❀ |
Data di nascita - |
Periodo di riferimento 1573 |
Data della morte - |
✟ |
Cosa si sa
Nel 1573 parte la riforma degli Statuti di Molfetta. Il Vicerè di Napoli Granvela affida a Orazio Granuccio, giudice di Barletta, il compito di stendere i nuovi statuti secondo quelli di Bitonto e Cosenza. Vengono pertanto istituiti 24 consiglieri comunali da eleggere ogni anno ad agosto, scelti tra 24 famiglie nobili e dell'aristocrazia cittadina molfettese, ovvero 12 nobili e 12 popolari. Secondo un apposito registro, detto appunto Libro di Granuccio, si annoverano le famiglie nobili e aristocratiche che concorreranno all'elezione dei consiglieri: 36 casate nobili divise in 53 famiglie e 78 casate popolari divise in 82 famiglie. Le variazioni al registro avvenivano con il consenso dell'Universitas populi.
Le casate nobili iscritte erano:
Agno, Andreola, Angelis, Coletta, Falconi, Fenice, Gadaleta, Gaussenzia, Iacob, de Judicibus, Lacertis, Leporinis (seu Lepribus), Lupis, Maiora, Marinello, Monno, Muscato, Passaro, Pepe, Porticella, Rufolo, Santoro, Scaturro, Sprivinello, Volpicella, Luca, Cuccabò, Tattolo, Michielli, Martino, Lanza, Buttono, Nesta ed Electis.
1829. — — Gli statuti dei secoli XV e XVI intorno al governo municipale della città di Molfetta ora per la prima volta pubblicati per cura di Luigi Volpicella. Napoli MDCCCLXXV, in 8°.
Tre sono gli statuti contenuti in questo libriccino, i quali furono pubblicati negli anni 1474, 1519 e 1574, e vengono preceduti da un discorso, in cui è brevemente narrata la storia della lotta tra il popolo e la nobiltà molfettese per la partecipazione al governo municipale. Con l'ultimo de' mentovati statuti si prescrisse la formazione del registro delle famiglie nobili e popolane che allora godevano gli onori e le dignità della città, e questo registro venne aggiunto allo statuto. Esso contiene trentasei casate nobili divise in cinquantatre famiglie, e settantotto casate popolane divise in ottantadue famiglie. Le casate nobili sono Agno, Andreola, Angelis, Angileis, Coletta, Falconi, Fenice, Gadaleta, Gauscienzia, Iacob, Iudicibus, Lacertis, Leporinis seu Leporibus, Lupis, Maiora, Mannello, Molino, Muscato, Passaro, Pepe, Porticella, Rufolo, Santoro, Scatarro, Sprivinello, Urbano, Vulpicella, Luca, Gaccabo, Tattolo, Micchielli, Martino, Lanza, Buttono, Nesta ed Electis.
Il molfettese Vito Fontana pubblicò nel numero 38 dell'anno quinto del periodico settimanale intitolato Il Circondario di Barletta (Barletta, 19 settembre 1875, in foglio) una erudita recensione sopra il cennato volumetto, nella quale, discorrendo degli statuti molfettesi, diede alcune altre importanti notizie intorno agli stessi. A suo avviso l'ultimo degli enunciati statuti fu formato nell'anno 1573 e non già nel 1574.
Luigi Volpicella,
«Bibliografia storica della provincia di Terra di Bari»,
Napoli, Tip. dell' Accademia reale delle scienze, 1884
pagg. 580-581