Data di nascita

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Periodo di riferimento

1650

Data della morte

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  Ventimiglia

Cosa si sa

Pompeo Ventimiglia, olim Di Morra, olim de Judicibus beneventani, sposa donna Costanza della nobile famiglia locale Roscio. Pompeo versa al padre di Costanza, Giovan Battista, una dote di ben 7000 ducati d'oro. Dai documenti notarili si evince che la famiglia Ventimiglia di Benevento è ascritta al primario seggio nobiliare di Capuano a Napoli, lo stesso dei potentissimi di Ventimiglia Geraci di Castelbuono, e dei Del Giudice Cellamare di Napoli, loro cugini.

Dopo qualche anno Pompeo muore senza lasciare figli. Sorge una controversia ereditaria tra Costanza e la propria famiglia di origine. Costanza ha infatti incamerato gli ingenti beni del marito e ne dispone per testamento a favore esclusivo del nipote Pier Paolo Roscio ma, giustamente, esige dal padre la restituzione della dote che egli aveva soltanto in custodia, secondo la "lex romana", più gli interessi a lei non versati dopo la morte del marito. Altri nipoti minorenni, figli di suo fratello Tommaso, citano però la zia in giudizio e sospendono il pagamento degli interessi, 40 ducati annui, pretendendone un quarto a riparazione della mancata eredità.

Costanza, delega il governatore di Benevento monsignor Gian Domenico Parraciani per la composizione della lite, firmando un borro de albarano, ovvero una licenza di arbitrato o accordo bonario. Alla fine della vertenza, per sentenza del Parraciani, le vengono restituiti 6500 ducati, gli interessi calcolati al 4% annuo, ovvero altri 1000 ducati, e alcuni terreni nel ricco territorio di San Leucio, zona di produzione della seta.

Con Costanza si estinguono i Ventimiglia olim Di Morra olim de Judicibus di Benevento del ramo savonese, cioè i discendenti da Tommaso, nipote del vescovo governatore Giovan Battista de Finaria. I beni di Pompeo Ventimiglia, attraverso l'eredità della moglie Costanza, vanno in tasca ai già ricchissimi Roscio di Benevento.

Nota: poiché gli interessi su 6500 ducati al rateo del 4% corrispondono a circa 4 anni e il concordato è del 1676, vi è da supporre che Pompeo fosse morto fra il 1672 e il 1673.

Fotocopie degli atti autografi del notaio Giuseppe di Pompeo
Doc. pos.VIII pag. da 1 a 10 et pos VIII bis pag. da 1 a 7, del 19 novembre 1676
Fotocopie del notaio Benevento - Doc. pos. ILVIII pag. 1 e 2, data ignota