da fonte documentale
citata nell'Introduzione a questo ramo.

[N.d.A.] Questo ramo della famiglia inizia a utilizzare la “I” al posto della “J” nel cognome. Ricordiamo che in passato le due lettere venivano spesso considerate varianti della stessa vocale, ovvero la “J” era solo una variante grafica e non una semiconsonante. Molti le usavano comunque indistintamente, spesso anche entrambe nello stesso documento. Per il capostipite abbiamo deciso di lasciare la “J” a testimonianza del cognome originale. In seguito useremo la “J” solo là dove i documenti la riportano esplicitamente.

La storia dell’evasione

Ignazio viene arrestato per un debito non pagato. Il fratello Francesco, sergente della polizia, lo fa evadere, ma poi viene arrestato pure lui. L'anno dovrebbe essere il 1805 ma non lo sappiamo di sicuro. Non sappiamo neppure se Ignazio fu arrestato di nuovo o se rimase latitante e per quanto tempo. Sappiamo solo che morì nell'ospedale di Marina di Santa Croce a Castellammare di Stabia (NA) nel 1819.

Clicca qui a sinistrasopra sulle singole voci per vederne il contenuto.
ArchivioRisposta dell'Archivio di Stato di Napoli26 febbraio 2020
Lettera ALettera al Duca di Ascoli2 febbraio 1805
Lettera BLettera al Marchese Rodhio5 febbraio 1805
Lettera CLettera al Duca di Ascoli27 febbraio 1805

Risposta dell'Archivio di Stato di Napoli

26 febbraio 2020

Qui di seguito la risposta dell'Archivio di Stato di Napoli in cui confermano il fermo di Ignazio de Iudicibus e l'esistenza di suo fratello Francesco, sergente di polizia.

La risposta dell’Archivio di Stato di Napoli
La risposta dell’Archivio di Stato di Napoli

Lettera al Duca di Ascoli

2 febbraio 1805

Lettera al Duca di Ascoli
Lettera al Duca di Ascoli

Ministero della Polizia Generale,
Archivio Generale,
Prima Numerazione,
Sopraintendenza di Polizia 1792-1806.
Unità di conservazione:
contenitore 124,
unità di descrizione 56,
segnatura 91.

TRASCRIZIONE
Eccellent:mo Sig:re 5. Febbraio 1805.
Rimango inteso.

Precedente eseccitorio spedito dalla Corte di Molfetta, ad istanza di D: Andrea Matera fu il giorno 16. Gennaio prossimo caduto arrestato Ignazio de Iudicibus dello stesso luogo. Gli Armiggeri locali lo tradussero nel Cortile del Palazzo Pretoriale, e mentre stavano per restringerlo nel carcere, furono sopraffatti dal Serg:te delle Milizie Provinciali Francesco de Iudicibus fratello del debitore, e da un Sergente delle Truppe Liguri colà stazionate, che secolvi portò, e lo esimirono.
Si sono passati all'istante i dovuti uffici al Comandante Ligure, co' quali è stato posto a giorno del fatto, e della impertinenza osata dal Sergente della sua Truppa, e si è scritto benanche al Comand:e del Reg:to Provinciale cui appartiene esso Sergente de Iudicibus, perché subito faccia procedere al di lui arresto, per quindi assoggettato al meritato gastigo.
Rassegno tutto ciò all'E:V: per la Sua superiore intelligenza, mentre col massimo rispetto, e veneraz:ne ho il vantaggio di riprotestarmi
Di V:E:      Foggia 2. Febbrajo 1805

Eccellent:mo Sig: Duca d'Ascoli
Sp:te di Polizia, e Giust:a Com:te
del Regno di Napoli

Lettera al Marchese Rodhio

5 febbraio 1805

Lettera al Marchese Rodhio
Lettera al Marchese Rodhio

Ministero della Polizia Generale,
Archivio Generale,
Prima Numerazione,
Sopraintendenza di Polizia 1792-1806.
Unità di conservazione:
contenitore 124,
unità di descrizione 56,
segnatura 91.

TRASCRIZIONE
Matera
5 Febbr.o 1805.
Al Marchese Rodhio
su Ignazio de Iudicibus (?) di due (?)
Eccellenza
Visto inteso di quanto V.E. con sua de 2. dell'andante ha riferito relativamente all'esimis.ne del carcerato Ignazio de Iudicibus, eseguita dal di lui fratello Francesco Sergente delle Milizie Prov.li, e da un altro Sergente delle Truppe Liguri.
Contesto all'E.V. la mia innalterabile stima e vi rispetto
Le V.E. (?) 5. Feb.o 1805

S.E. Sig.r Mars͠e d. Gio: Bat͠ta Rhodio
Cerignola

Lettera al Duca di Ascoli

27 febbraio 1805

Lettera al Duca di Ascoli
Lettera al Duca di Ascoli

Ministero della Polizia Generale,
Archivio Generale,
Prima Numerazione,
Sopraintendenza di Polizia 1792-1806.
Unità di conservazione:
contenitore 124,
unità di descrizione 56,
segnatura 91.

TRASCRIZIONE
Esimio Sig.re,

Il Segretario di Stato e Guerra con biglietto del 12. del cadente mi ha partecipato quanto segue = Rassegnata al Re la Relazione del Preside Marchese Rhodio avanzata per mezzo di codesta il Seg:rio di Stato, Giustizia e Grazia e da V. S. Illm͠a rimessa con il viglietto de G. dello stante circa il delitto di esimizione dalle mani delli Armigeri Locali di Molfetta del carcerato Ignazio de Iudicibus, commesso dal di costui fratello Francesco de Iudicibus, Sergente delle Milizie Provinciali colla compagnia di un Sergente delle Milizie Liguri, S. M. credendo necessario che resti sempre e sollecitamente punita ogni opposizione alla forca della publica giustizia ha ordinato e vuole che il Francesco de Iudicibus sia spogliato dal cingolo Militare e sia punito come ragazzo di Sovrano Comando lo pre a V. S. Ill.a perché vi serva farne luogo conveniente = E io, do l'ordine lo comunico a V. E. per sua intelligenza. Palazzo, 27. febbraio 1805..
Esimio Sig:re
Fran.sco Mighiarini

Sig:re Duca di Ascoli