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Data di nascita ? |
Periodo di riferimento 1153 |
Data della morte ? |
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Cosa si sa
Guglielmo Giudice, detto “de Ripa”1, è console de' placiti di Genova (XXXIII consolato).
𝒟ॱ1153. Guglielmo Giudice fu Console di Genova
Archivio di Stato di Genova,
Fondo Manoscritti,
MS 521, pag. 1516.
Non conosciamo il luogo e la data della morte.
1 Il termine “ripa”, ovvero riva, indicava all'epoca la banchina portuale principale dell'antico porto di Genova, per distinguerla dalle tante piccole cale della riviera ligure dette invece “rivêa” o “ripétta”.
Fonti
Atti, documenti e riferimenti relativi a Guglielmo Giudice.
1153 A | Sul XXXIII consolato a Genova | Anno 1153 |
1153 B | Sugli eventi del 1153 | Anno 1153 |
Sul XXXIII consolato a Genova
Anno 1153
Guglielmo Giudice, detto “de Ripa”, è console de' placiti di Genova (XXXIII consolato) assieme a Iohannes Malusaucellus, Obertus Cancellarius e Ido Gontardus minor.
In tricesimo tercio consulatu unius anni fuerunt consules de comuni Martinus de Mauro, W[llielmus] Niger, Enricus Guercius, W[llielmus] Lusius; et de placitis .iiii. Obertus cancellarius, Iohannes Malusaucellus, Ido Gontardus minor, W[llielmus] de Ripa Iudex .mcliii.
Caffaro e cont.ri,
«Annales Ianuenses», Vol. I, 1099-1173,
a cura di L.T. Belgrano, Genova, Ist. dei sordomuti, 1890
pag. 37.
Sugli eventi del 1153
Anno 1153
1153. — E l'anno di mille cento cinquanta tre erano consoli dello stato, Martino del Moro, Enrico Guercio, Guglielmo Negro, e Guglielmo Luscio; e delle cause civili Oberto Cancellero, Gioanni Malocello, Ido Contardo il minore, e Guglielmo della Ripa Giudice. Ed i primi quattro prenominati consoli di volontà di tutti i consiglieri diedero in feudo, per anni ventinove, la terra di Gibeletto, e tutto quello che il comune possedeva in Lolizia a Guglielmo Embriaco, per prezzo di due cento settanta bisanzii1 l'anno, e un palio all'altare di S. Lorenzo in valuta di bisanzii dieci, e ad Ugo e Nicola Embriaci fratelli diedero in feudo tutto quello, che possedeva la Repubblica in Acri, e in le pertinenze, per ventinove anni: e pagarono per l'investitura mille soldi di denari di Genova, e si obbligarono a pagare ogni anno cinquanta bisanzii. Diedero somigliantemente in feudo ai prenominati Ugo e Nicola tutto quello che possedeva la Repubblica in Antiochia e in le pertinenze per prezzo di lire, ossia di bisanzii ottanta, ogni anno.
1 Ovvero Bisanti specie di moneta greca de' bassi tempi.
Prof. Cav. G. B. Spotorno,
«Annali della repubblica di Genova»,
Genova, 1854,
pagg. 191-192.
[N.d.A.] Lo Spotorno trascive erroneamente il numero dei consoli, ovvero tre invece di quattro.