Data di nascita

?

Periodo di riferimento

1122-1128

Data della morte

?
  DGN 3

Cosa si sa

Guglielmo Giudice nasce presumibilmente a Genova a cavallo dell'XI e XII secolo da Paolino. Non si conosce il nome della madre. Uno di cinque figli: Guglielmo, Melchior, Nicolò, Marino e Geronimo. Non sappiamo se si sia sposato. Comunque non risulta abbia avuto figli. Viene eletto più volte console di Genova fra il 1122 e il 1129.

Paolino

Guglielmo

1118. Console.
1122. Console.1

Antonio Maria Buonarroti,
«Alberi genealogici di diverse famiglie nobili, compilati et accresciuti
con loro prove dal molto reverendo fra’ Antonio Maria Buonaroti,
sacerdote professo del Sagr’Ordine Gerosolimitano in Genova,
distribuita in tre tomi»,
manoscritto cartaceo del 1750,
I-V, segnatura m.r. VIII. 2. 28-30,
Sezione di Conservazione, Biblioteca Civica Berio, Genova.
pag. 74

𝒟ॱ1122. Guglielmo Giudice di Dubrecco fu Console di Genova
𝒟ॱ1128. Guglielmo Sud.o fu Console come S.a est con un esercito di fantaria prese Montaldo
𝒟ॱ1129. Guglielmo Sud.o fu Console come S.a est fui Cap.o di 16. Galee Genovese con quale fece gran prodesse à Messina contra Pisani, est reitorno G.le di Messina

Archivio di Stato di Genova,
Fondo Manoscritti,
MS 521, pag. 1516.

Negli annali del Caffaro, Guglielmo Giudice viene detto “di Dubrecco”, ed è eletto console di Genova tre volte: nel 1122, nel 1128 e nel 1129. Tuttavia il Buonarroti annota nella sua genealogia della famiglia Giudice di Genova, due date per il consolato, il 1118 e il 1122. Da altre fonti, tuttavia, la data del 1118 non risulta, per cui probabilmente si tratta di un errore del genealogista in questione. A quell'epoca ancora i consoli de' placiti non avevano affiancato i consoli communis, per cui non è chiaro a quale carica sia stato eventualmente eletto Guglielmo nel 1118.

Non conosciamo il luogo e la data della morte.


1 La data riportata è il 1222 ma la seconda cifra è corretta a 1. D'altra parte una data del XIII secolo per questo personaggio sarebbe impossibile.

[N.d.A.] In molte trascrizioni dei documenti dove è nominato, Guglielmo viene riportato come Willielmus iudex de Drubecco. A volte non è chiaro se la “I” di Iudex sia maiuscola o minuscola, e così molti storici la riportano come minuscola. Se non fosse per la genealogia del Buonarrotti non avremmo la conferma che questo personaggio faccia parte della famiglia Giudice.

Fonti

Atti, documenti e riferimenti relativi a Guglielmo Giudice.

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1122 ASul I consolato a GenovaAnno 1122
1122 BSugli eventi del 1122Anno 1122
1128 ASul VII consolato a GenovaAnno 1128
1128 BSull'accordo con i conti di LavagnaFebbraio 1128
1128 CSull'annullamento dell'accordo con i conti di LavagnaAprile 1128
1128 DSul conflitto fra Genova e Pisa in Corsica1127-1128

Sul I consolato a Genova

Anno 1122

Vengono eletti consoli di Genova Primus de Castro, Caffarus de Caschifellone, Willielmus Iudex de Drubecco e Oto de Mari (I consolato), che hanno poteri sia politici che giudiziario amministrativi (consules de communis et de placitis).

Primo anno unius consulatus fuerunt Primus de Castro, Cafarus, Oto de Mari, Willielmus Iudex de Drubecco et consulatum de communi et de placitis tenerunt … clavarii scribanique, cancellarius pro utilitate reipublice in hoc consulatu primitus ordinati fuerunt.

Caffaro e cont.ri,
«Annales Ianuenses», Vol. I, 1099-1173,
a cura di L.T. Belgrano, Genova, Ist. dei sordomuti, 1890
pagg. 17-18.

«Codice Diplomatico della Repubblica di Genova», 958-1163
a cura di Cesare Imperiale di Sant'Angelo
I.S.I per il M.E, Roma, Tip. del Senato, 1936
Doc. XXXIV.


1122
Da quel tempo cominciò il consolato di un solo anno. Ed io pur dirò di quei consoli, e quali furon del Comune e quali de’ placiti; e come di questi, secondo i tempi, variasse il reggimento; e quel che di prospero accadde per ciascun anno, onde la verità si sappia. Primo di Castello, Caffaro, Oddone de’ Mari, Guglielmo Giudice di Drubecco, lo tenner primi, e al solito pel Comune e pei placiti. Prosperò assai la fortuna quest’anno a’ Genovesi: e de’ molti cattivi che presero guerreggiando nelle parti di Pisa mille e più gittarono nelle carceri di Genova: ed ebbero vittoria in un animoso duello di due galee contro altre due, e queste coi vinti, coi feriti, col bottino a Genova trassero. Prudenza ne fu la ragione chè nelle galee genovesi erano Gandolfo di Mazo, Rubaldo Naplono, Buonvassallo Censo, Guglielmo Rufo di Curia, e alcuni altri a loro eguali. Sotto questo consolato furono istituiti i clavigeri, gli scrivani e il cancelliere a miglior utile della pubblica cosa; e divampò l’incendio di S. Ambrogio. proprio l’anno del Signore 1122.
[ignis sancti ambrosii, incendio di S Ambrogio]

Girolamo Serra,
«La Storia della Liguria e di Genova scritta dal marchese Girolamo Serra»,
Torino, Pomba, 1834.

Sugli eventi del 1122

Anno 1122

1122. — E l'anno seguente furono consoli per un anno solo, Primo di Castello, Caffaro senza altro cognome, Otto di Mare, Guglielmo Giudice di Drubeco. E Pisani ruppero la pace sopraddetta, ed il popolo di Genova andò in le terre di Pisani, e condussero a Genova più di mille prigioni, e li misero in carcere. Due galere eziandio di Genovesi pigliarono per forza due galere di Pisani molto ricche; ed erano capi di queste galere Gandolfo di Mazo, Rubaldo Maplone, Bonvassallo Censo, Guglielmo Ruffo di Corte: e con loro erano uomini dabbene, che si commendano di gagliardia e di prudenza. Ed in questo consolato furono primamente ordinati, per utilità della Repubblica, un cancelliere e li scrivani e certi altri ufficiali domandati chiavarii. E in quest'anno fu l'incendio in la contrada di S. Ambrogio, che fece gran nocumento alla terra.

Prof. Cav. G. B. Spotorno,
«Annali della repubblica di Genova»,
Genova, 1854,
pagg. 163-164.

Sul VII consolato a Genova

Anno 1128

Nel febbraio del 1128 Guglielmo Iudex è nuovamente console nel VII consolato con Oto Gontardus, Guiscardus, e Willielmus Piper, sia per il comune che per i placiti.

48.

1128.

In septimo consulatu unius anni fuerunt consules Oto Gontardus, Guiscardus, Willielmus Iudex de Drubecco, Willielmus Piper de comuni et de placitis et in isto consulatu Monsaltus fuit captus a Ianuensibus qui fuerunt ibi cum magno exercitu peditum et militum.

Caffaro e cont.ri,
«Annales Ianuenses», Vol. I, 1099-1173,
a cura di L.T. Belgrano, Genova, Ist. dei sordomuti, 1890
pagg. 24-27.

Filadelfo Mugnos,
«Teatro Genologico delle Famiglie
Nobili Titolate Fevdatarie ed Antiche Nobili
del Fidelissimo Regno di Sicilia
Viventi ed Estinte.»
Parte Prima,
Palermo, 1647,
pagg. 394-396.

«Codice Diplomatico della Repubblica di Genova», 958-1163
a cura di Cesare Imperiale di Sant'Angelo
I.S.I per il M.E, Roma, Tip. del Senato, 1936
Doc. XLVIII.

Sull'accordo con i conti di Lavagna

Febbraio 1128

Nel febbraio 1128 i consoli di Genova, fra cui Guglielmo Iudex, accordano ai conti di Lavagna l'esenzione di alcune tasse oltre le consuete.

49.

1128 febbraio.

Decreto dei consoli genovesi, col quale si accorda ai conti di Lavagna l'esenzione da varie tasse oltre le consuete.

In palacio episcopi consules Guiscardus, Wilielmus Piper, Oto Guntardus, Wilielmus Iudex laudaverunt ut Albertus comes et Opizo frater eius et nepotes et Armanus et frater eius et Obertus et frater eius et Corvulus et Fulco et Iohannes Bicco et Iordanus ab hodie in antea non dent nullam, aliam dacitam de bonis eorum de Lavania nisi talem qualem olim solebant dare pro communi Ianue. Hanc laudem isti consules [fecerunt] si steterint in voluntate Ianuensium consulum et communis populi. Millesimo .cxxviii. mensis februarii, indictione .v.
Ego Ricardus notarius per preceptum suprascriptorum consulum scripsi.
Ego Oglerius subscripsi.

«Codice Diplomatico della Repubblica di Genova», 958-1163
a cura di Cesare Imperiale di Sant'Angelo
I.S.I per il M.E, Roma, Tip. del Senato, 1936
Doc. XLIX.


970.

1128 febbraio, Genova

I consoli di Genova stabiliscono che i conti di Lavagna non siano tenuti a versare altre imposte oltre le consuete.

De comitibus Lavanie.

In palacio episcopi. Consules Guiscardus, Wlielmus Piper, Oto Guntardus, Wlielmus iudex laudaverunt ut Albertus comes et Opizo frater eius et nepotes et Armanus et frater eius et Obertus et frater eius et Corvulus et Fulco et Iohannes Bicco et Iordanus ab hodie in antea non dent nullam aliam dacitam de bonis eorum de Lavania, nisi talem qualem olim solebant dare pro comuni Ianue. Hanc laudem suprascripti consules fecerunt si steterint in voluntate Ianuensium consulum et comunis populi. Millesimo CXXVIII, mensis februarii, indictione V.

(S.T.) Ego Ricardus notarius per preceptum suprascriptorum consulum scripsi.

Ego Oglerius subscripsi.

Società Ligure di Storia Patria,
«I Libri Iurium della Repubblica di Genova»,
Vol I/6, a cura di Maria Bibolini,
Genova 2000,
pagg. 66-67.

Sull'annullamento dell'accordo con i conti di Lavagna

Aprile 1128

Ad aprile 1128 i consoli di Genova annullano l'accordo con i conti di Lavagna firmato in precedenza anche da Guglielmo Iudex. In questo documento, tuttavia, Guglielmo non è nominato. Non sappiamo perché.

50.

1128 aprile.

Decreto dei consoli genovesi, col quale si annulla il precedente del febbraio.

In platea Fredenzonis Guntardi consules Guiscardus, Wilielmus Piper, Otto Guntardus laudaverunt et affirmaverunt ut istam laudem quam fecerunt ad Lavaninos sit corrupta et vacua et omni tempore inanis permaneat. predicti consules iarndictam laudem destruxerunt propter ut Lavanini non observaverunt sicuti promiserunt. Millesimo .cxxviii., exeunte mense aprilis, indictione .v.
Ego Ricardus notarius per precepturn suprascriptorum consulum scripsi.
Ego Marinus subscripsi.

«Codice Diplomatico della Repubblica di Genova», 958-1163
a cura di Cesare Imperiale di Sant'Angelo
I.S.I per il M.E, Roma, Tip. del Senato, 1936
Doc. L.

Sul conflitto fra Genova e Pisa in Corsica

1127-1128

1127
Furon sei i consoli (pel comune e pe’ placiti) nel sesto reggimento di un anno, Iterio, il Marchese di Cafara, Guglielmo della Volta, Caffaro, Ottone de’ Mari, Rainaldo Sàrdena. Spedirono questi consoli xvi galee in Corsica a caccia di ix pisane. Scortele che fuggiano con fretta grandissima, riuscirono a torsene una, di nome Alamanna, che a lor trionfo addussero a Genova. E a questa, l’anno stesso molte altre vittorie aggiunsero. E questo fu grande e ammirevole: che per tutto quel tempo di guerra sempre i Genovesi prendessero, nella parte di Pisa, galee e navi, uomini e bottino, mentre i Pisani, nel tempo medesimo non vennero mai per quelle di Genova, fuorché con una galea, che, (come dicemmo) fu catturata in Provenza. Furono consoli nel settimo reggimento di un anno: Ottone Gontardo, Guiscardo, Guglielmo giudice di Drubecco, Guglielmo Pevere, e sì del Comune che de’ placiti. Sotto quel consolato i Genovesi con un grosso esercito di fanti e di cavalli si portarono contro Montaldo e lo presero. Era il 1128.
[mons altus, Montaldo]

Girolamo Serra,
«La Storia della Liguria e di Genova scritta dal marchese Girolamo Serra»,
Torino, Pomba, 1834.